Intelligenza artificiale, innovazioni tecnologiche in cloud, ma anche i racconti delle esperienze italiane sul campo con gli esperti che progettano e utilizzano servizi cloud AI per risolvere le sfide di business sono gli ingredienti che riempiono il calendario della tappa milanese di Oracle CloudWorld Tour. E’ così che davanti a circa mille partecipanti all’Allianz MiCo Convention Center, Richard Smith, executive VP, Technology, Emea, Middle East and Africa e Cormac Watters, executive VP e general manager, Emea Applications di Oracle entrano subito nel vivo dei temi più caldi. L’intelligenza artificiale (AI) non è un concetto futuristico, ma una realtà che si inserisce con forza nel presente trasformando interi settori e a una velocità senza precedenti – esordisce Smith -. E qualsiasi parallelo storico di progresso tecnologico evidenzia l’accelerazione digitale attuale impressa nei processi dall’AI”.

Per esempio nella filiera alimentare, dove le capacità predittive consentono di “gestire la produzione agricola, ridurre sprechi e ottimizzare la logistica in un contesto di cambiamenti climatici”, ma ancora più significativo è il potenziale nell’ambito della sanità quando “la diagnosi preventiva diventa possibile grazie all’analisi di grandi quantità di dati, individuando segnali che l’occhio umano potrebbe non rilevare”. Con un distinguo, importante, che spetta a Watters evidenziare per cui per mettere a reale valore l’AI “è necessario trasferirne la praticità d’uso nei contesti enterprise. E per farlo serve quindi un’infrastruttura dati affidabile e sicura, necessaria per supportare la rapida evoluzione dei modelli di intelligenza artificiale. “Il vero interrogativo non è più ‘se’ adottare queste tecnologie, ma ‘quando’ e ‘come’ farlo – ribadisce quindi Smith – spiegando che “la velocità di innovazione richiede che le aziende siano pronte ad agire subito”.

Management Oracle
Richard Smith executive VP, Technology, Emea, Middle East and Africa e Cormac Watters executive VP e general manager, Emea Applications di Oracle

L’esperienza di Gruppo Ermenegildo Zegna

Non mancano le realtà che, anche in Italia, hanno già compreso il reale valore dei dati, del cloud e dell’AI ed hanno scelto l’approccio di solidità infrastrutturale e applicativa di Oracle. Tra queste quella raccontata, insieme a Carlota Alvarez Pedreira, Oracle VP e Country Manager di Oracle Italia, da Matteo Torti, Cio di Gruppo Ermenegildo ZegnaIl gruppo, che opera nel campo della moda conta oltre 7.000 dipendenti, è conosciuto a livello mondiale per l’abbigliamento maschile di alta gamma e “per il controllo diretto di un’intera filiera tessile italiana d’eccellenza”, vuole precisare Torti. Nel corso degli oltre cento anni di storia, infatti,  l’azienda ha mantenuto un solido legame con l’heritage italiano, pur proiettandosi su scala globale anche grazie a brand come Thom Browne e Tom Ford Fashion. “La tecnologia ha svolto un ruolo chiave nell’evoluzione del Gruppo, soprattutto nel processo di semplificazione e standardizzazione avviato per supportare l’espansione internazionale e l’integrazione dei nuovi marchi”, spiega Torti.

Ermenegildo Zegna
Carlota Alvarez Pedreira, Oracle VP e country manager di Oracle Italia e Matteo Torti, Cio di Gruppo Ermenegildo Zegna

E il gruppo ha scelto di affidarsi al cloud per garantirsi la flessibilità necessaria a gestire velocemente gli alti e bassi del mercato, come avvenuto nel periodo della pandemia; “La tecnologia, e quella cloud in particolare, con Oracle ha rappresentato quindi una leva strategica per gestire il rapido sviluppo del Gruppo sia in termini di dimensioni, sia di offerta di prodotto” una trasformazione che favorito il riposizionamento verso una clientela più giovane e diversificata. La collaborazione con Oracle si è rivelata centrale in particolare in quattro ambiti: il retail, con soluzioni per la gestione delle operazioni in negozio e il monitoraggio delle vendite; il data warehouse, migrato su Oracle Cloud Infrastructure per migliorare l’analisi dei dati; le risorse umane, attraverso la suite Fusion Cloud Hcm; e la pianificazione finanziaria, grazie alle soluzioni Oracle Fusion Cloud Enterprise Performance Management (Epm). Guardando al futuro, Torti rilancia “Zegna è già pronta con una ricca roadmap AI per rispondere alle sfide moderne del mercato”, in particolare nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale come “alleato per ottimizzare i processi e innovare a 360 gradi”, ma in questo percorso anche la sostenibilità trova spazio in questo percorso evolutivo, con progetti specifici come Oasi Zegna, un progetto di tutela ambientale e valorizzazione del territorio montano, anche attraverso la promozione di attività culturali, sportive ed educative, integrando sostenibilità, accoglienza turistica e salvaguardia della biodiversità nelle Alpi biellesi, ma soprattutto coniugando storia e innovazione. 

