Arrivano i report di Istat nei giorni dei festeggiamenti per 25 aprile e 1 maggio.

Il primo è l’analisi legata a Cittadini e Ict, che misura l’utilizzo di Internet nella popolazione italiana per fare acquisti online, usare Web, reperire informazioni, dialogare con la pubblica amministrazione. 

Il secondo misura l’andamento nel primo trimestre del 2025 del Pil. Un report che stima il prodotto interno lordo italiano in aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al primo trimestre del 2024. 

Cittadini e Ict

Perché l’attenzione sul primo report? Siamo abituati a guardare la trasformazione digitale delle aziende, a soffermarci sui progetti che prendono piede (lentamente in alcuni casi, con moto in altri) che impattano su processi, supply chain, customer experience (con tecnologie di frontiera, dal cloud all’AI). Ma non vogliamo perdere di vista la dimensione “consumer”, legata alla vita reale, perché i mondi sono tutt’altro che separati. Soprattutto Internet, piazza nella quale si naviga per reperire informazioni su beni e servizi, raccogliere consigli e pareri, perdersi nei social network, fare acquisti online.

Partiamo da alcune segnali contenuti nell’indagine Cittadini e Ict, condotta su un modulo armonizzato europeo che aiuta il monitoraggio anche degli obiettivi di Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il report conferma la crescita nel 2024 del tasso di diffusione di Internet (+2,5%), utilizzato dall’86,2% della popolazione, con un picco del 93,4% nei nuclei familiari con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni, confermandosi in linea con la media europea (UE27, 94,1%).
Meno Internet (60,6%) nelle famiglie di soli anziani (solo persone con più di 65 anni), ma il trend cresce man mano il nucleo si fa misto (94,1%) o integra minorenni (99,1%).

Rimangono le differenze di accesso tra Nord e Sud, con un Mezzogiorno in ritardo di 4,8 punti rispetto al Centro-Nord e tra popolazione maschile e femminile (84,5% degli uomini contro 79,5% delle donne) che, seppure viaggiano allineati fino ai 59 anni, aumentano il loro gap con il crescere dell’età (negli ultra 75enni, il 38,3% degli uomini accede a Internet contro il 26,5% delle donne).

Le regioni con la maggiore percentuale di famiglie connesse sono Veneto e Friuli-Venezia Giulia (entrambi con 89,3%) seguite dal Trentino-Alto Adige (89,1%), mentre quelle con le percentuali più basse sono Sicilia (82,3%), Molise (80,8%) e Basilicata (79,7%). Correlato alla disponibilità di accedere a Internet, il titolo di studio che continua a essere un fattore discriminante: ha Internet il 98,3% delle famiglie con almeno un laureato, il 94,4% delle famiglie con un diplomato e il 65,3% di quelle con la licenza media.

Uso principale di Internet è la chat (73,4%), seguito da chiamate via Web (66%), servizi di condivisione come YouTube, Instagram, Tik Tok (57,4%), musica o Web radio (49,4%). Quasi la metà degli utenti ha cercato in rete informazioni su merci o servizi (48,2%), mentre il 46% sulla salute. Poco più dei due quinti ha utilizzato Internet per accedere a servizi bancari (44,3%). mentre aumentano gli acquisti via Web (+ 2,2%) soprattutto per i capi di abbigliamento (23,2%) e gli articoli per la casa (13,7).

(fonte: Istat, 2025)
Utilizzo di Internet tra le persone con più di 14 anni per acquisti di merci o servizi (fonte: Istat, 2025)

Ma importante notare come, rispetto al 2023, i cittadini abbiano consolidato l’uso dei siti Web o delle app per reperire informazioni dalla pubblica amministrazione centrale o locale. Lo ha fatto il 25,3% delle persone per informarsi sulla propria salute, sanzioni amministrative, pensione mentre poco meno di un quarto ha scaricato o stampato moduli ufficiali (23,7%) o ha utilizzato Web o app per prenotare appuntamenti presso ambulatori, biblioteche o uffici pubblici (23%).

Nel 2024, solo il 13% ha richiesto online certificati o documenti (estratti di nascita, residenza, carta d’identità), l’11,6% l’iscrizione alla scuola o all’università, il 9% la richiesta di prestazioni di previdenza sociale (come pensione o assegno unico), il 9,8% la dichiarazione dei redditi. In questo ambito, più propensi a usufruire del servizio le persone di 35-44 anni, residenti al Centro-Nord.

(fonte: Istat, 2025)
Utilizzo di Internet e app tra le persone con più di 14 anni per i servizi PA (fonte: Istat, 2025)

Il Web è utilizzato anche per la formazione da un quarto della popolazione (27,5%, +1,1% rispetto al 2023), con un incremento soprattutto tra i giovani di 25-34 anni (+3,4%) e gli adulti di 45-54 anni (+3%) mentre i ragazzi di 11-14 anni sono in diminuzione (5,3%) seppure l’uso del Web rimane più diffuso tra i ragazzi in età scolare (fascia 11-19 anni) e decresce progressivamente con l’aumentare dell’età (tra i 35 e i 44 anni 33,7%, tra i 65 e i 74 anni 7,8%). 

Un Pil in crescita timida

Nella stima preliminare di Istat sull’andamento del Pil per i mesi gennaio-marzo 2025, quel segno positivo (che fa piacere) davanti a uno “zero virgola” seguito da numeri bassi (+0,3%), personalmente mi frena qualsiasi entusiasmo.
Ma non la pensano tutti cosi. Commenta Confcommercio: “Graduale percorso di crescita per la nostra economia”.

Spiega Istat. “La variazione congiunturale dello 0,3% e dello 0,6% in termini tendenziali, è la sintesi di un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi sono risultati stazionari. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta”.

Ma davvero la crescita dell’economia che dal 2022 è oscillata a fasi alterne nei trimestri tra un +0,5% e un -0,2% (vedi tabella trimestrale) è un segnale che “l’economia italiana va” come in tanti hanno commentato? Lasciamo agli analisti economici fare previsioni annuali sull’andamento del Pil, un lavoro difficile soprattutto alla luce delle molteplici incognite legate alle politiche di neocolonialismo americane. Che impattano anche sul mondo tech e, di conseguenza, anche sull’uso della tecnologia da parte dei cittadini. Tutto concatenato. 

(fonte: Istat, 2025)
Valori Pil (fonte: Istat, 2025)

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