Il mercato dell’intelligenza artificiale (AI) in Italia si avvia a superare il miliardo di euro in tempi più rapidi di quanto previsto, confermandosi uno dei segmenti tecnologici a più alto tasso di crescita nel panorama Ict. Lo dicono i numeri del primo report dedicato all’intelligenza artificiale di Anitec-Assinform – Il Mercato dell’IA in Italia, realizzato con il contributo di NetConsulting cube e Infocamere – secondo il quale gli ultimi due hanno hanno rappresentato un anno di forte accelerazione per l’AI. Il valore del mercato nazionale ha raggiunto i 674 milioni di euro già nel 2023, segnando +55% rispetto al 2022, sono in via di elaborazione i dati per il 2024, ma si prevede comunque una crescita nettamente superiore alla media di altri ambiti Ict, a testimonianza di un cambio di paradigma in atto nelle aziende italiane, sempre più consapevoli della strategicità di questa tecnologia. Soprattutto è importante in Italia la sensibilità del mercato su uno specifico punto: l’AI non è più un’innovazione di nicchia, ma un tassello fondamentale per il rafforzamento della competitività, la riduzione dei costi operativi e la creazione di nuovi servizi. La “svolta” è già in atto trainata in particolare dagli sviluppi di GenAI.
Le stime di crescita dell’AI al 2027
A stupire, soprattutto, sono le stime di crescita. Quelle del report Anitec-Assinform rivelano una traiettoria sostenuta anche nei prossimi anni. Nel 2024 il mercato AI italiano dovrebbe essersi attestato su 909 milioni di euro, con un incremento del +34,8% rispetto all’anno precedente (Anitec-Assinform con NetConsulting cube è al lavoro sui nuovi numeri). Il superamento del miliardo è stima concreta già per il 2024/2025 così come il valore complessivo di circa 1,474 miliardi di euro nel 2026 fino ad arrivare a 1,802 miliardi di euro nel 2027.
Una curva sostenuta da diversi fattori. Innanzitutto, l’ampio interesse manifestato dalle grandi aziende, che vedono nell’AI uno strumento chiave per ottimizzare i processi interni e potenziare servizi ai clienti. In secondo luogo, la crescente disponibilità di tecnologie di cloud computing e infrastrutture di calcolo avanzato, spesso fornite da partner esterni, facilita anche le medie e piccole imprese nel provare soluzioni di AI. Infine, la rapida evoluzione dell’AI generativa che estende sensibilmente la gamma di applicazioni, rendendo i modelli di intelligenza artificiale sempre più intuitivi e facilmente integrabili nei flussi di lavoro.
Adozione AI, colmare il gap
Il report evidenzia comunque differenze rilevanti nelle modalità di adozione di AI tra le varie tipologie di imprese sia da un punto di vista dimensionale, sia per verticali. Le grandi aziende (in Italia quelle con oltre 250 dipendenti) mostrano una propensione all’utilizzo dell’AI pari al 32,5%, mentre nelle Pmi (fino a 249 dipendenti) il tasso di adozione scende bruscamente al 7,7%. Accade sia per fattori sia economici sia culturali: le realtà più piccole faticano talvolta a disporre di budget sufficienti per progetti complessi, così come a trovare le competenze necessarie per avviare iniziative di AI in modo strutturato. Da un lato, quindi servirebbero soluzioni più semplici per rendere l’AI accessibile anche a chi non dispone di reparti IT sofisticati. Dall’altro, si auspica una maggiore collaborazione fra aziende di diverse dimensioni, centri di ricerca, università e istituzioni, così da creare un ecosistema virtuoso di competenze e buone pratiche. L’AI poi è vero che penetra in tutti i comparti ma con misure di investimento diverse: il banking è il primo verticale, (circa 173,6 milioni di euro in Italia nel 2023), seguito da telco e media, dal manufacturing e dalle utilities. Servizi, logistica, assicurazioni, sanità e soprattutto retail sono invece ancora indietro. Netto il gap con la PA che pur con un incremento di spesa anno su anno di oltre il 40% nel 2024 di fatto ha speso meno di 36 milioni di euro (PA centrale) e poco più di 11 milioni (PA locale). Discorso specifico meriterebbe in particolare il comparto manifatturiero perché proprio in questo comparto sarebbe possibile abilitare modelli di business innovativi (servitizzazione, manutenzione predittiva e prescrittiva, analisi in tempo reale delle performance di macchinari e linee di produzione) in ottica Transizione 5.0.

