Da questa settimana inizia il conto alla rovescia degli ultimi 45 giorni di Diego Piacentini a capo del Team dell’Agenda Digitale. Il commissario straordinario, in carica da 2 anni e voluto dal Governo Renzi, con un twitt ha ringraziato l’attuale governo per la proposta di prolungare il suo mandato ma ha declinato l’invito. “Oggi inizia la mia fase di “prorogatio” di 45 giorni insieme al @teamdigitaleIT. Ringrazio il governo per avermi chiesto di rimanere un altro anno, ma alla scadenza del mandato di 2 anni mi riunirò alla mia famiglia a Seattle”.
Piacentini, che guidava il Team a titolo gratuito dal 2016, aveva preso due anni di aspettativa da Amazon nonostante in molti sostenessero il conflitto di interessi ed ora, come ex vicepresidente dell’azienda di Jeff Bezos che ha lasciato ad agosto, non ha fatto trapelare indiscrezioni su cosa farà in futuro.
Si attende di capire chi lo sostituirà nel suo ruolo strategico, per portare avanti i temi di innovazione del paese, dal momento che il Decreto Milleproroghe prevede il rinnovo del Team ancora per un anno, in continuità con gli obiettivi dati dal Piano Triennale 2017-2019. Non ci sono ancora indiscrezioni sui nomi, un’ipotesi è che il Team diventi una costola di Agid, da poco sotto la nuova guida del nuovo direttore generale Teresa Alvaro, ma l’ipotesi al momento rimane tale.
Importante sarà garantire la continuità, puntualizza Piacentini con un altro twitt: “Lavorerò in prorogatio fino alla nomina del nuovo Commissario per garantire continuità. Passerò il testimone, soddisfatto del lavoro di questi 24 mesi e orgoglioso dei risultati ottenuti dal @teamdigitaleIT. Abbiamo ancora 45 giorni di lavoro cruciali”.
45 giorni cruciali non solo per dare seguito ai progetti in corso (tra ritardi e buoni risultati) ma anche per la scelta dell’erede da parte del Governo Conte, in grado di accelerare il lavoro pregresso ma con una personalità tale da non rimanere nell’ombra del manager di Seattle. Il Piano triennale 2017-2019 prevede almeno un anno di continuità, poi si tireranno le somme. Vedremo se il nuovo commissario farà come Piacentini, se lavorerà pro bono.
© RIPRODUZIONE RISERVATA