La fatturazione elettronica tra privati sarà la novità fiscale del prossimo anno e rivoluzionerà il modo di gestire fiscalmente la propria attività. Con la legge di Bilancio approvata il 23/12/2017 il Governo italiano ha infatti stabilito l’obbligo di fattura elettronica per tutti i soggetti stabiliti in Italia e l’entrata in vigore è fissata per il 1° gennaio 2019.
La fatturazione elettronica è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che permette di abbandonare per sempre il supporto cartaceo. Il nuovo formato digitale è chiamato XML (eXtensible Markup Language) e consentirà di controllare il significato di tutti gli elementi contenuti nel documento in modo da verificare le informazioni ai fini dei controlli previsti per legge.
L’adozione di questo sistema, secondo l’intento del Governo, comporta:
- Riduzione dell’evasione fiscale: viene eliminata la possibilità di emettere fatture false, la mancata registrazione della fattura da parte di uno dei soggetti coinvolti e l’eventuale registrazione fraudolenta con importi inferiori rispetto all’effettiva transazione
- Semplificazione fiscale
- Acquisizione di maggiori dati fiscali, allo scopo di predisporre per i contribuenti dichiarazioni con dati precompilati e quindi già certificati dall’Agenzia delle entrate
L’Agenzia delle Entrate con questo sistema riceverà quasi in tempo reale le informazioni del contribuente su imponibile e iva da versare senza più attendere le dichiarazioni dei redditi o le varie comunicazioni periodiche.
Nel caso non venga ottemperato l’obbligo di fatturazione elettronica tra operatori privati, va ricordato che l’eventuale emissione della fattura in formato cartaceo è da ritenersi inesistente e non emessa. Sono esentati dall’obbligo solo i soggetti di minori dimensioni che si avvalgono del cosiddetto “regime di vantaggio” previsto dall’art. 27 comma 3 del Decreto Legge n. 98/11 o del “regime forfettario” previsto dalla Legge n. 190/14.
La normativa obbligherà le aziende e i professionisti a modificare la gestione dell’emissione e consegna delle fatture comportando importanti investimenti economici per dotare l’attività di supporti informatici e software dedicati per la gestione della contabilità.
In pratica:
- Chi emette la fattura dovrà disporre di un servizio di firma digitale (in modo da garantire l’autenticità e l’integrità del documento);
- L’emittente dovrà associare al documento digitale un riferimento che ne attesti data e ora di creazione attraverso un servizio di marca temporale fornito da un’autorità certificata terza;
- L’emittente e il destinatario dovranno disporre di un servizio di conservazione delle fatture emesse.
Proprio per questo motivo secondo Confindustria (documento Fattura elettronica e adempimenti connessi di ottobre 2017 ) la nuova normativa presenta evidenti criticità.
Un formato standard comune
Ad oggi sul territorio nazionale sono presenti numerose imprese che hanno già adottato sistemi applicativi per la fatturazione elettronica, chiaramente diversi tra loro e in base all’offerta del mercato. Qualora venisse adottato un formato standard comune, l’obbligo di fatturazione elettronica risulterebbe incompatibile con tali sistemi, magari implementati a fronte di ingenti investimenti, producendo un danno economico notevole.
La portata dell’obbligo
Nel nostro Paese le figure dell’imprenditore e del professionista non costituiscono una categoria omogenea in termini di rilevanza, con una larga diffusione di soggetti di piccole dimensioni a fronte di poche, grandi, realtà. Di conseguenza il suggerimento di Confindustria prevede un serio coinvolgimento delle associazioni di categoria allo scopo di prevedere un’applicazione del provvedimento tarata in base alle varie specificità.
L’entrata in vigore
Un altro aspetto che suscita particolare interesse risiede nella data di entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica B2B e, di conseguenza, nei tempi di cui le imprese disporrebbero per far fronte al nuovo obbligo. Per questo motivo Confindustria auspica che l’entrata in vigore del nuovo obbligo di fatturazione elettronica tenga in considerazione i fisiologici tempi di adattamento dei sistemi e i tempi di apprendimento delle procedure da parte dei soggetti coinvolti.
Nel 2012 il governo portoghese ha introdotto un sistema di trasmissione telematica obbligatoria analogo alla e-fattura (seppur limitato solo ad alcuni dati) e ciò ha portato ad un considerevole aumento del gettito. Nonostante l’evidente differenza di dimensioni economiche rispetto alla realtà italiana, qualora il risultato registrato in Portogallo fosse il medesimo, il nostro Paese otterrebbe un aumento delle entrate di oltre 11 miliardi di euro solo sul versante IVA.
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