E’ una storia lunga mezzo secolo quella di Amd, che decide di spegnere la 50esima candelina con una gold edition dei processori Amd Ryzen 7 2700x e delle schede grafiche Radeon VII. Una scelta non casuale per soddisfare i videogiocatori al pc che hanno contribuito a fare la fortuna di Sunnyvale e l’hanno sostenuta anche nei momenti più difficili.

Fondata nel 1969 da Jerry Sanders, con il nome Advanced Micro Devices, nel ’75 Amd sceglie di affrontare il mercato con un microprocessore che porta lo stesso nome di una cpu Intel, l’8080, quasi a lanciare il guanto di una sfida che animerà gli anni ’90 e i primi anni 2000.

Arrivano i processori Amd K6 nelle varie generazioni e la generazione di Athlon proprio alla vigilia del nuovo secolo. Sono gli anni in cui Amd compete con Intel a colpi di benchmark, misurandosi sulle riviste specializzate degli appassionati di informatica.

Amd entra nel nuovo secolo vantandosi di aver superato, per prima, la soglia di 1 GHz di frequenza di clock, nel 2002 commercializza i primi processori con tecnologia costruttiva a 0,13 micron e l’anno seguente le prime Cpu a 64 bit.

Amd, la fondazione a Sunnyvale. Jerry Sanders, il cofondatore, posa la prima pietra. Guiderà poi l’azienda per 33 anni

L’acquisizione di Ati e poi la crisi

L’acquisizione di Ati Technologies (2006) e quindi di tutto il comparto Gpu significa per Sunnyvale una spesa da 5,4 miliardi di dollari, e costringe l’azienda ad emettere obbligazioni convertibili per oltre 2 miliardi. Segue a distanza di appena due anni lo spin off del comparto manufacturing.

Amd da quel momento può concentrarsi in forma esclusiva su design e progettazione e riceve in cambio da GlobalFoundries un’iniezione di cassa vitale per affrontare gli anni successivi fino ad arrivare al 2011 con un robusto piano di ristrutturazione che lascerà a casa circa il 10% dei dipendenti, rinnovato l’anno successivo con ulteriori licenziamenti per il 15% percento della forza lavoro. Sono anni decisamente duri per Sunnyvale.

La nuova Amd di Lisa Su

Nel 2014 arriva la riorganizzazione che a distanza di anni è riuscita a ridare respiro al produttore e che sotto la guida di Lisa Su ancora oggi sta portando alcuni dei benefici attesi.

Amd nel 2014 si riorganizza in due gruppi: Computing and Graphics – per la produzione di processori e chipset per computer e laptop, comprese le Gpu discrete e i sistemi grafici professionali – e Enterprise, che comprende essenzialmente i processori embedded, quelli per i server e i sistemi Soc (con le soluzioni per le consolle di gioco). Con questa riorganizzazione arriva un ulteriore taglio della forza lavoro del 7%.

Amd vive in parte, di riflesso negli anni, l’andamento del mercato dei personal computer. Gartner per il primo trimestre del 2019 legge a livello globale le forniture di pc in calo del 4,6%. Tre vendor (Lenovo, HP e Dell, in questo ordine) coprono il 61,5% delle consegne (circa 5 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno), a scapito di Apple, Asus ma soprattutto Acer.

Lisa Su, presidente e amministratore Delegato di Amd, a novembre del 2018 è nominata nuovo presidente del consiglio di amministrazione della Global Semiconductor Alliance

Oggi la sfida per Amd si gioca sulla proposta di unità meno affamate di energia e che siano in grado di offrire un incremento di prestazioni senza incrementare i consumi. L’aggiunta di core, ad un certo punto, incontra i suoi limiti nella dissipazione del calore, i processi di node shrinking rappresentano una via, ma non tutte le componenti di una Cpu possono beneficiarne.

E intanto il costo dello sviluppo di Cpu con un nuovo design diventa sempre più proibitivo. Amd divide quindi la Cpu in una parte di calcolo e una parte di comunicazione, e con l’incremento di “specializzazione” del die IO ne incrementa anche a la flessibilità. Questo sì, con il node shrinking, porta benefici sensibili. L’approccio permette inoltre di risparmiare sui costi di produzione. Tutti benefici che si riflettono oggi nel mercato delle Cpu Ryzen e Epyc. Così dal 2016 Amd ri-vive sul mercato Nasdaq una crescita al rialzo che fa ben sperare.  

Lisa Su, presidente e amministratore delegato di Amd, a novembre del 2018 è nominata nuovo presidente del consiglio di amministrazione di Global Semiconductor Alliance (Gsa). La nomina riflette l’importanza che i “nuovi” semiconduttori ricopriranno nei mercati in crescita come AI, IoT, automotive, big data, cloud computing e 5G. La nomina documenta altresì lo sforzo volto ad ampliare la visione di Gsa nel rappresentare una catena del valore estesa che include, oltre ai semiconduttori, anche sistemi, software, soluzioni e servizi.

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