E’ francese ma la presenza in Italia di Dassault Systèmes ha un team completamente italiano responsabile di declinare la strategia locale e contribuire alla crescita del fatturato mondiale (4 miliardi di euro) raccolto su 270mila clienti in 140 paesi, con 20mila dipendenti e 12mila partner.
Un’azienda complessa che opera da 40 anni in 11 vertical di mercato differenti ma che negli ultimi anni ha focalizzato i propri sforzi nell’ambito della progettazione tridimensionale e nello sviluppo della piattaforma software di Plm (Product Lifecycle Management) per supportare l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla produzione virtuale, allargando la propria penetrazione anche in ambiti “insospettabili” in passato.
Un percorso che in Italia vede Guido Porro, amministratore delegato e managing director Euromed di Dassault Systèmes, impostare progetti per i singoli vertical partendo dalla 3DExperience Platform, fulcro dello sviluppo dei diversi pacchetti applicativi. “Una piattaforma complessa ma declinata per industry, accessibile dalle grandi aziende fino alle Pmi e alle startup. Dalla piattaforma parte la strategia del gruppo che dal 2012 si definisce una 3DExperience Company, anticipando il passaggio mondiale da un’economia di prodotto a un’economia dell’esperienza” precisa.
Oltre Industria 4.0
Se in passato i vertical di mercato attenti alla proposta di Dassault Systèmes erano avionica (l’azienda nasce da uno spin-off di Dassault Aviation), automotive e aeronautica, il focus sulla modellazione 3D per la progettazione dei prodotti ha allargato l’interesse verso nuovi mondi, come quello delle smart city o della sanità. “Siamo alla ricerca di nuovi ambiti in cui portare la modellazione 3D, ad oggi adottata nel mondo manifatturiero e industriale, dove da sempre siamo presenti. Ma credo che oggi la modellazione 3D abbia potenzialità enormi e abbia come obiettivo la creazione di gemelli virtuali di oggetti (il primo realizzato nel 1989, un Boeing 777) in grado di gestire le varie fasi della vita del gemello “reale”. In pratica aiuta a capire, prevenire, aggiornare, manutenere oggetti anticipando problematiche tecniche, di usura dei materiali, malfunzionamenti”.
Il ragionamento parte dalla constatazione che in futuro vedremo sempre più ecosistemi in cui reale e virtuale si fondono, ma sarà necessario disporre di una piattaforma per gestire i sistemi altamente interconnessi. “Siamo in un nuovo rinascimento industriale, ben diverso dal concetto di Industria 4.0, perché va oltre la semplice automatizzazione di processi – precisa Porro -. Industria 4.0 rende il processo solo un po’ più efficiente, invece la 3DExperience con la creazione di gemelli virtuali può creare nuove categorie di aziende industriali. Modificare gamme di prodotti per customizzarle a seconda dei diversi mercati geografici, grazie alla piattaforma 3DExperience, può portare a oggetti personalizzati in tutti i settori (scarpe, vestiti, bilanciamento tra moda e stili di vita) e se Industria 4.0 prende i processi esistenti e li migliora, il rinascimento industriale li amplia. Creare nuovi prodotti, per nuovi clienti con nuovi processi, questo sarà particolarmente rilevante”.
Il gemello virtuale a cui fa riferimento Porro si alimenta di dati che gestisce attraverso analytics e machine learning. “Ho la profonda convinzione che il mondo virtuale sia migliore del mondo reale: mentre nella vita reale è difficile fare un numero significativo di prove su oggetti e materiali, nel mondo virtuale si possono fare molti test per migliorare la realtà – dettaglia -. Il termine digital twin non mi piace, perché sottintende trasferire il reale, invece è importante descrivere diversi stati attraverso schemi simulativi complessi. Al termine digital twin preferisco il termine virtual twin: il “virtuale” riguarda ciò che è possibile, dunque le potenzialità”.