Oracle Cloud Infrastructure, sovranità e AI

Spetta a Christine Sarros, Svp Oracle Cloud Infrastructure, Product Development, entrare invece nel cuore dei temi tecnici relativi all’evoluzione della Oracle Cloud Infrastructure che “sta trasformando il cloud su larga scala, offrendo possibilità di scelta e ubiquità agli utenti”. Il public cloud di Oracle è disponibile in 41 region “ma è possibile accedere alla tecnologia Oracle in 176 region complessive in tutto il mondo”; in Europa “ci sono 31 region attive e altre 14 in roadmap, a riprova della volontà di espandere i servizi ovunque servano ai clienti e ad indirizzare correttamente il tema della sovranità dei dati con una strategia che copre “dal distributed cloud al multicloud”.

Donna Oracle
Christine Sarros, Svp Oracle Cloud Infrastructure, Product Development di Oracle

In particolare, con la proposta Oracle Dedicated Region Cloud@Customer che comprende tutti i servizi cloud Oracle (IaaS/PaaS/SaaS) distribuiti in posizioni fisiche scelte dal cliente, per cui le aziende conservano il controllo dei propri dati e applicazioni per soddisfare i requisiti in termini di sicurezza, normative, bassa latenza e “residenza” dei dati. Oracle vuole quindi incontrare i bisogni di chi chiede “l’intera infrastruttura Oci replicata on-premise, un ideale per chi desidera beneficiare della sicurezza e delle prestazioni tipiche di una public region nel proprio data center”. A questo proposito è disponibile dallo scorso settembre la proposta Dedicated Region25 in grado di ridurre il footprint infrastrutturale complessivo ridimensionando così costi e requisiti hardware.

Con Oracle Alloy inoltre l’azienda “permette ai partner di diventare fornitori di infrastruttura a tutti gli effetti, creando un cloud personalizzato e conforme alle normative locali”, mentre continua l’impegno nella disponibilità di Oracle Database in cloud sui principali hyperscaler.

Enterprise AI
Enterprise AI integrata nello stack Oracle

Si tocca il tema dell’AI, che per Oracle deve essere integrata ad ogni livello dello stack: “infrastruttura, dati, servizi, SaaS e applicazioni” per poter incidere nei processi. Un punto su cui Oracle ha attivato la collaborazione con Meta e Cohere per cui i servizi di GenAI in Oci sono disponibili con una scelta di modelli da Cohere e Meta in cloud e on-premise così da poter offrire ove richiesto modelli AI di fascia enterprise; mentre con gli Oracle AI Services l’azienda si impegna con i clienti nell’aiutarli a declinare rapidamente le soluzioni AI all’interno dei processi. Soprattutto, anche per l’AI è caro ad Oracle il tema della sovranità ed infatti, spiega Sarros, “la proposta di una Distributed Sovereign AI è pensata per rispettare i requisiti di sovranità e sicurezza dei dati”, così da delineare un ecosistema cloud globale e scalabile, che combina espansione geografica, multicloud e AI a supporto della trasformazione digitale dei clienti. Tra le anteprime, già ufficializzate a pochi giorni di distanza nella tappa londinese, Chris Leone, Evp AI Agents, Cloud Applications di Oracle ha annunciato l’arrivo di AI Agent Studio per Fusion Applications come proposta di piattaforma per la creazione, il potenziamento, l’estensione, il deployment e la gestione di agenti AI e team di agenti AI in azienda. Ci si muove in questo caso nell’ambito delle novità della suite di applicazioni Oracle Fusion Cloud, che propone strumenti di facile utilizzo per creare agenti di intelligenza artificiale personalizzati che rispondano a esigenze aziendali complesse e possano così aiutare a migliorare ulteriormente la produttività.