I casi d’uso
L’analisi di Anitec-Assinform è particolarmente interessante tanto più si approfondiscono i casi d’uso. Le aziende che hanno scelto di puntare sull’AI evidenziano diversi ambiti di applicazione, molti dei quali accomunati dalla volontà di ridurre i costi, aumentare la sicurezza e migliorare l’efficienza dei processi. Tra i casi d’uso più citati nel report meritano di essere sottolineati:
- Processi amministrativi: l’automazione di attività ripetitive e l’ottimizzazione dei flussi di gestione documentale.
- Ricerca e creazione di documenti: grazie alla GenAI, le imprese possono generare contenuti testuali, riassumere report, elaborare abstract.
- Customer interaction: chatbot evoluti e sistemi di assistenza virtuale, capaci di comprendere meglio il linguaggio umano e fornire risposte personalizzate.
- Cybersecurity: applicazioni di AI che automatizzano funzioni del Security Operation Center (SOC), individuando possibili minacce in tempo reale.
- Manutenzione predittiva: sistemi che sfruttano sensori e dati storici per anticipare guasti e ridurre i tempi di inattività degli impianti produttivi.
- Operation IT: uso di algoritmi per la gestione e il monitoraggio delle infrastrutture IT, con segnalazioni automatiche di anomalie.
- Compliance normativa: analisi automatica di documenti e normative per verificare l’allineamento delle procedure interne a requisiti di legge.

Ora per il Paese è importante indirizzarsi a colmare un gap già “percepito”. Per esempio la “forza” degli ecosistemi di intelligenza artificiale, misurata dal Global AI Vibrancy Tool della Stanford University, che ci misura su otto parametri – ricerca e sviluppo, AI responsabile, economia, istruzione, diversità, norme e governance societaria, percezione pubblica e infrastruttura – colloca il Paese al 22esimo posto a livello mondiale, distanziata da altre nazioni europee come la Francia (sesto posto) o la Germania (ottavo posto). Lo studio evidenzia in particolare punti deboli legati all’infrastruttura, all’istruzione e alla governance, dove mancano linee guida e programmi nazionali di vasta portata in grado di coinvolgere l’intero tessuto economico. Nonostante ciò, il consolidarsi di un mercato AI in rapida espansione indica che anche l’Italia sta imboccando la strada giusta. E non mancano importanti esempi virtuosi al riguardo sia del percorso compiuto dalle aziende, sia della loro capacità di proporre framework, metodi, soluzioni, servizi.
Il programma NTT DATA, AI Metamorphosis
L’AI, come raccontano i numeri, è ancora in pieno sviluppo ed evoluzione, è comunque evidente porti con sé un’ondata di trasformazioni ineluttabili che riguardano sia le aziende che le persone. In questo contesto di cambiamento, NTT DATA ha sviluppato il programma AI Metamorphosis, come una sorta di roadmap strategica volta a integrare l’AI nei processi aziendali e a supportare i clienti nel loro percorso di innovazione. In particolare il programma AI Metamorphosis di NTT DATA rappresenta un’iniziativa che pone l’intelligenza artificiale al centro della trasformazione aziendale. Grazie a un percorso strutturato e ai necessari investimenti, l’azienda ridefinisce ulteriormente il proprio ruolo nel panorama dell’innovazione tecnologica al servizio dei clienti, offrendo soluzioni avanzate per migliorare l’efficienza, la produttività e la competitività di aziende e organizzazioni. Entriamo nei dettagli.
NTT DATA riconosce il valore dell’intelligenza artificiale non solo come una tecnologia di supporto, ma come uno strumento per il potenziamento delle capacità della persona e quindi dell’azienda. Un “EmploAI” in grado di utilizzare i nuovi tool con consapevolezza , migliorando le performance aziendali.