Le ambizioni vanno oggi in tre ambiti industriali: industria manifatturiera storica dagli anni ’80, life science e sanità impegnata oggi nell’emergenza Covid, infrastruttura e territorio con smart city sempre più attente al green. “La sostenibilità è tema chiaro e importante, rilevante per i tre settori macro industriali che vogliamo coprire – precisa -. Lo facciamo attraverso team focalizzati che fanno analisi per comprendere i key business driver dei singoli settori”.
Sanità e smart city
Nel mondo della sanità l’impegno è sul gemello virtuale del corpo umano a supporto della ricerca di terapie e qualità della vita. “Pensiamo che il futuro della assistenza sanitaria sarà plasmato da piattaforme inclusive e multidisciplinari, anche in ambiti nuovi. Abbiamo reso possibili gemelli virtuali di componenti del corpo umano, combinando collaboration, AI, in una logica end to end. Dalla ricerca allo sviluppo di nuove proteine fino alla commercializzazione dei farmaci” precisa Porro.
In ambito sanitario le acquisizioni degli ultimi dieci anni hanno accresciuto le competenze dell’azienda: Accelrys, rinominata Biovia, ha integrato lo sviluppo di software per la ricerca in ambito chimico, farmaceutico, biotecnologico. Mentre l’acquisizione di Medidata (per 5,8 miliardi di dollari) ha portato in eredità una piattaforma collaborativa end-to-end in cloud per raccogliere e gestire dati in ambito medicale, utilizzata oggi da più della metà delle case farmaceutiche nel mondo.
Se guardiamo l’ambito delle smart city, gemelli digitali di città e quartieri permettono di intervenire su mobiltà, sostenibilità, vivibilità dei diversi quartieri cittadini o capire in base ai modelli digitali i trend che possono essere suggerimenti validi per nuovi servizi. In questo modo il ciclo di analisi dei dati e di produzione di idee potrebbe essere infinito, legato alla raccolta di dati in tempo reale. “L’idea è che piattaforma 3DExperience possa supportare i fornitori di qualsiasi mezzo di trasporto a realizzare mondi virtuali dinamici per studiare dispositivi e mobilità” auspica Porro.
Tra i progetti in corso, il gemello virtuale di un cuore – Living Heart Project – al quale aderiscono ricercatori cardiovascolari, accademici, agenzie di regolamentazione, cardiologi per mettere a punto nuovi dispositivi medici e gestire al meglio diagnosi e cure delle malattie cardiache.
O la soluzione Simulia recentemente impiegata per la simulazione dinamica dei flussi d’aria per prevenire la diffusione del Covid in ambiente ospedaliero, consentendo di capire come i corridoi siano importanti vettori di propagazione del virus e come ottimizzare la disposizione interna per ridurre i rischi di contagio. In particolare a Wuhan, in Cina, la soluzione è stata utilizzata per simulare la contaminazione e la diffusione del virus all’interno del sistema di ventilazione dell’ospedale di Leishenshan (costruito in 14 giorni) per contrastare gli effetti negativi dei rischi di ventilazione non pianificati.
Opportunità italiane
In Italia, l’azienda da 5 anni cresce a due digit (“con 1.400 clienti in più nel 2019) e una struttura in ampliamento (“dieci nuove assunzioni quest’anno, dislocate in casa dei clienti sui singoli progetti”). Il go to market attraverso i partner tocca grandi aziende ma anche Pmi, fino a strutture di poche persone. “Vedo una forte polarizzazione nelle realtà italiane – conclide Porro osservando il momento attuale -: da una parte aziende che hanno rinunciato a digitalizzare il proprio business, dall’altra realtà che hanno abbracciato in modo significativo la trasformazione con grande vocazione tecnologica guardando anche all’estero e a nicchie di mercato profittevoli. Crediamo ci siano grandi opportunità, con tre traiettorie di sviluppo: sviluppo di partnership, sviluppo di mercati, sviluppo di nuovi talenti. Il Recovery Fund darà una spinta”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA