Per un Paese culturalmente ricco come l’Italia, assicurare che tutti i beni preziosi del territorio siano protetti e possano ispirare sempre più cittadini e turisti è un compito fondamentale delle istituzioni pubbliche. In questo contesto, l’utilizzo delle tecnologie digitali – intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata, mappe, 3D (ma non solo) – già ampiamente utilizzate in diversi contesti sociali ed economici, si rivelano strumenti essenziali anche per preservare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico e artistico italiano. Come conferma un importante progetto innovativo che prende vita in questi giorni e vede al centro uno dei luoghi di maggiore bellezza e interesse del patrimonio religioso e culturale, la Basilica di San Pietro a Roma. Uno spazio sacro in cui sono custodite, tra le altre, le opere di Bramante e Michelangelo, Bernini e Raffaello, Maderno e Canova.

Presentato nei giorni scorsi in Vaticano, il progetto La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience nasce dalla collaborazione tra la Fabbrica di San Pietro e Microsoft e sfrutta l’intelligenza artificiale per la creazione di un gemello digitale della basilica con il duplice scopo di consentire a pellegrini e visitatori di esplorare la basilica nei suoi punti più inaccessibili in una modalità immersiva e accattivante, ed agli esperti di orientare i futuri lavori di conservazione della più grande chiesa del mondo. 

La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience

Presente al varo dell’iniziativa, Papa Francesco si rivolge ai tecnici e partner della Fabbrica di San Pietro lodando la laboriosità con la quale si è collaborato al nuovo progetto: “E’ meraviglioso quello che fate. Questa casa di preghiera per tutti i popoli è stata affidata a noi da quanti ci hanno preceduto nella fede e nel ministero apostolico. Perciò è un dono e un compito prendercene cura, in senso sia spirituale sia materiale, anche attraverso le tecnologie più recenti“.

In Vaticano, Papa Francesco presenta il progetto La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience

Player del progetto “digital twin”

L’idea del progetto nasce circa due anni dalla volontà deal Cardinale Gambetti, arciprete della basilica e presidente della Fabbrica di San Pietro, di aprire al mondo le porte della basilica in occasione del prossimo Giubileo – che vedrà l’apertura ufficiale il 24 dicembre a cui seguirà un fitto calendario di eventi per tutto il 2025 che si stima porterà nella capitale circa 30 milioni di visitatori in più –, per offrire una nuova forma di partecipazione anche se impossibilitati a raggiungere Roma nell’Anno Santo.

Il piano innovativo vede il coinvolgimento di grandi professionalità di livello internazionale con il contributo di esperti e studiosi della Fabbrica di San Pietro. Tra i player dell’iniziativa, Microsoft svolge un ruolo centrale nello sviluppo di un progetto che mette al centro l’intelligenza artificiale per la prima volta in un luogo sacro così importante.

Il piano innovativo ha visto come lavoro preliminare la raccolta di dati e immagini, supportato dal team del partner francese Iconem, azienda specializzata nella fornitura di soluzioni concrete e innovative per prevenire perdite irreversibili del patrimonio culturale mondiale.

La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience – Droni per la raccolta di immagini ad alta risoluzione

Per tre settimane droni, fotocamere e laser hanno catturato all’interno della Basilica oltre 400mila immagini ad alta risoluzione utilizzate per creare un modello 3D ultra-preciso. Le immagini generate dall’intelligenza artificiale derivate dai dati di fotogrammetria hanno migliorato la visualizzazione sia dell’interno che dell’esterno della basilica, aiutando gli esperti e il pubblico a esplorare l’universo policromo del monumento.

Microsoft, AI Lab al centro 

L’AI for Good Lab di Microsoft – un hub focalizzato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per sostenere progetti e soluzioni che abbiano un impatto positivo su società, ambiente e salute – ha elaborato la vasta mole di dati della fotogrammetria di Iconem, perfezionando il gemello digitale con una precisione millimetrica. Gli algoritmi di AI hanno colmato le lacune, migliorato i dettagli e creato una ricostruzione virtuale senza soluzione di continuità. 

