Il modo con cui le aziende lavorano oggi è cambiato drasticamente rispetto anche solo a qualche mese fa. Durante l’emergenza sanitaria – come ora ancora nella fase di ripresa – le tecnologie a disposizione hanno contribuito però a tenere vicine le persone, nonostante la necessità di lavorare in luoghi diversi. E una recente ricerca Gartner evidenzia come il 74% dei CFO preveda il lavoro remoto oramai come parte integrante della strategia aziendale al punto che, nel 2028, oltre il 73% delle realtà avrà parte della forza lavoro attiva da remoto.
La flessibilità delle infrastrutture e la disponibilità delle risorse aziendali, ovunque ci si trovi, hanno aiutato a garantire la business continuity e sarà così anche per il futuro quindi. Si sono trovate avvantaggiate però quelle aziende che avevano già intrapreso un processo di trasformazione e intuito i vantaggi di un vero Digital Workspace, per tutta la forza lavoro.
Perché funzioni, un approccio virtuoso di questo tipo deve poggiare su tre pilastri: la capacità di progettare ed implementare una vera strategia di remote working (1); la volontà di creare una vera cultura in grado di conivolgere in modo positivo i dipendenti (2); il bisogno di ripensare al ruolo della tecnologia per il lavoro del futuro (3).
Senza dimenticare che un piano efficace per la business continuity end-to-end non può essere semplicemente preparato, confidando che non accada nulla, anzi, deve prevedere il coinvolgimento di tutti, in modo da essere pronti a “ripartire” subito, appena c’è un’emergenza.
Sono questi anche i temi del whitepaper proposto da Citrix, The State of Remote Work.
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