Oltre 30 data center in quattro continenti e la gestione di più di 400mila server. Sono alcuni dei numeri di OvhCloud che fa leva su un modello integrato di sviluppo per avvantaggiarsi e avvantaggiare i propri clienti (più di un milione e mezzo in 140 Paesi) del controllo su tutta la supply chain, quindi dalla progettazione del server alla gestione dei DC, fino all’orchestrazione della rete in fibra ottica. Per esempio nelle sue server farm (in Francia e Canada) l’azienda preserva il controllo della progettazione e della produzione dei server, beneficiandone in termini di innovazione, competitività e resilienza e, grazie al modello di integrazione verticale, gode di cicli di produzione brevi e circolari.
Tra le più recenti tappe di un percorso di crescita che comprende l’avvio di ulteriori 15 siti entro il 2024, il gruppo annuncia questi giorni l’apertura del nuovo data center di Strasburgo, Sbg5 il suo nome. Un’occasione per ribadire la portata innovativa del piano di “hyper-resilience” e le iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture, anche considerato come proprio Sbg5 sia il primo DC diretta derivazione del piano adottato lo scorso anno, in aprile, a pochi giorni dall’incendio che ha devastato proprio il campus di Strasburgo. 
Il “nuovo” sito si estende su una superficie di 1.700 metri quadrati, prevede 19 sale isolate e con strutture in muratura per suddividere le diverse sezioni e resistere ai danni del fuoco fino a due ore (con impianto incendio a gas è classificato Apsad R13 e il sistema di rilevazione fumi Vesda è classificato Apsad R7 e con i 7 locali energia e i 3 locali batterie situati all’esterno dell’edificio). 

Struttura Data Center Ovh
Struttura data center OvhCloud

Non solo, è prossimo al lancio il nuovo data center dedicato ai backup dei dati primari in una posizione remota rispetto alle sedi operative dei servizi, un’opportunità che il gruppo intende estendere all’intero portafoglio e a tutte le location. 

L’attenzione per la disponibilità, “sempre”, dei dati di backup ha visto rafforzarsi anche la partnership con Veeam Enterprise e OvhCloud offre una serie di servizi in questa direzione per la sicurezza del business sia per gli ambienti Vmware, come sui server fisici Windows/Linux o Nas), e con Zerto sono possibili backup e il ripristino delle macchine virtuali nell’ambito di piani di disaster recovery su infrastrutture hosted private cloud.

La disponibilità del dato di fatto si basa sull’efficienza dello storage che lo preserva, nel tempo, per questo sarà pronto da novembre di quest’anno il servizio Cold Archive per l’archiviazione a lungo termine dei dati freddi, basato sulle disponibilità di 4 mini data center distribuiti in tutta la Francia con una distanza minima di 200 km tra i siti ed una soluzione di archiviazione su nastro, sviluppata in collaborazione con Ibm e Atempo.

Per quanto riguarda il tema della sostenibilità, invece, oltre alla capacità di controllo del gruppo anche Sbg5 beneficia dei riconosciuti sistemi di raffreddamento ad acqua (rapporto di efficacia di utilizzo dell’acqua (Wue) inferiore a 0,2l/kWh, ovvero l’equivalente di un bicchiere d’acqua per raffreddare un server nel corso di un utilizzo di 10 ore, mentre il valore medio del settore cloud si attesta su 1,8l/kWh) e si distingue per il sistema a circuito chiuso che limita lo spreco di liquidi, oltre che per l’utilizzo di dry cooler e l’assenza di aria condizionata nelle sale server.

Michel Paulin, chief executive officer, OVH
Michel Paulin, chief executive officer, OvhCloud

L’indice di efficienza energetica (Pue) del gruppo nel complesso, per questi ed altri accorgimenti è tra 1,1 e 1,2, rispetto alla media del settore di 1,57. Questo pone l’azienda avanti rispetto agli impegni assunti nei confronti della Commissione Europea.

“In un mercato in piena espansione, OvhCloud si distingue per la propria capacità di fornire soluzioni innovative con il miglior rapporto prezzo-prestazioni, rispettando al contempo i più elevati standard di sicurezza e implementando un modello che rispetta il nostro impegno ambientale ]…[ – ha commentato Michel Paulin, Ceo di OvhCloud -. Sovranità dei dati, l’idea di un cloud aperto, affidabile e sostenibile ed il radicamento europeo sono gli altri tratti differenzianti della proposizione evidenziati dal Ceo.

Ora, in roadmap, l’ampliamento dei siti esistenti – e la realizzazione dei nuovi – prevede, tra i passaggi più importanti, un decimo data center aggiunto al campus di Roubaix, una regione AZ (zona di disponibilità) con tre data center situati nella regione di Parigi (primi mesi del 2023), l’apertura di Lim4 nell’autunno del 2023, nel Campus di Limburg in Germania e l’annuncio di un nuovo sito remoto, disponibile dal 2024. E ancora l’espansione del campus di Beauharnois con il nono data center (Bhs9) e un nuovo data center a Toronto nel 2023. Infine, il gruppo installerà il suo primo DC in India, a Mumbai, entro la fine di questo 2022 seguito da un secondo data center a Singapore nel 2023.

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