I sistemi ERP, cuore vitale per i processi aziendali, richiedono spesso una mole importante di lavoro a livello di “codice” per un’efficace integrazione con i processi aziendali e rivelano rigidità e criticità anche in relazione ai processi di migrazione, gestione e controllo e, nel tempo, agli update richiesti. E’ l’ambito in cui la proposta Clean Core ERP for App Engine di ServiceNow è in grado di cambiare approccio e paradigma per consentire agli ERP di svelare effettivamente le loro potenzialità, tanto più in fase di migrazione dell’ERP in cloud. Ne parliamo con William Olivieri, Solution Sales manager, App Engine e Edoardo Messinese, Advisory Solution consultant, Creator Workflows EMEA South di ServiceNow.

“Il reale valore delle soluzioni – esordisce Olivieri – oggi non sta più tanto nella mera proposta tecnologica, quanto nell’effettivo risultato che esse sono in grado di apportare al business. Negli ultimi anni abbiamo quindi assistito alla trasformazione delle diverse proposte software in vere e proprie “piattaforme” con diverse funzionalità, in grado di indirizzare differenti use case. Questo però ha contribuito ad accrescerne la complessità intrinseca nel tempo”. E’ il caso per esempio dell’ERP di SAP, tra le più note, diffuse e longeve piattaforme al servizio del business. I clienti che hanno adottato e implementato l’ERP di SAP l’hanno utilizzato per indirizzare processi business e use case core ma, combinando personalizzazioni e processi ad hoc nell’ERP, questi sistemi nel tempo “hanno iniziato a sentire il peso degli anni, ne è diventata impegnativa la manutenzione così come le possibilità di aggiornamento senza incontrare criticità”.

William Olivieri, Solution Sales Manager, AppEngine di ServiceNow
William Olivieri, Solution Sales Manager, App Engine di ServiceNow

Per questo ServiceNow che propone Now Platform come piattaforma moderna, cloud native e flessibile, ha lavorato allo sviluppo di Clean Core ERP for App Engine. La proposta “si affianca alle soluzioni ERP presso i clienti –  inizialmente all’ERP SAP – e mostra sulla piattaforma ServiceNow quali personalizzazioni sono state compiute sull’ERP. Non tutte, ma di sicuro evidenziando quelle che potenzialmente possono essere migrate e dismesse”. La proposta serve quindi proprio per aiutare i team a “ripulire gli ERP dalle customizzazioni compiute negli anni” con l’obiettivo di modernizzarlo, renderlo più semplice da mantenere e aggiornare, e più efficiente in vista anche della migrazione al cloud.

Clean Core ERP for App Engine, le funzionalità

Due sono le funzionalità principali che rendono possibile questa ‘evoluzione’ – si aggancia Messinese -. La prima riguarda la possibilità di effettuare una scansione dei moduli ERP per recuperare le informazioni di utilizzo e i dati, piuttosto che individuare le funzionalità custom compiute sull’ERP”. Il recupero avviene senza bisogno di integrazioni spinte, ma attraverso procedure standard SAP. Si applicano algoritmi di intelligenza artificiale per analizzare quali sono le personalizzazioni più adeguate ad essere migrate su ServiceNow, così da rimuovere il codice personalizzato dall’ERP – sfruttando tecniche low-code/no-code – portandone le funzionalità su un layer ServiceNow che si affianca all’ERP. In questo modo i clienti/utenti guadagnano una migliore esperienza, manutenibilità più efficace e di fatto un sistema ERP più “pulito”

Edoardo Messinese
Edoardo Messinese, Advisory Solution Consultant – Creator Workflows ServiceNow

La seconda funzionalità riguarda la possibilità di utilizzare i dati ERP senza migrare i dati dall’ERP alla piattaforma ServiceNow. Perché la scansione porta in eredità l’accesso ai dati in realtime”. Un accesso che si rivela vantaggioso – quello in ServiceNow – per generare nuove app, nuove esperienze ed automazioni”. Per esempio si raggiunge una maggiore visibilità sui dati ma se ne offre anche la lettura alle persone non esperte dei modelli dati complessi dell’ERP. “Con una sorta di ‘pulizia delle informazioni’ così da renderle davvero human readable”.

Clean Core ERP for App Engine di ServiceNow nella sua prima versione può svelare il suo pieno potenziale con l’ERP di SAP, ma è già previsto che in futuro vengano supportati altri ERP, così come oggi sono già disponibili connettori per i principali sistemi ERP (tra cui Oracle e Microsoft Dynamics). 

