Siamo in un momento di mercato in cui le esigenze delle aziende stanno cambiando e in cui la tecnologia si sta evolvendo rapidamente. Difficile tenerne il passo e la capacità di distribuire le applicazioni più velocemente, creando al contempo una strategia cloud solida, rappresenta oggi un imperativo per tutte le aziende moderne, per restare competitive e continuare a soddisfare le esigenze dei propri clienti.
Per stare al passo con le evoluzioni dettate dalla rapidità del business digitale, le aziende stanno adottando la virtualizzazione del layer di elaborazione, un approccio innovativo che ha trasformato il data center negli ultimi dieci anni.
Se molti team IT fanno ancora affidamento su approcci a storage e rete incentrati sull’hardware, la tendenza è di spostare il tutto a un approccio basato sul software che risolve i problemi di hardware costoso da manutenere, rispondendo alla flessibilità e all’agilità richiesta dalle aziende di oggi. Il passaggio a un approccio software-defined in ogni area del data center è l’unico modo per progredire.
Ma di cosa si tratta? In sintesi l’infrastruttura iperconvergente (HCI) riunisce elaborazione, gestione e storage su server x86 standard di settore, consentendo un approccio modulare al Software-Defined Data Center (SDDC).
Con l’infrastruttura HCI, tutte le funzioni fondamentali del data center vengono eseguite come software sull’hypervisor in un layer software perfettamente integrato. In questo modo si semplifica la transizione da soluzioni di storage fisico allo storage virtualizzato e si ottengono notevoli miglioramenti in tempi brevi. In media, le aziende hanno registrato che virtualizzare lo storage tramite l’infrastruttura HCI non solo consente di risparmiare tempo e denaro, ma permette anche all’IT di differenziare il business accontentando gli utenti velocemente.
Cambiamento nel cuore del sistema
Una infrastruttura HCI cambia nel profondo il data center per diversi motivi:
- È una soluzione semplice e altamente efficiente, sufficientemente flessibile da adattarsi ai cambiamenti tecnologici
- Rimuove i silios che tengono separate le funzioni in un’infrastruttura incentrata sull’hardware
- Offre la capacità di fornire storage on demand, senza l’overprovisioning
- Crea la base che consente di evolvere verso l’SDDC in base alle proprie esigenze
Oggi, grazie al suo essere modulare ed economica, l’infrastruttura HCI viene scelta da aziende di ogni settore come elemento fondamentale del loro percorso verso l’SDDC e si prevede che i sistemi iperconvergenti cresceranno del 64% tra il 2015 e il 2019.
Inoltre grazie alle tecnologie di Software-Defined Storage le aziende ridurranno del 50% anche il loro TCO, il costo totale di proprietà lato server, e grazie alle memoria flash potranno ridurre il CapEx. In sintesi: lo storage on demand e funzionale alla crescita offre prestazioni prevedibili e costi ridotti, mentre la distribuzione rapida e la gestione quotidiana semplificata riducono l’OpEx e accelerano la capacità di risposta.
Quattro cardini imprescindibili
I quattro cardini di una infrastruttura HCI sono la presenza di un hypervisor, la parte di SDS, una piattaforma unificata di gestione e l’indipendenza dall’hardware. Andiamo per gradi:
. L’hypervisor (nel termine “iperconvergente” il suffisso iper sta per hypervisor) esegue tutte le funzionalità essenziali del data center (elaborazione, storage, rete e gestione) come software. Il risultato sono operation più efficienti, provisioning rapido e semplificato e crescita a basso costo.
. Il Software-Defined Storage prevede che storage e rete per lo storage siano integrati nel server e virtualizzati. Ciò semplifica le operation e riduce i costi e il footprint fisico complessivo.
. Una piattaforma di gestione unificata è in grado di gestire l’intero stack software da un’unica interfaccia e di integrare senza problemi tutti i workflow.
. La flessibilità nella scelta dell’ hardware implica che non occorre più distribuire costosi server, reti per lo storage e soluzioni di storage esterne. Una piattaforma HCI offre un’ampia varietà di scelta di opzioni hardware e consente di creare un ambiente che soddisfa esigenze e preferenze specifiche, senza dotarsi di hardware necessariamente costoso.
