Quattro consorzi (Emilia, Tirreno, Adriatico e Centro-Sud), oltre 180 agenzie dislocate sul territorio italiano, una rete che produce circa 650 milioni di ricavi annui, conta più di 14 mila soci e 70 mila clienti ed opera come un vero e proprio hub per il collocamento delle grandi produzioni. Sono questi solo alcuni dei numeri che fotografano la complessità di Consorzi Agrari d’Italia (Cai).
L’organizzazione si pone come obiettivo il supporto delle aziende agricole del Paese con un percorso di crescita basato sulla razionalizzazione che nel medio periodo riduca i costi dei mezzi di produzione.
Cai agisce sulla base di un’assistenza tecnica completa, una vasta rete di prodotti e servizi, l’innovazione e la valorizzazione dei prodotti simbolo del made in Italy, promuovendo accordi di filiera per valorizzare sui mercati il lavoro giornaliero dei produttori e garantire qualità al consumatore. “La nostra organizzazione – spiega Gianluca Lelli, Ceo di Consorzi Agrari d’Italia – è altamente complessa e abbraccia le caratteristiche, le normative e le problematiche di numerosi settori: produzione, logistica e retail, con operazioni che vanno dalla manutenzione dei trattori alla vendita di un semplice rastrello, dallo stoccaggio di frumento al trasporto di carburanti, dalla fornitura di fitofarmaci allo smaltimento di oli esausti”.
Il bisogno
Tra i bisogni di un’organizzazione di questo tipo è evidente come quelli relativi alla gestione ed all’ottimizzazione delle operation possano rappresentare un task altrettanto complesso, tanto più considerata l’estensione geografica ed eterogenea dei Consorzi, che beneficerebbero dei vantaggi di un’unica piattaforma e dell’omogeneizzazione dei sistemi informativi per incrementare la flessibilità operativa senza rinunciare alla possibilità di personalizzare gli strumenti a disposizione secondo le esigenze dei singoli comparti.
Per questo, Cai avvia il proprio percorso di digitalizzazione riconoscendo il ruolo fondamentale delle nuove generazioni di agricoltori e imprenditori, aperte al digitale e alle nuove tecnologie, come cloud, IoT e intelligenza artificiale, su cui oggi è possibile far leva, ed allo stesso tempo sfruttando le partnership con Reply e Bluarancio. Quest’ultima garantisce servizi informatici di supporto attraverso attività dirette o con l’ausilio delle diverse realtà tecnologiche del mercato.
Forte della partnership con Coldiretti, Bluarancio opera nel settore dell’Agricoltura 4.0 e sviluppa soluzioni per valorizzare il potenziale di innovazione del comparto e accelerare la transizione digitale dell’agroalimentare. “Con l’Agricoltura 4.0 che entro due anni mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia – dettaglia Fabio Giallonardo, amministratore delegato di Bluarancio – è importante accelerare sullo sviluppo di soluzioni capaci di valorizzare il grande potenziale di innovazione dell’agricoltura italiana, anche nell’ottica del rilancio del paese post pandemia”.
Mentre Filippo Rizzante, Cto di Reply, torna sul tema della complessità progettuale: “Operare in un contesto così complesso come quello agroalimentare rappresenta davvero una sfida.
Si tratta di definire un modello operativo in grado di preservare le peculiarità delle diverse linee di business; e garantire maggiore uniformità ed efficienza dei processi è possibile grazie a competenze multidisciplinari che permettano di agire con efficacia in uno scenario eterogeneo, garantendo al tempo stesso velocità di esecuzione ]…[. E grazie all’esperienza sulle tecnologie Microsoft abbiamo affiancato Cai nel creare una soluzione in cui il cloud computing è l’elemento abilitante e in grado di garantire l’affidabilità richiesta”.
La soluzione
Consorzi Agrari d’Italia con i partner identifica quindi nella proposta Microsoft Dynamics 365 la soluzione per riuscire in un’operazione complessa e strutturata, considerata l’eterogeneità delle oltre 25 linee che compongono il business di Cai (per decine di migliaia di categorie di prodotti).
Si tratta di rendere omogenei i sistemi informativi adottati dai diversi consorzi, aumentare la flessibilità e personalizzare gli strumenti in base alle esigenze di ogni comparto.
La piattaforma Microsoft viene scelta per le sue qualità in termini di scalabilità, stabilità e proprio per le possibilità di personalizzazione degli strumenti. La scelta ricade sull’Erp di Microsoft non solo per l’esigenza di un ambiente solido e flessibile, ma anche per la volontà di costruire un’infrastruttura tecnologica che costituisca un elemento unificante e aggregante per le componenti del consorzio, che possa crescere insieme al business e diventare abilitatrice delle best practice di Agricoltura 4.0.
Silvia Candiani, Ceo di Microsoft Italia, sottolinea proprio questo aspetto: “Auspico che il progetto pioneristico di Cai possa promuovere la digital transformation di molte realtà italiane verso una nuova frontiera dell’agricoltura e che possa svolgere il ruolo di piattaforma per la cooperazione tra nuove generazioni di agricoltori e imprenditori in una logica di integrazione tra tradizione agroalimentare e nuove istanze di biodiversità e sostenibilità”.
I vantaggi
In particolare grazie ai moduli Point of Sale, Finance e Supply Chain Management, viene offerta la disponibilità a circa 500 collaboratori di Cai di un Erp di immediato utilizzo, con già la gestione ottimizzata di milioni di movimenti di magazzino e di documenti contabili generati ogni anno e gli strumenti per una migliore pianificazione degli acquisiti, sia presso la sede centrale sia negli uffici periferici e nelle agenzie. Inoltre viene sfruttata l’integrazione dell’ambiente Dynamics 365 con gli strumenti di produttività individuale di Microsoft 365 già adottati all’interno dell’organizzazione e con applicazioni software verticali di terze parti.
Arrivano i risultati. Chiude così Lelli: “Grazie al percorso di trasformazione digitale intrapreso insieme a Microsoft, Reply e Bluarancio abbiamo potuto unificare tutte le diverse anime dei consorzi e porre le basi per un più ampio piano industriale per il quale abbiamo stanziato 6 milioni di euro e che ha l’obiettivo di rivoluzionare il nostro settore, abilitando l’agricoltura di precisione e rendendo accessibile a tutti, anche ai più piccoli produttori, le tecnologie necessarie per fare un salto di qualità anche su temi vitali come quelli della tracciabilità e dell’impatto ambientale”.
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