Brad Smith, vice chairman e presidente di Microsoft
Brad Smith, vice chairman e presidente di Microsoft

L’intelligenza artificiale ci permette oggi di ammirare questa basilica in una modalità unica e innovativa mai vista in precedenza – commenta Brad Smith, vice chairman e presidente di Microsoft -. Questa partnership, che unisce istituzioni e innovazione tecnologica, ha creato un’esperienza memorabile per tutti coloro che vogliono approfondire storia e significato di questo luogo straordinario”.

In questi anni, non senza fatica, abbiamo affrontato la splendida sfida del rapporto tra l’uomo e la tecnica con lo spirito di fraternità, che ha animato importanti collaborazioni improntate alla circolarità, di competenze, di punti di vista e di mezzi, con il comune obiettivo di favorire la crescita umana delle persone – afferma il Cardinale Mauro Gambetti –. Lo sforzo è quello di decodificare per l’uomo di oggi, con l’ausilio della tecnologia digitale, l’intreccio di storia, arte e spiritualità che fanno della Basilica un unicum al mondo”. 

Al servizio del pubblico anche un nuovo sito Web interattivo per accedere direttamente alla Basilica attraverso modelli 3D dettagliati e contenuti educational oltre che un nuovo programma di mostre – digitali e in presenza – presso la Basilica, con iniziative pubbliche in vista del Giubileo.

I vantaggi del progetto vanno però al di là della missione divulgativa ed esperienziale e sono molteplici. L’AI supporta infatti il restauro e la conservazione del monumento come elemento chiave. In particolare, l’AI aiuta a rilevare e mappare le vulnerabilità strutturali della basilica, come crepe e tessere di mosaico mancanti, per orientare al meglio i futuri lavori di conservazione.

Fabbrica di San Pietro, work in progress

Il digital twin della basilica rientra nell’ambito di un più ampio piano di digitalizzazione avviato da tempo dalla Fabbrica di San Pietro. 

Cardinale Gambetti, arciprete della Basilica e presidente della Fabbrica di San Pietro

Come racconta Gambetti“Abbiamo potuto strutturare un sistema informativo della Fabbrica, mettere a servizio degli Uffici un Erp e avviare il processo di informatizzazione della gestione documentale, archivistica e delle risorse umane; inoltre, abbiamo realizzato il primo step del building information modeling (Bim) della basilica. Poi sono state create piattaforme e app per offrire servizi ai pellegrini e ai visitatori al fine di favorirne l’esperienza in San Pietro; e sono stati resi maggiormente comprensibili – tramite i linguaggi multimediali, l’impiego dell’artificial intelligence e la proposta di corsi di formazione – i significati custoditi dal complesso monumentale”.

Una strategia di digitalizzazione nella quale Microsoft ha avuto un ruolo importante attraverso soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione e l’ottimizzazione dei processi della basilica di San Pietro. Il vendor ha infatti fornito la sua piattaforma cloud Azure, utilizzata per ospitare e gestire le applicazioni Erp e altri sistemi informatici necessari per la Basilica e fornito strumenti di produttività come Office 365 e soluzioni di collaborazione per facilitare il lavoro delle diverse realtà che operano nella gestione della Basilica. Questi strumenti sono stati utilizzati per migliorare la comunicazione, la gestione dei dati e la pianificazione delle risorse, contribuendo alla digitalizzazione e alla modernizzazione dell’operato della Fabbrica di San Pietro.

Padre Paolo Benanti, professore di etica dell'intelligenza artificiale Pontificia Università Gregoriana di Roma
Padre Paolo Benanti, professore di etica dell’AI Pontificia Università Gregoriana di Roma

A sottolineare il valore dell’iniziativa anche Padre Paolo Benanti, professore di etica dell’intelligenza artificiale Pontificia Università Gregoriana di Roma, che guarda all’innovazione come leva per servire il bene comune e preservare il patrimonio culturale condiviso dell’umanità: “Il potere che abbiamo nelle nostre mani ha bisogno di uno scopo, di una direzione, e questa direzione deve essere universale. Il nostro lavoro è guidato da un profondo senso di responsabilità per preservare il nostro patrimonio con integrità e rispetto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: