Le smart city del futuro passano necessariamente dall’uso dei dati, capaci di sviluppare modelli sostenibili e creare valore all’intero ecosistema. A partire dalla mobilità, tra i comparti maggiormente impattati, dove il potere dei dati migliora il trasporto pubblico e privato e la gestione dei veicoli connessi che si trasformano in sensori di mobilità di architetture IoT, generando città più digitali, intelligenti, efficienti e sicure.

Se infatti oggi un veicolo genera circa 25 Gb di dati per ogni ora di utilizzo, tale valore è previsto crescere fino a 3.600 Gb nei prossimi cinque anni. Un tema particolarmente caldo nel nostro Paese, tra i più dipendenti dall’automobile, che da sola vale l’80% del traffico totale passeggeri. L’Italia è inoltre al primo posto in Europa per tasso di motorizzazione, con circa 646 veicoli ogni 1.000 abitanti, un dato molto più alto rispetto agli altri principali Paesi europei (Germania 567, Spagna 513, Francia 478, Regno Unito 473).

Dati riferiti al solo trasporto nazionale motorizzato - Fonte The European House - Ambrosetti
Fonte: The European House – Ambrosetti – Dati riferiti al solo trasporto nazionale motorizzato 

L’uso dei big data è dunque la chiave per invertire questa tendenza e modificare il modello tradizionalmente utilizzato nel settore per sviluppare l’intermodalità, la micromobilità urbana e forme di utilizzo dei mezzi di trasporto più innovativi. 

Di tutto questo si discute all’Octo Connected Forum dove si disegna la via italiana verso la mobilità connessa e si studiano le soluzioni per realizzare un piano nazionale di sviluppo attraverso proposte concrete. Si parte dal lavoro svolto nei mesi scorsi da Octo Telematics e The European House – Ambrosetti e condensato nel report Connected Mobility 2025, frutto dell’iniziativa che vede coinvolti insieme all’advisory board, 3 tavoli di lavoro tematici con la partecipazione di 80 persone tra pubblico e privato e oltre 30 fra i principali stakeholder di 9 diverse industry. 

La “vision zero” di Octo

“Tornato in Italia dopo 26 anni all’estero volevo dare un contributo per lo sviluppo delle smart city italiane – esordisce Nicola Veratelli, Ceo di Octo Group raccontando l’iniziativa nata dal suo incontro con Valerio De Molli, Ceo di Ambrosetti. Il percorso di evoluzione di Octo Telematics parte dalla Vision Zero disegnata dall’azienda: Zero accident, Zero traffic, Zero pollution. “Non abbiamo naturalmente l’ambizione di poter azzerare gli impatti negativi che questi tre eventi hanno sulla nostra società ma siamo consapevoli dell’opportunità e capacità che la nostra tecnologia sulla quale lavoriamo da oltre venti anni possa avere nel ridurre in maniera significativa gli impatti negativi che questi fenomeni hanno sul nostro ambiente”

Nicola Veratelli, Ceo di Octo Group
Nicola Veratelli, Ceo di Octo Group

Tre sono le parole chiave che guidano la strategia di Octo Telematics e che le imprese italiane dovrebbero seguire, dichiara Veratelli: “ecosistema, coopetizione e pragmatismo”. Su queste basi, il progetto individua un modello di business a piattaforma in cui i diversi attori collaborano creando un ecosistema connesso, aperto e interoperabile che favorisce la collaborazione secondo logiche di coopetizione e co-creazione di servizi end-to-end di nuove offerte e nuovi modelli esperienziali per i clienti, dove l’interazione pubblico-privato e il know-how dei centri di ricerca fanno da incubatore di innovazione. Prosegue Veratelli :“Vogliamo coinvolgere i player di settore per identificare insieme le azioni prioritarie per lo sviluppo dell’ecosistema della mobilità connessa e dar vita a casi di eccellenza replicabili a livello globale, anche grazie all’ esperienza che Octo possiede nella raccolta, gestione e trasformazione dei dati in prodotti e servizi”.

“La mobilità è una delle prime cause della difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità mondiali, europei e italiani – interviene Valerio De Molli, managing partner & Ceo, The European House – Ambrosetti. Per ridurre le emissioni serve una strategia che consenta di raggiungere quel -55% del nuovo pacchetto Fit for 55 e agire su un settore trasporti che ha un peso del 23% sulle emissioni totali a livello italiano. Oggi l’Italia ha un’opportunità storica legata all’utilizzo delle risorse del Next Generation EU; il Pnrr destina oltre 34 miliardi di euro per la mobilità su ferro e lo sviluppo di sistemi di trasporto locale sostenibili. Connettività veicoli e 5G; dati dei veicoli e degli utenti; interfaccia uomo-macchina; servizi di condivisione; guida autonoma sono i trend tecnologici che rivoluzioneranno l’ecosistema della mobilità secondo il nostro studio. Servono soluzioni concrete per accelerare la diffusione di tecnologie connesse che consentano di definire nuove forme di Mobility-as-a-Service coerenti con le esigenze di consumatori sempre più digitali e connessi”.

