La società di ricerca Kantar, per conto di GoDaddy, ha messo sotto la lente 5.100 piccole e medie imprese con un numero di dipendenti compreso tra 1 e 49 con l’obiettivo di indagare le strategie di marketing adottate dalle Pmi nell’ultimo anno. La ricerca Osservatorio Piccole Imprese è focalizzata sulle realtà di Italia, Germania, Francia e Spagna, ed evidenzia come la pandemia abbia spinto le piccole imprese italiane a reperire nuove strategie e strumenti di marketing per soddisfare le esigenze dei propri clienti. Nello specifico l’indagine ha coinvolto 1.201 attività tedesche, 1.303 imprese spagnole, e 1.300 business italiane e francesi, di un campione equamente diviso tra attività b2b e b2c in tutti i Paesi. 

In particolare, a fronte del 94% degli intervistati che ritiene che la disponibilità di un sito Web sia fondamentale per il proprio business, solo il 62% delle Pmi italiane ne possiede uno, e di queste poco più del 70% svolge effettiva attività di marketing e promozione attraverso il proprio sito o i propri canali social media. Tra le aziende che ne dispongono però ben il 95% afferma che il sito è uno strumento importante per incrementare la propria visibilità una percentuale che indica quindi come le piccole imprese comprendano l’importanza e l’efficacia degli strumenti digitali.

Le strategie di marketing tuttavia sfruttano in modo ancora relativamente bilanciato i canali di promozione offline, rispetto a quelli digitali (rispettivamente per il 40% ed il 48% dei casi), mentre ad adottare una strategia ibrida è poco più di un’azienda su quattro (27%). Per quanto riguarda la sfera offline: tra gli strumenti promozionali più utilizzati ci sono i “sempreverde” volantini (18%), seguiti da eventi (15%) e dalla pubblicità su stampa (14%) mentre solo il 5% delle piccole imprese ha dichiarato di fare pubblicità in TV.

Gianluca Stamerra, regional director di GoDaddy, per Italia, Spagna e Francia
Gianluca Stamerra, regional director di GoDaddy, per Italia, Spagna e Francia

Per quanto riguarda invece la sfera online: un’azienda su tre si attiva per la promozione digitale attraverso la pubblicità sui canali social, appena il 12% però acquista banner pubblicitari o sviluppa una scelta di promozione attraverso i video online e soprattutto sono pochissime (7%) le aziende che sperimentano nuove attività di marketing digitale attraverso campagne di influencer marketing, con appena il 2% delle realtà che sceglie la via dei podcast.

Allo stesso tempo il 24% delle piccole imprese italiane utilizza strumenti di automazione per promuovere i propri prodotti, rispetto al 16% di Francia e Germania. E di queste, il 53% utilizza strumenti di email marketing per rimanere in contatto con i propri clienti e inviare offerte e promozioni.

In quest’ultimo anno – spiega Gianluca Stamerra, regional director di GoDaddy, per Italia, Spagna e Francia – si è vista un’accelerazione della penetrazione degli strumenti di marketing digitale nelle piccole imprese italiane, soprattutto in quei settori che prima si affidavano quasi interamente ai canali di vendita fisici, come il retail, la piccola ristorazione, i negozi di alimentari e artigianato. Come ha rivelato l’indagine, il 52% delle piccole imprese italiane utilizza il proprio sito Web per promuovere i propri prodotti e servizi”.

Analisi delle iniziative di marketing online
Analisi delle iniziative di marketing online (fonte: GoDaddy/Kantar)

Per quanto riguarda, nello specifico, l’attività di marketing attraverso i social media, ecco che la ricerca evidenzia ancora una serie di dati interessanti. Il social media più utilizzato è Facebook scelto dall’86% del campione, seguito da Instagram (58%). Instagram è scelto con maggiore frequenza dalle Pmi italiane, rispetto alle francesi (43%) ed alle tedesche (50%). Inoltre, poco più di una Pmi italiana su tre utilizza anche Linkedin per attività di promozione e visibilità, mentre fanalino di coda nelle strategie social è Twitter: viene utilizzato per attività di marketing solo dal 18% del campione italiano. 

Durante il lockdown poi il 54% delle Pmi ha usato WhatsApp che ha giocato, secondo la ricerca, un ruolo davvero strategico in Italia per promuovere i prodotti, rimanere in contatto e comunicare con i clienti. Solo in Spagna la percentuale di aziende che ha utilizzato Whatsapp per questi scopi è equiparabile, mentre in Germania solo il 36% delle imprese tedesche lo ha usato ed in Francia appena il 14%.

I canali di marketing social utilizzati dalle Pmi (fonte: ricerca GoDaddy)
I canali di marketing social utilizzati dalle Pmi (fonte: ricerca GoDaddy/Kantar)

E nell’analisi è opportuno fare emergere come a sfruttare Whatsapp, per aggiornare la propria clientela e comunicare le promozioni siano state soprattutto le imprese di piccole dimensioni (da 1 a 9 dipendenti), soprattutto piccoli ristoranti, negozi al dettaglio, artigiani e aziende ortofrutticole a conduzione familiare, dove probabilmente è ancora relativamente basso l’interesse a sviluppare il marketing online con un maggiore impegno, o mancano tempo, risorse, competenze, volontà per farlo o, addirittura, si ritiene che la partita sia troppo impegnativa, e con ritorni incerti rispetto agli sforzi che si possono profondere.

A questo proposito può essere interessante il dato secondo cui tra le aziende in Italia che ancora non possiedono un sito Web, il 15% dichiara di non averlo aperto per via dei costi di gestione, una motivazione che a nostro avviso non rispecchia pienamente la realtà. Chiude Stamerra“]…[ Ci sono ancora un po’ di resistenze verso gli strumenti digitali. Per questo GoDaddy è fortemente impegnata a educare e formare gli imprenditori sulle potenzialità del digitale nel supportare il loro business quotidiano, attraverso corsi e incontri come la School of Digital, un ciclo di lezioni gratuite tenute da esperti del mondo digital per aiutare gli imprenditori a ridurre il gap di competenze”.

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