Nel corso del 2020 le abitudini dei lavoratori sono cambiate, così come quelle delle aziende, che si sono adattate ad operare da remoto con i propri fornitori, e dei consumatori, che hanno fatto ricorso in modo crescente al commercio elettronico per gli acquisti.
Il significativo incremento del traffico Internet già registrato da Akamai nel corso del 2020 è tuttavia in gran parte attribuibile anche all’incremento nell’utilizzo delle piattaforme di streaming sfruttate in modo particolare nelle giornate in cui non è stato del tutto possibile uscire da casa.
Solo per fare un esempio, i ricavi dei servizi di streaming sono cresciuti di un miliardo di dollari a settimana. Il 2021 sembra confermare questo trend e promette saranno raggiunti picchi storici.
Ora, secondo Akamai, diversi sono i settori che vedranno ancora dei cambiamenti nel 2021 e gli esperti dell’azienda hanno identificato specifici trend proprio in ambito streaming, media e sicurezza. 

Picchi di traffico e streaming in crescita

Per quanto riguarda lo streaming cresce l’attesa per i grandi eventi sportivi internazionali, come le Olimpiadi e gli Europei di calcio, che si terranno nel corso del 2021, “con un’ulteriore sollecitazione di Internet, considerata la contemporaneità degli eventi tra loro e la crescita comunque in atto del traffico Internet globale”, come spiega Stefano Pateri, major account executive di Akamai Italia. 

Stefano Pateri Akamai
Stefano Pateri, major account executive di Akamai Italia

Inoltre è da considerare l’incremento di qualità nella risoluzione dello streaming (con 4K e 8K), la confluenza verso gli Ott (Over The Top) come trend in accelerazione, con tutti i broadcaster consapevoli di quanto lo streaming rappresenti un pilastro fondamentale del business per quanto riguarda la possibilità di adv targettizzato.
E’ significativo al riguardo l’interesse di questi giorni di Amazon per i diritti della Serie A del campionato di calcio italiano.

Il ruolo dei social media

Akamai, tra i trend da considerare, per gli interessi legati al mercato pubblicitario, sottolinea anche come nel 2021 i media saranno chiamati a costruire partnership significative per tenere ancora legato a sé il pubblico.

Paul Jackson, senior manager di Akamai
Paul Jackson, senior manager di Akamai

Tra i settori più colpiti dalla pandemia, che ha messo in evidenza la fragilità del mercato pubblicitario in alcuni ambiti, c’è infatti anche quello dei media tradizionali. Nel 2020, sottolinea l’azienda, è cresciuta l’importanza dei social media nel veicolare le informazioni, e questo sollecita ulteriormente l’industria editoriale che deve ora pensare a nuove strategie di marketing e diversificazione. Tra le possibilità – spiega Paul Jackson, senior manager di Akamai – “l’offerta di prodotti gratuiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento annuale per convincere gli abbonati a rimanere e attrarne di nuovi”.
Mentre sarà fondamentale “diversificare le entrate, spostando l’attenzione dal numero di views e di clic, verso la qualità o il valore dei contenuti che dovrebbero tornare ad essere centrali”.

Lavoro ibrido, le sfide per la sicurezza 

Per quanto riguarda la sicurezza, le modalità di lavoro remoto adottate dalle aziende vedono oggi la figura dello smart worker al centro dell’attenzione degli attacchi degli hacker. Le aziende sono state costrette, già nel corso del 2020, ad alzare l’asticella, anche modificando l’approccio, oggi inadeguato, della semplice difesa perimetrale ma, secondo Akamai, il 2021 farà registrare un ulteriore incremento degli attacchi verso i singoli dipendenti.

Richard Meeus
Richard Meeus, Security Technology and Strategy director Emea di Akamai

Nel tempo, con l’adozione dei nuovi modelli di lavoro ibrido, si faranno sentire sempre meno le differenze della protezione necessaria tra chi lavora in sede e chi lavora fuori sede, ma si dovrà rimediare con attenzione alle debolezze della sicurezza, in uno scenario – come spiega Richard Meeus, Security Technology and Strategy director Emea di Akamai – in evoluzione per cui “se in passato gli aggressori hanno sfruttato metodi come gli attacchi DDoS per rendere inattivi siti web esterni o “abbattere” il perimetro aziendale, nel corso del 2021 proseguiranno i tentativi su vasta scala volti a mettere in difficoltà le aziende, ma aumenteranno i rischi legati alla vulnerabilità dei dipendenti che lavorano da remoto”. Oltre agli “obiettivi sensibili” – come i Ceo quando utilizzano dispositivi non sicuri su reti non sicure – nel 2021 quindi gli hacker prenderanno sempre più di mira i lavoratori per cui sarà necessario predisporre, oltre a soluzioni in cloud adeguate di difesa, anche opportuni piani di formazione specifica.

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