Come risponde la soluzione di VMware all’infrastruttura HCI
La soluzione di VMware permette di affrontare le dinamiche esigenze aziendali del futuro nell’era del multi-cloud con una soluzione che utilizza le più recenti tecnologie di storage e server e supporta un’ampia gamma di applicazioni, da quelle business critical a quelle di nuova generazione che utilizzano i container.
Di fatto la soluzione di VMware offre una soluzione per l’infrastruttura HCI flessibile, scalabile ed economicamente conveniente in grado di funzionare su hardware standard di settore e proprio grazie all‘ampio ecosistema di partner VMware elimina la dipendenza dall’hardware proprietario e permette di accedere a una vasta gamma di vendor di server.
L’infrastruttura HCI di VMware, basata su vSAN, consente di estendere senza problemi la virtualizzazione allo storage con una soluzione iperconvergente, che opera in sinergia con l’ambiente globale VMware.
La soluzione di VMware nello specifico si basa su tre elementi:
- VMware vSphere: l’hypervisor leader del mercato che aiuta a ottenere il massimo in termini di prestazioni, disponibilità ed efficienza da infrastruttura e applicazioni.
- VMware vSAN: Software-Defined Storage che consente di ridurre il TCO e di rispondere in modo più rapido alle esigenze aziendali nei modi e nei tempi desiderati.
- VMware vCenter Server: una piattaforma centralizzata che offre distribuzione semplificata, controllo e visibilità centralizzati, ottimizzazione proattiva e potenti strumenti di gestione.
Inoltre, VMware offre il più ampio insieme di opzioni di distribuzione, da appliance pronte all’uso a nodi predisposti, in modo da allineare la soluzione HCI alle esigenze aziendali.
Adozioni reali
Quando fare il passo verso una soluzione HCI? Molte aziende scelgono di implementare l’infrastruttura HCI in concomitanza con un aggiornamento del server oppure quando hanno bisogno di investire in modo significativo nello storage. Altre invece adottano l’infrastruttura HCI per soddisfare un caso d’uso specifico. Indipendentemente dall’obiettivo da raggiungere, l’infrastruttura HCI basata su vSAN consente di realizzarlo velocemente. Come i casi di Synergent, Coop Danmark e Zettagrid dimostrano.
Synergent, un ufficio di servizi IT per il settore del credito cooperativo, necessitava di gestire più vendor di storage anche con la componente di sicurezza. Ora ha adottato una architetttuta HCI basata su VMware vSAN per adattarsi alle mutevoli richieste di storage: “Quello che amiamo di vSAN è la sua flessibilità. La storia ci ha insegnato che un guasto dell’host crea danni irreparabili quando si utilizza una SAN o uno storage collegato localmente. Con vSAN, poiché tutto è bene organizzato in blocchi, si utilizza un altro disco” ha dichiarato Steven Hajny, Infrastructure Support Specialist Synergent.
Coop Denmark, con più di 1.200 supermercati in Danimarca, aveva la necessità di abbattere i costi e semplificare le operation IT. Con l’infrastruttura HCI basata su VMware vSAN, Coop è riuscita a eliminare i colli di bottiglia dello storage e a soddisfare le esigenze aziendali più velocemente. “Riteniamo che la nostra attività di vendita al dettaglio avrà bisogno di molti cambiamenti nei prossimi anni e siamo certi che vSAN sarà per noi un valido supporto per gestirli” ha precisato Soren Vendler, IT Enterprese Architect di Coop Denmark.
Infine Zettagrid, leader nel settore Infrastructure-as-a-Service (IAAS), necessitava di una soluzione all’avanguardia per poter offrire i migliori servizi e la migliore infrastruttura ai propri clienti. Prima di implementare l’infrastruttura HCI basata su VMware vSAN aveva difficoltà a tenere il passo con la rapida crescita. Ora invece ha l’infrastruttura necessaria per continuare a evolvere. “La semplicità della configurazione ci ha permesso di accrescere enormemente la produttività. Grazie all’integrazione [di vSAN] con vCenter, ora posso vedere tutto e con un paio di clic posso creare gruppi di dischi, effettuare il provisioning di macchine virtuali, assegnare gli SLA e lo storage è pronto” ha concluso Anthony Spiteri, Lead Architect Zettagrid.
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