Il nome stesso del programma sottolinea l’irreversibilità della trasformazione portata dall’AI, con particolare riferimento alla Generative AI, che sta rivoluzionando la componente cognitiva del lavoro, fino ad ora rimasta esclusa dai processi di automazione. Per supportare questa evoluzione, NTT DATA ha annunciato lo scorso anno la decisione di investire a livello globale 4 miliardi di dollari nei successivi tre anni.
L’approccio adottato nel programma si sviluppa attraverso tre fasi fondamentali: Explore, dedicata all’esplorazione delle potenzialità dell’AI e all’identificazione delle aree di applicazione; Evolve, in cui si procede alla revisione e al ridisegno dei processi aziendali in ottica AI; Succeed, per garantire che il cambiamento sia accettato e consolidato in tutta l’organizzazione.
Trasformarsi internamente per innovare il mercato
Il valore del programma è evidente, se si considera che NTT DATA ha elaborato il progetto non semplicemente come proposta per il clienti, ma prima ancora come vero e proprio framework per trasformare se stessa. Infatti, l’implementazione del programma AI Metamorphosis parte dalla stessa NTT DATA. L’azienda ha intrapreso un processo di trasformazione interna, applicando le soluzioni AI ai propri modelli operativi e alle proprie metodologie di lavoro. Attraverso un approccio che si basa su due principali obiettivi. Da un lato, la trasformazione della value chain di NTT DATA, che include il miglioramento dello sviluppo di soluzioni IT attraverso l’AI, l’adozione di strumenti AI a supporto della consulenza strategica e l’ottimizzazione della gestione delle applicazioni. Dall’altro, la trasformazione delle operazioni interne, che prevede l’integrazione dell’AI nelle diverse funzioni aziendali per aumentarne l’efficienza.
L’azienda inoltre integrerà i propri sistemi con la piattaforma interna proprietaria AXET, che permette a tutti i dipendenti l’accesso ad una GenAI sicura e contestualizzata sulle esigenze dei singoli team ed individui, per migliorare le performance di sviluppatori, consulenti e in generale di tutte le funzioni a supporto del business. La piattaforma, che consolida ed integra soluzioni proprietarie sviluppate da diverse realtà del Gruppo – tra cui l’Italia – e tecnologie commerciali di terze parti, sarà disponibile per tutti i dipendenti da settembre 2024, ma le singole soluzioni sono già utilizzate da oltre 9mila dipendenti per più di 1.400 progetti e con 100 use cases verticali.
NTT DATA accompagna i clienti nella trasformazione con l’AI
L’esperienza maturata attraverso il programma AI Metamorphosis ha permesso a NTT DATA di sviluppare un’offerta strutturata per accompagnare i clienti nel loro percorso di trasformazione digitale basata sull’AI. La value proposition dell’azienda si articola quindi oggi in un supporto end-to-end, che copre tutte le fasi dell’implementazione dell’AI.
Nella fase Explore, NTT DATA fornisce un servizio consulenziale volto a individuare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e a definire una strategia d’adozione. Questa fase include attività di assessment, per valutare il contesto aziendale, framing, per identificare le aree di applicazione, e prioritization, per stabilire le priorità di implementazione. Nella fase Evolve, l’azienda supporta i clienti nella concreta attuazione della strategia AI, aiutandoli a riprogettare i processi aziendali, che spaziano dal core business alla gestione della forza lavoro. Il tutto è basato su competenze consolidate in ambiti come cybersecurity, XOps e AI ethics. Infine, nella fase Succeed, NTT DATA si occupa di garantire che l’adozione dell’AI sia integrata con successo nelle organizzazioni. In questo passaggio, l’azienda fornisce strumenti di change management, per gestire il cambiamento culturale, e sistemi di monitoraggio continuo, per valutare l’efficacia dell’implementazione dell’AI attraverso Kpi specifici. Ne parliamo in modo approfondito nel whitepaper dedicato.
Per saperne di più scarica il position paper: AI Metamorphosis
Leggi tutti gli approfondimenti della Room AI Metamorphosis by NTT DATA
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