Mosso un passo avanti nello sviluppo della rete sul territorio nazionale per creare un’infrastruttura di telecomunicazioni in linea con gli obiettivi di digitalizzazione del nostro Paese.
Prende infatti formalmente il via l’accordo tra Acea e Open Fiber per la realizzazione di una rete in fibra ottica nella capitale, dopo la sigla del Memorandum of Understanding sottoscritto ad agosto tra l’Amministratore Delegato di Acea, Stefano Antonio Donnarumma, e dall’allora Amministratore Delegato di Open Fiber, Tommaso Pompei.
Il gruppo controllato da Enel e Cdp e la municipalizzata di Roma firmeranno nei prossimi giorni il contratto che prevede di portare la banda ultra larga in modalità Fiber To The Home nella Capitale, per il cablaggio di 1,2 milioni di abitazioni.
Si tratta di un accordo strategico, che prevede investimenti per circa 400 milioni di euro da parte di Open Fiber e che dovrebbero dar vita a 1.500 nuovi posti di lavoro. Acea, da parte sua, potrebbe sbloccare investimenti tecnologici per oltre 200 milioni di euro, come hanno dichiarato i vertici della società.
I piani di realizzazione prevedono che la rete sia portata a completamento entro massimo cinque anni, ma non appena saranno coperti quartieri o aree del territorio significative potrà cominciare la vendita del servizio.
I termini dell’accordo
Entrando nell’ambito dell’accordo, Acea avrà il ruolo di fornitore di infrastrutture, concedendo in particolare l’utilizzo dell’infrastruttura di proprietà o comunque disponibile a Open Fiber, fornendo i dati cartografici e il supporto necessario all’individuazione delle infrastrutture per la realizzazione della rete. La società potrà anche contribuire alla realizzazione fisica della rete.
Open Fiber avrà invece il compito di individuare l’architettura di rete o fornire ad Acea le specifiche tecniche per la progettazione e la realizzazione delle opere; fornire servizi di rete e commerciali ad Acea in modalità wholesale (come la locazione di porzioni di rete, di collegamenti e di servizi attivi); assicurare il passaggio del know-how tecnico e tecnologico ad Acea, funzionale allo sviluppo dei propri servizi, come il telecontrollo degli impianti.
Inoltre, le parti potrebbero anche decidere di costituire una società, a maggioranza Acea, per lo sviluppo di progetti nell’ambito Smart City.
“Grazie a questo grande progetto di cablaggio, la Capitale sarà in grado di utilizzare al meglio, al massimo delle sue possibilità, le infinite applicazioni che una moderna rete di telecomunicazioni consente, riuscendo a fornire ai cittadini moltissimi altri utili servizi – ha commentato l’Amministratore Delegato di Acea, Stefano Antonio Donnarumma. – Una di queste applicazioni permetterà di avviare il monitoraggio e l’automazione avanzata delle reti elettriche e idriche, contribuendo alla loro manutenzione preventiva, ad esempio, per quanto riguarda l’individuazione delle perdite occulte nelle tubature”.
“L’intesa con Acea rappresenta un passaggio nel consolidamento del piano industriale di Open Fiber – aveva dichiarato al momento della sigla del memorandum l’ex Amministratore Delegato di Open Fiber, Tommaso Pompei (il suo posto è stato preso proprio in questi giorni da Elisabetta Ripa). – Stiamo implementando la realizzazione della nostra infrastruttura in tutte le città metropolitane, vogliamo farlo anche nella Capitale. Roma avrà una rete in fibra ottica FTTH capillare e diffusa che consentirà a cittadini, imprese e pubblica amministrazione di raggiungere livelli di connessione mai avuti prima”.
“Acea conferma la sua ferma volontà di utilizzare la sua capillare infrastruttura per fare di Roma una città all’avanguardia a livello tecnologico, attraverso uno sviluppo sostenibile”, Donnarumma.
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