Alla vigilia dell’estate Sony ha inaugurato a Roma un nuovo Sony Computer Science Laboratory, il secondo in Europa e il quarto a livello globale dopo quelli di Tokyo, Parigi e Kyoto. L’idea dei Sony Computer Science Laboratories risale addirittura al 1988 e sono stati pensati come centri per aprire la strada a nuove aree di ricerca e paradigmi, nonché a nuove tecnologie e attività. Sony Csl, azienda ‘costola’ di Sony, ha quindi espanso il raggio di azione in diverse aree e la sede romana è dedicata oggi alla ricerca nel campo dell’informazione, della sostenibilità e all’interazione tra intelligenza artificiale e arte.
Si trova all’interno del Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi, e la sua realizzazione rappresenta proprio il risultato di uno sforzo virtuoso tra pubblico-privato. “L’apertura di un nuovo laboratorio di ricerca a Roma – spiega Vittorio Loreto, direttore dei Sony Csl di Parigi e Roma – rimarca fortemente quali siano le aspettative di Sony Csl per l’Italia come bacino di eccellenza e creatività. L’attenzione del nuovo laboratorio agli obiettivi di sviluppo sostenibile e la sua natura pubblico-privata rappresentano un’opportunità unica per promuovere la creazione di una comunità transdisciplinare di ricercatori, decisori politici e stakeholder, dedita ad affrontare le sfide della nostra era con un occhio trasformativo”.
Il laboratorio Sony, dotato di strumentazione all’avanguardia, è dedicato alla ricerca pura e ha lo scopo di contribuire al bene sociale comune. La flessibilità e multidisciplinarietà dell’approccio, già condiviso nelle altre sedi di Tokyo, Kyoto, Parigi consentono di affrontare i più diversi ambiti di ricerca, combinando in un unico spazio concettuale la scienza, l’innovazione tecnologica, l’arte e il bene pubblico.
Tre sono in questo caso le linee entro cui si snodano i progetti di ricerca: la creatività aumentata, con l’obiettivo di esplorare come l’intelligenza artificiale consenta di cogliere la complessità dei sistemi aperti, supportare la creatività e le arti e aiutare le persone a trovare soluzioni originali (1); le città sostenibili con l’obiettivo di sviluppare nuovi strumenti per comprendere l’ambiente urbano e creare scenari predittivi per renderli più sostenibili e migliorare la vita dei cittadini (2) ed infine l’infosfera per riprogettare la tecnologia dell’informazione al fine di renderla più accessibile gettando le basi di un dialogo sociale online più trasparente e sano (3).
Un respiro ampio, quindi, quello pensato per Sony Csl, anche a Roma. Aspetto sottolineato anche da Hiroaki Kitano, presidente e Ceo di Sony Csl, quando spiega: “Sony Csl è un’‘organizzazione dispersiva’ che abbraccia il cambiamento e si mette ]…[in gioco per il futuro dell’umanità e di questo pianeta. In un momento in cui possiamo connetterci con il mondo ovunque ci troviamo, da un lato diventa sempre più possibile essere svincolati dai limiti del nostro posizionamento geografico, dall’altro cresce l’importanza di acquisire nuove prospettive e innescare un certo tipo di interazione, che può essere data solo radicandosi in uno specifico ambiente. Per questo ci auguriamo che, con l’apertura del nuovo centro di Roma, le nostre attività diano vita alle più svariate sinergie, interagendo armonicamente con l’ecosistema esistente e attivando interessanti collaborazioni”.
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