L’esperienza del Consiglio di Stato con Oci e l’AI

E’ del Consiglio di Stato la seconda esperienza ospitata in occasione di Oracle CloudWorld Tour. Il Consiglio ha avviato un percorso di trasformazione digitale applicata ad un campo delicato come quello della giustizia amministrativa. Con il supporto di Oracle Cloud Infrastructure l’istituzione ha adottato soluzioni di cloud computing e intelligenza artificiale per migliorare efficienza, sicurezza e accessibilità dei processi giuridici. Spiega Brunella Bruno, magistrata responsabile del Servizio per l’Informatica del Consiglio di Stato: “La migrazione su cloud per noi ha segnato un vero e proprio spartiacque tra un prima e un dopo, perché l’adozione di infrastrutture digitali ha garantito maggiore continuità operativa, un sistema di “business” continuity affidabile e una significativa riduzione dell’impatto ambientale grazie alla dematerializzazione dei documenti​”.

Brunella Bruno
Andrea Sinopoli, VP e Cloud Technology Country Leader di Oracle Italia e Brunella Bruno, magistrata responsabile del Servizio per l’Informatica del Consiglio di Stato

Ma è l’introduzione dell’intelligenza artificiale a rappresentare il game changer. Prosegue Bruno: “L’AI non mira a sostituire il giudice, ma a supportarlo, accelerando e semplificando le fasi di studio, aggiornamento e analisi”. Ed il sistema sviluppato, controllato e personalizzato per la giustizia amministrativa, si basa su cinque casi d’uso chiave: richiamo delle fonti giurisprudenziali, identificazione dei casi simili, individuazione delle leggi di riferimento, analisi delle similitudini tra sentenze e anonimizzazione dei provvedimenti. Quest’ultima funzione è apprezzata in particolare per garantire trasparenza e rispetto delle normative sulla privacy. La selezione di Oci come piattaforma tecnologica consente quindi di garantire sicurezza, continuità operativa e rispetto delle normative sulla sovranità dei dati, rendendo il sistema più resiliente alle minacce informatiche e l’adozione del cloud e dell’AI ha inoltre aperto la strada alla creazione di una piattaforma di business intelligence e alla reingegnerizzazione dei portali della giustizia amministrativa​.

L’importanza dei partner, nuovo accordo con Almawave

La tappa milanese di Oracle CloudWorld ospita l’annuncio della firma di un memorandum of understanding di Almawave (gruppo Almaviva) con Oracle per lo sviluppo e la diffusione di soluzioni AI avanzate su Oracle Cloud Infrastructure. Un passo per favorire l’adozione dell’AI in settori chiave come energia, sanità, industria manifatturiera, settore pubblico e trasporti​. Le due aziende intendono promuovere sul mercato quindi casi concreti di utilizzo dell’AI generativa, mettendo a fattor comune i rispettivi punti di forza: da un lato le capacità infrastrutturali di Oracle e dall’altro le molteplici applicazioni AI di Almawave, tra cui la sua piattaforma AI Multiagentic AIwave

Accordo Almawave
Andrea Sinopoli, VP e Cloud Technology country leader Oracle Italia e Valeria Sandei, Ceo di Almawave

Al centro dell’attenzione quindi c’è Velvet, la famiglia di modelli di AI generativa multilingua sviluppata da Almawave che utilizzerà Oracle Cloud Infrastructure per specifici carichi di lavoro di addestramento e inferenza di Llm, grazie all’infrastruttura di Oci Supercluster. “La collaborazione con Oracle Italia  – dettaglia Valeria Sandei, Ceo di Almawaveapre nuove opportunità per imprese e pubbliche amministrazioni che vogliono adottare soluzioni di AI pronte all’uso, sicure e sostenibili e la nostra azienda porta così la disponibilità di un’intelligenza artificiale solida e trasparente, perfettamente integrata nel contesto europeo”​. Ad Oracle il compito di collaborare allo sviluppo di un piano di go-to-market congiunto, con un focus particolare su Italia, Francia e regione iberica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: