Dispositivi intelligenti e interconnessi, reti di telecomunicazioni capillari, nuovi contenuti digitali e applicazioni mobili capaci di relazionarsi e di consentire scambi di dati al punto in cui sono generati, contribuiscono tutti alla crescita di mercati già in forte accelerazione intercettando in qualità di abilitatori i segmenti chiave della trasformazione digitale.

E perché la trasformazione digitale diventi pervasiva è necessaria la convergenza
“virtuosa” di tre condizioni: accesso a infrastrutture adeguate per lo scambio di informazioni in tutte le loro modalità (segnali, dati, voce, video); possibilità di accedere con dispositivi diversi e attraverso reti diverse alla propria “presenza digitale” unica; disponibilità di contenuti e applicazioni digitali in grado di abilitare nuove attività, nuovi servizi e nuove tipologie di consumo.

Indichiamo questa convergenza di condizioni favorevoli alla trasformazione digitale con la denominazione digital lifeplace.

Il digital lifeplace è composto da Digital Consumer/Digital Citizen Services che integrano prodotti, soluzioni e applicazioni a supporto delle attività svolte nella vita quotidiana dagli utenti finali; e da Digital Workplace/ Smart Working, come dotazioni digitali che abilitano spazi e attività di lavoro. Per entrambe la dinamica evolutiva è di forte accelerazione con tassi di crescita a doppia cifra.

 

Il mercato Italiano del Digital Lifeplace, 2017-2020E
Il mercato Italiano del Digital Lifeplace, 2017-2020E

E’ di 13.345 milioni di euro in crescita del 12,7% rispetto al 2016 il valore complessivo dei tre layer (reti, dispositivi e applicazioni/contenuti) che compongono l’ecosistema del digital lifeplace. Lo dicono i dati di NetConsulting cube. Evidenziando un trend che non dovrebbe conoscere interruzioni e procedere a un tasso di crescita medio annuo tra il 2018 e il 2020 dell’10,5%.

Digital lifeplace, business e consumer

Coerentemente con il suo ampio perimetro di attività e dispositivi abilitanti, il mercato
Digital Consumer/Digital Citizen Services ha dimensioni significativamente superiori a quello del digital workplace. Tuttavia, è quest’ultimo a mostrare il ritmo di crescita più elevato. Il digital workplace è, infatti, un’area di investimento sostenuta dall’esigenza delle aziende di aumentare la loro agilità e flessibilità nel reagire ai cambiamenti, oltre che di ridurre i costi e accrescere l’efficienza, tagliando ad esempio i costi di sedi e uffici.

Da questo punto di vista, una delle più importanti aree di azione è rappresentata dall’evoluzione dei posti di lavoro. Prima di tutto, l’ambiente di lavoro deve essere sempre più allineato alla digitalizzazione delle vite e delle abitudini degli addetti, in modo che interazioni, comunicazioni e scambi di informazioni tra colleghi avvengano senza ostacoli da qualsiasi luogo, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento.

Il digital workplace è un pilastro dello smart working, un modello a supporto delle aziende per valorizzare al massimo le risorse umane. Grazie a questo approccio, le risorse umane saranno sempre più considerate come “clienti interni” alle aziende.

Il mercato italiano Digital Workplace/Smart Working per prodotto e servizio tra il 2017 e il 2020E

La loro gestione sarà quindi sempre più basata su aspetti di fedeltà e retention, obiettivi tipici delle attività commerciali, e poggerà in misura crescente su soluzioni software e dispositivi che le aziende renderanno disponibili ai loro addetti per supportarne le mansioni. E’ lo stesso mercato digital workplace ad evidenziare i trend: si registrano infatti volumi significativi e tassi di crescita più rilevanti proprio in corrispondenza di questi ambiti tecnologici.

Reti e device evoluti, cardini dell’ecosistema digitale

Rilevanti sono gli investimenti in tool di identity and access management e di endpoint security – per gestire la sicurezza degli accessi ad applicazioni aziendali e la protezione dei dati, e in servizi di trasmissione dati – fondamentali per dare agli utenti aziendali la possibilità di lavorare in mobilità. Uno sguardo in profondità fotografa però prima di tutto la crescita delle applicazioni mobili e Ucc tra il 2017 e il 2020, con un tasso di incremento medio annuo del 15,5%; quella del segmento delle soluzioni business erogate come servizio o virtualizzate (+24,6%); il mercato dei dispositivi mobili e innovativi (smartphone, tablet, scrivanie/wall interattivi etc.) che dovrebbe registrare un Tcma del +6,5%, frenato però da fenomeni di downpricing che sono caratteristici dei prodotti hardware.

Digital LifePlace – La fotografia del mercato italiano

L’ambito Digital Consumer/Digital Citizen Services fa invece riferimento alla naturale
evoluzione delle abitudini degli utenti finali, che trova nella digitalizzazione un elemento fondamentale. La crescita del mercato è sostenuta in gran parte dall’ampio spettro di soluzioni digitali di cui i consumatori fruiscono lungo l’intera giornata, attraverso una gamma sempre più ampia di dispositivi mobili.

In questo caso prevalgono gli aspetti di intrattenimento (musica, gaming, etc.), ma cresce anche la domanda per applicazioni, sia nell’ambiente domestico (per esempio servizi di domotica), sia nella dimensione cittadina (servizi di infomobilità, salute, culturali, sicurezza urbana, etc.).

La capillarità dei dispositivi mobili dà alle aziende di diversi settori l’opportunità di offrire servizi a valore aggiunto puntando su una customer experience innovativa, usando le tecnologie digitali per aumentare l’efficacia delle campagne promozionali o l’assistenza al cliente nella fase di pre e post vendita.

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