Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti sono i paesi in cui RSA, società di Dell Technologies, ha condotto un sondaggio sulla Data Privacy su un campione di 7.500 persone. Il dato che emerge con evidenza è che i consumatori intervistati non sono propensi a condividere informazioni personali con le aziende. La difesa della privacy si sta intensificando e genera un pericoloso flusso di Fake Data.
Secondo la ricerca globale di RSA, al 41% dei consumatori spaventa il tipo di utilizzo che le aziende potrebbero fare delle proprie informazioni. Di conseguenza, quando hanno a che fare con una registrazione per prodotti e servizi online, falsificano intenzionalmente i dati personali. In Italia questo fenomeno riguarda un consumatore su tre e lo scetticismo è tale da portare l’80% dei consumatori anche a limitare attivamente il numero di dati che mettono online o condividono con le aziende.
Le minacce
Credenziali bancarie e finanziarie e informazioni di sicurezza, come le password, sono i dati che secondo l’81% dei consumatori italiani hanno più bisogno di essere protetti. Si teme il furto monetario (78% degli intervistati), il furto di identità (77%) e la pubblicazione di informazioni sensibili (54%). Altre cause che scatenano la falsificazione delle informazioni sono invece legate al desiderio dei consumatori di non esser catalogati a fini commerciali, o di non voler ricevere comunicazioni non richieste (es. SMS, chiamate, e-mail).
Inoltre, quasi la metà degli italiani dichiara di temere di essere ricattato con immagini o messaggi privati rubati.
La sicurezza dei dati
Gioca un ruolo di grande attualità la reputazione dell’azienda in tema di gestione dei dati dei clienti che, per il 64% degli intervistati, influenza addirittura le decisioni di acquisto. I consumatori dichiarano che il tema della privacy è alla base delle loro scelte, e perciò desiderano essere sempre più informati e consapevoli rispetto alle violazioni di alto profilo.
Non a caso l’Europa ha recentemente lanciato la sfida del GDPR, che sta portando le aziende a intraprendere un percorso corretto di adeguamento per risultare conformi alla complessità del tema relativo alla tutela dei dati personali. L’impegno dovrebbe portare i sui frutti. Il 58% degli italiani, infatti, si dichiara maggiormente disponibile ad acquistare prodotti da chi concretamente possa dimostrare di saper proteggere i dati. Alle aziende che assumono le giuste misure di sicurezza viene anche associata indirettamente l’offerta di un prodotto migliore e di una personalizzazione maggiore.
Nonostante i cambiamenti avviati dalle aziende, il problema dei Fake Data al momento rimane. I dati falsificati sono stati inconsapevolmente diffusi in tutto il mondo e la falsificazione delle informazioni personali rimane il principale strumento con cui i consumatori cercano di proteggere i loro dati online. Quale sarà l’impatto nel business?
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