L’Osservatorio sulle Comunicazioni Agcom ha di recente pubblicato i dati relativi al periodo che comprende il trimestre tra aprile e giugno 2021, quando ancora il nostro Paese di fatto era in emergenza e l’Italia “chiusa”. Si tratta di uno spaccato interessante da cui emerge una serie di segnali di cambiamento proprio per quanto riguarda le modalità di comunicazione e l’attivazione/utilizzo dei servizi che, anche nel corso del 2020 e del 2019, hanno consentito di fatto a persone ed aziende la prosecuzione delle attività.

Un dettaglio sugli altri, prima di passare all’analisi per noi più pertinente dei dati relativi a connettività fissa e mobile e all’utilizzo di Internet: nella prima metà dell’anno i ricavi complessivi registrati nel settore postale – comprende quindi anche i servizi logistici relativi alla consegna dei pacchi – sono cresciuti rispetto al corrispondente periodo del 2020, in media, del 24,5% con risultati differenziati nelle singole componenti del mercato.

La consegna dei pacchi ha fatto registrare una crescita media dei ricavi addirittura del 32,4% per un valore che supera il 45% rispetto al primo semestre del 2019. Invece quelli di corrispondenza sono cresciuti appena del 4,7%, pur con una crescita della quota dei servizi non inclusi nel servizio universale superiore al 10%. Di fatto un comparto in flessione di quasi il 18% rispetto al primo semestre del 2019, quello della corrispondenza nel periodo che comprendeva tre mesi ancora fuori dal lockdown.

Servizi Postali Andamento dei ricavi (fonte: Agcom)
Servizi Postali Andamento dei ricavi (fonte: Agcom)

E’ cresciuto il volume di pacchi movimentati, quindi, ma non quello relativo alla corrispondenza, con addirittura un incremento del 37,4% per quanto riguarda le sole consegne domestiche, a testimonianza di come il ricorso agli acquisti online sempre più caratterizzi in misura strutturale le modalità di acquisto degli italiani. In questo scenario, in evidente evoluzione, il Gruppo Poste Italiane gioca come principale operatore con il 37,4% di market share (ma in flessione del 4,2% su base annua), seguito da Brt (+13,3%), e da Amazon, che, con una crescita del3,8% rispetto a giugno 2020, sale al 12,7%.

Dal rame alla connettività Fwa

Per quanto riguarda invece le “comunicazioni” legate alle linee telefoniche mobili e fisse, e quindi anche per quanto riguarda la connettività alla rete via cavo, il semestre ha visto un numero di accessi complessivi sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente ed in crescita di circa 280 mila unità su base annua. Ma anche questo comparto segnala uno scenario in evoluzione.

Così se gli accessi in rame alla rete fissa nel giugno 2017 erano circa l’80% del totale, a distanza di quattro anni questo valore è di poco superiore al 30% (per 9,9 milioni di linee in meno). Sono cresciuti però gli accessi sfruttando altre tecnologie. La connettività Fttc ha guadagnato 6,80 milioni di linee, Ftth 1,78 milioni (ancora pochi) e la più recente connettività Fwa, dove disponibile, circa 700mila utenze.

Complessivamente le linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s negli ultimi quattro anni sono passate dall’8,3% al 57,4% del totale. Per quanto riguarda invece i volumi di traffico, nei primi sei mesi, sono aumentati del 22% (rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente) ma soprattutto di oltre l’80% rispetto al primo semestre 2019.

Un dato su tutti per comprendere il fenomeno: i dati unitari sul traffico per linea broadband parlano di un aumento stimabile in poco meno del 18% sul 2020 e del 71,6% nei confronti della prima metà del 2019, da imputare almeno in parte anche alla progressiva diffusione dei servizi video in streaming. Il mercato, in questo ambito vede Tim essere il maggiore operatore con il 42,3%, seguito da Vodafone con il 16,5%, Fastweb con il 15,1% e Wind Tre con il 14,0%.

Rete fissa Accessi Broadband e Ultrabroadband
Rete fissa Accessi Broadband e Ultrabroadband (fonte: Agcom)

Sim, cresce l’utilizzo di quelle M2M

I dati relativi alla connettività ed alla comunicazione sfruttando telefonia mobile e Sim rivela, a fine giugno, il calo delle Sim voce e voce/dati per 400mila unità, ma crescono di 2 milioni di unità quelle machine to machine (M2M), per complessivi 105 milioni di Sim attive ed un bilancio in crescita di quasi due milioni di Sim su base annua.

E’ Tim ancora il primo operatore (28,8% del mercato Sim complessivo), tallonata da Vodafone (28,7%) con Wind Tre al 25%. Per quanto riguarda invece solo il segmento delle Sim per voce/dati il primo operatore è Wind Tre nonostante una quota in calo di 1,8 punti percentuali, con il 27% seguito da Tim con il 26% e Vodafone con il 23,5%. Poco meno del 73% delle complessive linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario mensile di dati nel primo trimestre dell’anno è stimabile in circa 11,7 Gbyte al mese, in crescita di quasi il 28% su base annua.

Rete Mobile Linee Complessive (fonte: Agcom)
Rete Mobile Linee Complessive (fonte: Agcom)

Sfruttando la connettività fissa o quella mobile, complessivamente, nel mese di giugno 2021, 44,5 milioni di utenti unici hanno navigato in Rete per una media di 57 ore di navigazione al mese per persona, con un utilizzo concentrato sulle principali piattaforme e social network, secondo un trend in crescita già registrato nel trimestre precedente.

Un ultima nota ancora rivela il cambio di abitudini degli italiani e fa riflettere: quella fotografata da Agcom relativa alla lettura dei quotidiani. Con riferimento all’intero periodo considerato (giugno 2017 – giugno 2021), le copie giornaliere cartacee vendute dai principali editori passano da 48 a 29 milioni di unità (-40%). Quelle digitali crescono del 6% tra giugno 2020 e giugno 2021 anno su anno, ma ugualmente risultano in netto calo, se si considera l’intero periodo (giugno 2017-2021, -5%), mentre nel mese di giugno 2021, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali complessive) è risultata pari a circa 49,5 milioni di copie (-2% su base annua).

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