Valerio De Molli, managing partner & Ceo, The European House - AmbrosettiValerio De Molli, managing partner & Ceo, The European House - Ambrosetti
Valerio De Molli, managing partner & Ceo, The European House – Ambrosetti

Al via i primi progetti

È fondamentale che tutte le idee vengano trasformate in azioni, viene sottolineato. Per questo il lavoro svolto fin qui da Octo e Ambrosetti non è un punto di arrivo ma un kick-off che dà il via a 14 progetti pilota di mobilità al servizio delle smart city selezionati fra i 35 totali del percorso. I progetti prioritari, al via entro fine settembre, si sviluppano nell’arco di 6 mesi circa, con i primi risultati previsti entro la prima metà del 2022.

Tra i progetti che emergono; un cruscotto della mobilità per fornire alle amministrazioni cittadine e ai gestori della viabilità urbana uno strumento che monitori i flussi in ingresso e uscita dai centri urbani; un’app unica per la mobilità nelle città per efficientare l’accesso ai servizi e rendere fruibili le diverse soluzioni disponibili per la cittadinanza; una soluzione di sanificazione dei veicoli per le flotte di car sharing; un sistema di monitoraggio di veicoli e personale trasporto pubblico locale e del trasporto extraurbano per evitare incidenti; un sistema di monitoraggio delle dinamiche degli incidenti con l’uso di sensori per ricostruire l’avvenuto e aprire del claim; una soluzione per la manutenzione ottimizzata in base all’effettivo utilizzo e allo stato del mezzo attraverso monitoraggio con dispositivi telematici; applicazioni per la sicurezza dei conducenti, come distracted driving con l’obiettivo di ridurre gli incidenti causati dalla distrazione dei guidatori. 

Strategie e percorsi digitali 

“Programmare in un’ottica di medium-long term un’evoluzione del trasporto pubblico sviluppato su un modello di accesso che soddisfi le esigenze dei cittadini –; questa la vision di Marco Bucci, sindaco di Genova -. La mobilità deve diventare un’utility perché è una necessità come il gas, l’acqua, il telefono e deve migliorare la qualità della vita dei cittadini con un effetto sul territorio. La proprietà del mezzo conta poco e non dobbiamo neppure essere ancorati al biglietto del trasporto pubblico o alle necessità del rifornimento che deve prevedere un nuovo approccio urbanistico. A Genova, dal 2025 avremo solo veicoli elettrici di trasporto pubblico, mentre entro il 2030 monitoreremo gli ingressi in maniera digitale, facendo pagare i veicoli più inquinanti”.

“Smart mobility e urban innovation significa creare smart data gestendo sistemi cloud e sviluppare modelli di servizi per le persone”, dice Leonie Van den Beuken, program director di Amsterdam Smart City, città che da molti anni lavora sui flussi di traffico e sulla programmazione della mobilità urbana: “Da cinque anni condividiamo tutti i dati con la polizia e lavoriamo anche sulla segnaletica per migliorare i flussi di spostamento. Ma la vera rivoluzione è sulla piccola mobilità, sullo sharing di auto nei quartieri e sul trasporto pubblico”.

Paolo Manfreddi, Ceo di Leasys Rent sottolinea l’importanza di accelerare la transizione verso l’elettrico per mettere sul mercato auto nuove e formule di mobilità legate al noleggio: “Auto in cloud che il cliente può utilizzare in funzione delle proprie esigenze di mobilità e di tempo e gestite attraverso un abbonamento accessibile sul markeplace Amazon. Una formula non ancora sviluppata in Italia che è la chiave per una transizione elettrica. Un esempio positivo per l’integrazione telematica di bordo con partner esterni, dove serve un contesto normativo e degli incentivi che rendano redditizio questo modello di sviluppo permettendo l’integrazione nei MaaS ad oggi poco diffusi sul nostro mercato”

Sempre nel mondo del noleggio, Maddalena Majorowicz, head of finance, strategy and business development di ALD Automotive Italia, sottolinea l’importanza dello “sviluppo di nuovi modelli di car sharing per offrire un servizio aggiuntivo agli utenti. Oggi già l’80% della nostra flotta è connessa e ci aiuta a disegnare una customer experience migliore e per ridurre i costi. L’Italia fa da apripista di tutti i nostri mercati, insieme al Regno Unito, dove viene realizzato il nostro prodotto di gestione flotte Profleet”.

“I dati generati dai veicoli sono fondamentali per misurare e abilitare lo sviluppo del paradigma dell’auto elettrica – interviene Marco Gazzino, head of innovability di Enel X – e noi contribuiamo attraverso il circular economy report che monitora le perfomance delle città e propone una metodologia di pianificazione ambientale. Oggi è fondamentale capire che l’elettrificazione del trasporto pubblico e della mobilità privata in elettrico è imprescindibile dalla decarbonizzazione e permette anche di traguardare degli scenari di città connesse in maniera più rapida. Le citta occupano il 3% della superficie globale, emettono fino all’80% delle emissioni gas serra e consumano l’80% dell’energia; e il 50% dei rifiuti nel mondo viene prodotto nelle città. La modernizzazione comporta pertanto la connettività, ma deve considerare anche l’elettrificazione dei mezzi”. 

Octo Conneted Forum
Octo Conneted Forum 

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