Entro il 2020, secondo Gartner, nove aziende su dieci sceglieranno servizi infrastrutturali basati sul cloud ibrido perché è il modello che meglio permette di gestire le integrazioni tra istanze fisiche e cloud e superare i limiti di un’infrastruttura che poggia completamente sul cloud pubblico.

Le aziende stanno mostrando un particolare interesse verso la possibilità di interconnettere il servizio di private cloud con l’hardware fisico dell’azienda all’interno dello stesso data center, con l’obiettivo di migliorare le interconnessioni fra le piattaforme e valutare la possibilità di delegare la gestione dell’infrastruttura a provider.

Aruba Enterprise, divisione di Aruba Spa, che si dedica alla progettazione, realizzazione e gestione di soluzioni tecnologiche enterprise (data center e cloud service) personalizzati, delinea in questo contesto i trend in atto, in relazione alle richieste dei propri clienti.

Esternalizzare il data center

Per quanto riguarda le scelte di cloud ibrido, le aziende si stanno orientando verso l’esternalizzazione del data center, con un rilievo particolare: cresce il numero delle grandi aziende che necessitano di un’infrastruttura cloud dedicata per sfruttare appieno i benefici a livello di controllo e personalizzazione, oltre alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione del proprio installato nelle infrastrutture di dimensioni e complessità consistenti. Questa esigenza viene indirizzata dai Cio preferendo sempre più spesso l’outsourcing del data center.

Di pari passo però si registra anche la crescita di possibilità di colocation e di cage dedicati. Non è vero quindi che la richiesta di cloud stia rallentando la domanda di data center puri. Questo perché i nuovi data center possono già offrire possibilità di crescita esponenziali.

Quando le grandi aziende, per motivi di compliance, hanno bisogno di utilizzare hardware proprietario possono decidere di installarlo affidandosi direttamente a chi di mestiere crea i data center. Così beneficiano di tutte le certificazioni richieste con i più alti livelli di affidabilità, compliance normativa e sicurezza che sarebbero difficilmente ottenibili on-premise.

I servizi per la sicurezza del dato

Può risultare facile quindi immaginare come questa richiesta inneschi di conseguenza quella di ogni sorta di servizio coniugabile con le esigenze di estensione del data center e di disaster recovery (anche in modalità As a Service).
Per esempio, cresce il numero delle realtà che hanno bisogno di progettare soluzioni adatte alla protezione dei propri dati per esempio garantendosi un secondo sito in cui localizzarli e da cui ripristinarli in caso di disastro.

Si tratta tra l’altro di un requisito fondamentale in ottica di conformità al Gdpr. Parliamo quindi anche di servizi di backup virtualizzati ed erogati in cloud, insieme ad infrastrutture di backup dedicate, con le relative appliance, e ai servizi di business continuity.
Massimo Bandinelli, marketing manager di Aruba Enterprise: “Riscontriamo un clima di forte accelerazione che vede nella digitalizzazione e nell’outsourcing dei servizi IT due pilastri principali”.

Massimo Bandinelli, Marketing Manager Cloud & Data Center di Aruba
Massimo Bandinelli, marketing manager di Aruba Enterprise

Anche il Digital Transformation Index Dell Vanson Bourne attribuisce all’Italia una percentuale doppia di digital leader rispetto alle medie mondiali. E Bandinelli prosegue: “Sia le aziende, sia la pubblica amministrazione, sono sempre più consapevoli della rilevanza della trasformazione digitale dei processi e dell’evoluzione dell’infrastruttura IT verso un modello IT As A Service, con l’outsourcing a giocare un ruolo di primo piano. In questo scenario, elementi molto apprezzati dall’enterprise risultano essere il dialogo con il cliente e la possibilità di creare soluzioni tailor-made che siano rispettose dell’infrastruttura e dei processi pre-esistenti”.

I servizi per ottimizzare i processi

Nello scenario dei servizi fiduciari qualificati, i cosiddetti trust services, Aruba individua due macro trend: la richiesta di soluzioni software per l’ottimizzazione dei processi, per esempio attraverso la dematerializzazione e l’integrazione dei servizi Pec insieme a quelli di firma digitale nei processi stessi.

Nel primo caso, l’intenzione prima è allineare tutti i workflow sul digitale perché le scelte paperless portano risparmio di tempo e di risorse. Fanno parte di queste scelte l’allineamento dei processi di firma digitale, e della firma automatica massiva, con l’aggiunta della possibilità di timbratura digitale dei documenti informatici e della loro conservazione a norma di legge. Il secondo macro trend riguarda in modo specifico la Pec, imprescindibile per la semplificazione delle comunicazioni “ufficiali”.

In questo caso quando le aziende hanno necessità di snellire tempi e flusso delle informazioni e certificare le comunicazioni, richiedono soluzioni di taglio enterprise che implicano uno sviluppo e un approccio personalizzato per rispondere all’esigenza esatta.

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