I vantaggi

“Indubbiamente, il vantaggio più grande lo ottengono i clienti che sfruttano implementazioni SAP molto customizzate – riprende Olivierio che stanno approcciando un progetto di migrazione verso il cloud con SAP S4/HANA. Al momento ServiceNow non mette a fuoco una specifica industry per l’utilizzo di Clean Core ERP for App Engine. “Piuttosto, quella condotta con i clienti è una conversazione che registriamo incontrare un interesse trasversale ed ampio, anche perché le progettualità di migrazione degli ERP sono sempre lunghe e pluriennali e coinvolgono decine e centinaia di persone”. I clienti hanno bisogno di ottimizzare le iniziative progettuali importanti, e quindi vogliono anche  modernizzare e ottimizzare i processi aziendali che girano sui sistemi ERP. Focus reale quindi sono davvero tutti i clienti e le aziende che stanno trasformando i propri sistemi ERP. “Senza dubbio un trend che intravediamo è quello relativo all’interesse vivo da parte dei dipartimenti aziendali che più sentono l’impatto della migrazione in cloud. Quindi i dipartimenti IT – perché coinvolti direttamente – ma anche i dipartimenti finanziari (contabilità e bilancio, in primis) e Produzione e Logistica che utilizzano i sistemi ERP in modo intensivo ed importante su processi critici”. Parliamo di processi che non sempre sono digitalizzati nel modo corretto, per cui il momento di trasformazione dell’ERP non rappresenta solo l’occasione per il refresh tecnologico ma anche per utilizzare proprio le tecnologie per l’aggiornamento dei processi che sono rimasti immutati per troppo tempo, o addirittura sono diventati inefficienti.

Ecco che in questo senso allora la proposta ServiceNow può consentire di ridurre anche le attività manuali, gli errori. Ed il momento attuale si rivela un’occasione ideale. “Il trend è proprio indicato dai clienti stessi che ci portano in questa direzione e ci ascoltano di più. –  specifica Olivieri e prosegue – La proposta ServiceNow non va in competizione con le tecnologie degli altri vendor. Piuttosto si può parlare di un approccio di ‘cooperazione’ volto ad integrare la nostra proposta con le altre tecnologie per erogare esperienze che le singole tecnologie non potrebbero offrire, e che invece la platform di ServiceNow aiuta ad orchestrare nel modo più opportuno”. Quello proposto, quindi, è un innovativo layer esperienziale di workflow e di ottimizzazione di processi che ha bisogno dei dati che sono su altri sistemi”. Per questo non si può parlare, anche nel caso della modernizzazione dell’ERP, di ‘replacement’ delle tecnologie in essere, quanto piuttosto di “ottimizzazione degli strumenti”.

Use case e approccio al mercato

Sullo specifico tema di modernizzazione dell’ERP – riprende Messinese -, sono già diversi anni che i clienti possono far dialogare ServiceNow con SAP e lo fanno sfruttando connettori e azioni che recuperano e lanciano attività/dati sui sistemi ERP”. Già questa è un’attività di prima modernizzazione. “Vi sono a questo proposito use case, anche interni a ServiceNow, per automatizzare la gestione dei master data, nel caso, per esempio, in cui vi siano dati da arricchire e distribuire in più funzioni aziendali”.
Ecco che prima ancora che il master data venga salvato nell’ERP è disponibile già una serie di workflow di validazione, di approvazione di “arricchimento dati” che vengo gestiti in modalità cross-dipartimentale “proprio per consentire anche a quegli utenti che non accedono in modo costante tutto il giorno ai sistemi ERP di sfruttare le informazioni in modo intelligente”. Si parla di un elevato livello esperienziale semplicemente abilitato dal browser (piuttosto che via mobile o tramite chatbot) “nascondendo all’utente finale la presenza di un sistema ERP, ma di fatto modernizzando un’azione senza dover customizzare l’ERP per questo obiettivo, o addirittura dover formare i dipendenti per un sistema verticale che non utilizzerebbero per altri motivi”. 
In ambito finance – altro use case indicativo – vi sono spesso informazioni da recuperare e validare prima dell’effettiva registrazione, per cui ServiceNow consente azioni efficaci prima che il dato sia registrato nel transazionale.

La nuova soluzione Clean Core ERP for App Engine di ServiceNow è ora in corso di sperimentazione presso i clienti. “Nella prima release, disponibile con Now Platform Utah (la versione di marzo), la sperimentazione è ristretta ad alcuni casi selezionati – spiega Messinesee si prevede che sia disponibile in mainstream con la release Vancouver nel terzo trimestre del 2023. Questo proprio per lavorare in partnership con i clienti che già hanno abbracciato questa strategia di modernizzazione dell’ERP con il fine di far evolvere la proposizione in futuro”
Il product team, in particolare, oggi sta lavorando, nell’ambito della proposizione per l’ERP SAP, sulla realizzazione di alcuni template specifici, pronti all’uso per le personalizzazioni più frequenti incontrate (oltre a quelli già esistenti). 

“Per proporre Clean Core ERP for App Engine di ServiceNow al mercato – declina così il go to market Olivieri l’azienda punta ad identificare i clienti al momento già utilizzatori dell’ERP SAP e già clienti di ServiceNow come primi candidati ideali che possono facilmente accedere al nuovo modulo. Questo perché naturalmente già conoscono le architetture e dispongono in casa delle tecnologie abilitanti oltre che essere in grado di ‘digerire’ meglio le novità proposte”.

In primis l’azienda punta a far leva sull’ecosistema di partner che operano spesso come system integrator presso i clienti e che nella maggior parte dei casi dispongono di competenze sia sulla piattaforma ServiceNow sia su SAP, ma soprattutto sono in grado di realizzare presso i clienti trasformazioni complesse e dispongono in casa di practice ad hoc. E proprio per i system integrator sono già in essere attività di formazione e di co-design. Chiude Olivieri: “Le loro competenze restano fondamentali per meglio comprendere vantaggi e valore della proposizione”.

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