Nel corso di questa estate non sono mancate le calamità naturali, almeno in parte dovute anche ai cambiamenti climatici in corso. Tra le conseguenze più devastanti certo anche quelle legate agli incendi boschivi. La cronaca di quanto è successo in Sardegna nel cuore di luglio è ancora attuale e le conseguenze di disastri di questo tipo, purtroppo, non sono rimediabili se non nel corso di decine e decine di anni.
Anche in questi casi, però la tecnologia può fornire un aiuto importante e consente per esempio di rilevare in modo tempestivo i focolai degli incendi, raccogliere in brevissimo tempo i dati necessari a fare le corrette valutazioni, così da offrire importanti insight per valutare le diverse azioni di intervento e scegliere poi la migliore.
È l’idea alla base del progetto Re-Actor nato dalla collaborazione tra il Comune di Carini (38mila abitanti, provincia di Palermo, in Sicilia) e Italtel che permette proprio il monitoraggio e la prevenzione degli incendi boschivi sul territorio comunale.
Il periodo estivo è evidente come possa rappresentare un momento critico, nel corso dell’anno, in relazione al problema degli incendi; l’amministrazione comunale di Carini si è rivelata sensibile sul tema e l’attenzione per il problema si è trasformata in un progetto di collaborazione tra pubblico e privato che rappresenta una delle chiavi importanti per riuscire nelle diverse sfide legate anche alla protezione dell’ambiente.
Non solo, con l’attivazione del progetto Re-Actor, basato su tecnologie IoT si è compreso come l’adozione di questa tipologia di applicazioni sia valutabile anche per diversi altri aspetti della tutela e della sicurezza del territorio. Si pensi al fenomeno degli allagamenti (sottopassi, strade etc.) ma anche alle potenzialità nell’ambito utility o sul tema della gestione e della raccolta differenziata dei rifiuti.
Entriamo allora nei dettagli del progetto e scopriamo che Re-Actor, per la rivelazione tempestiva dei focolai di incendio, sfrutta le comparazioni delle immagini termiche catturate da termocamere dedicate brandeggiabili, associando la segnalazione di specifiche condizioni che possono favorire l’insorgere dell’incendio. Gli operatori possono allo stesso tempo compiere simulazioni specifiche, sfruttando i dati ambientali rilevati disponibili, valutando un’eventuale evoluzione degli incendi e le aree potenzialmente coinvolte, per poter segnalare subito le potenziali criticità.
Di fatto, con una latenza di pochi minuti ed un’affidabilità superiore al 95%, su un’area delimitabile da un raggio di valutazione di circa 5 km le termocamere possono individuare focolai di incendio di aree anche inferiori a mezzo metro quadrato.
Quando accade, i vigili urbani ricevono i dati salienti relativi solamente agli eventi di effettivo possibile pericolo, in questo modo si riduce l’ampiezza di banda trasmissiva necessaria alle torri di avvistamento che montano le termocamere.
L’infrastruttura di rete è semplificata ed è possibile abbattere i costi relativi. Inoltre il sistema Re-Actor è in grado di rilevare eventuali manomissioni, le anomalie, i guasti nell’analisi termica o del sistema di trasmissione dei dati e l’assenza di alimentazione. Dall’analisi sulle informazioni è possibile studiare le relazioni tra il possibile verificarsi di un incendio e le condizioni meteo, studiare la distribuzione storica dei focolai di incendio, approntare la documentazione fotografica sui focolai attivi con geolocalizzazione degli eventi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA