Sostenibilità e digitalizzazione sono temi molto correlati, più di quanto si possa immaginare. Sono i due pilastri alla base di Industry 5.0 che mira a rafforzare il ruolo e il contributo dell’industria alla società, oltre ai “soliti” obiettivi di efficienza e produttività. In Cefriel crediamo fortemente che la sostenibilità e la digitalizzazione siano due temi fondamentali per un percorso di efficientamento e miglioramento degli impianti manifatturieri.
Sfide sostenibilità nel manifatturiero
Rendere sostenibile un’azienda manifatturiera significa aiutarla a adottare tecnologie e processi per realizzare prodotti a basso impatto ambientale, attraverso processi economicamente realizzabili e che rispettino gli obiettivi di comunità sociale, inclusività, salute e sicurezza, formazione ed equità salariale.
Il tema sostenibilità riguarderà prima o poi tulle le aziende, per una o più motivazioni (o in alcuni casi, veri e propri vincoli) quali per esempio: la sempre maggiore attenzione dei soggetti investitori e delle banche sul tema sostenibilità, la richiesta da parte degli altri attori della filiera a condividere i propri dati di sostenibilità, la crescente sensibilità della popolazione sul tema della sostenibilità climatica e ambientale, ma anche la sostenibilità sociale legata al bilanciamento tra vita privata e vita lavorativa.
Spesso si fa fatica a vedere come un percorso di sviluppo sostenibile per un’azienda manifatturiera possa essere in linea con i suoi obiettivi produttivi, ovvero aumentare la produttività e migliorare la qualità dei prodotti e dei processi produttivi. Quello che si percepisce è che andare nella direzione della sostenibilità significa avere un’etichetta “green” ma dover “spendere di più”.
Per poter superare questo pregiudizio ci vengono in supporto le tecnologie digitali che possono aiutarci a realizzare iniziative di sostenibilità che abbiano un impatto misurabile sugli obiettivi di business dell’azienda manifatturiera e che possano supportare le decisioni. Dalla esperienza Cefriel con le aziende manifatturiere, abbiamo rilevato che la prima sfida che si trovano ad affrontare le aziende è valutare quali processi produttivi trarranno maggior beneficio dall’implementazione di iniziative di sostenibilità.
Allo stesso tempo abbiamo rilevato che è necessario creare una struttura di governance sul tema della sostenibilità ma anche team cross-funzionali per supportare la raccolta dei dati sulla sostenibilità a livello di impianto produttivo (competenze economiche, sociali e ambientali che ad oggi sono sotto funzioni/direzioni aziendali diverse a livello headquarter e/o sito produttivo). Riassumendo, le sfide riguardano non solo competenze sul digitale e sostenibilità manifatturiera, ma anche aspetti culturali e organizzativi che vanno indirizzati per intraprendere un percorso efficace sulla sostenibilità.
Da Industry 4.0 a Industry 5.0
Gli impianti manifatturieri si sono evoluti nel corso degli anni grazie alle quattro rivoluzioni industriali che hanno trasformato attività artigianali in sistemi sempre più complessi, autonomi ed efficienti.
Negli ultimi anni, con la quarta rivoluzione industriale Industry 4.0, abbiamo visto come gli impianti industriali facendo leva sulle tecnologie digitali (es. dispositivi connessi, la robotica e la raccolta e analisi dei dati) abbiano aumentato la produttività e migliorato la qualità dei processi produttivi. Adesso è in atto una nuova rivoluzione denominata Industry 5.0, il nuovo paradigma coniato dalla Commissione Europea, che completa l’attuale Industry 4.0 mettendo la ricerca e l’innovazione al servizio della transizione verso un’industria sostenibile, incentrata sulla persona e resiliente.
Si sta delineando una correlazione e un connubio tra digitale e sostenibilità per una visione dell’industria che va oltre l’efficienza e la produttività come unici obiettivi e rafforza il ruolo e il contributo alla crescita della società da parte dell’industria.
Il fine ultimo della sostenibilità è la realizzazione di prodotti attraverso processi economicamente attuabili che minimizzino gli impatti ambientali e sociali negativi, risparmiando energia e risorse naturali.
La digitalizzazione in un impianto manifatturiero ha l’obiettivo di introdurre tecnologie che consentano di migliorare l’efficienza e la produttività degli impianti. Questi obiettivi si raggiungono grazie alle tecnologie digitali e possono corrispondere in molti casi anche a degli obiettivi di sostenibilità. La tecnologia va vista, infatti, come un elemento centrale nella matrice dell’innovazione, va utilizzata come strumento a supporto delle scelte ambientali, economiche e sociali che dovremo affrontare nel tempo. In Cefriel, grazie alla recente esperienza sul modello di sostenibilità e all’esperienza pluriennale sulla digitalizzazione degli impianti manifatturieri, crediamo fortemente che sia necessario integrare sostenibilità e digitalizzazione in un approccio comune.
La digitalizzazione può aiutare gli impianti di produzione a diventare più sostenibili fornendo dati in tempo reale sul consumo di energia, la produzione di rifiuti e le emissioni. Questi dati possono, quindi, essere utilizzati per identificare le aree in cui è possibile apportare miglioramenti e per monitorare i progressi verso gli obiettivi di sostenibilità.
Ad esempio, quando si parla di digitalizzazione di impianti produttivi spesso si fa riferimento a sensori digitali in grado di raccogliere dati dal campo per supportare i processi decisionali. Se, per esempio, il mio obiettivo a livello di stabilimento è rendere più efficiente il processo produttivo riducendo i malfunzionamenti delle macchine, allo stesso tempo sto perseguendo anche un obiettivo di sostenibilità ambientale ed economica: la riduzione dei consumi elettrici e la riduzione degli scarti.
Inoltre, la digitalizzazione va ad impattare anche la sfera sociale: l’utilizzo di tecnologie digitali per il supporto al training o alla dematerializzazione e gestione dei processi industriali sono alcuni esempi di iniziative che hanno obiettivi sociali (per esempio health and safety o gender equality).
Come rendere sostenibili gli impianti di produzione?
Esistono diversi approcci per valutare la sostenibilità a livello di impianto produttivo come, ad esempio, gli strumenti di analisi di sostenibilità focalizzati su un determinato prodotto o soluzione. Questi approcci sono destinati a essere utilizzati da professionisti esperti e non permettono di supportare facilmente e in modo immediato un processo decisionale.
Tra gli approcci disponibili, non si può non citare il framework Esg (ovvero i criteri nelle aree principali Environmental, Social e Governance che contribuiscono a definire la quantità di rischio di un’azienda per gli investitori). Il framework Esg può non essere lo strumento corretto per suggerire all’azienda manifatturiera da dove partire per migliorare le performance di sostenibilità: i criteri Esg non sono strettamente legati ai processi produttivi e non consentono di capire dove sono le possibili aree di miglioramento all’interno degli impianti.
Per aiutare le imprese manifatturiere a superare i limiti degli attuali approcci, in Cefriel, con il laboratorio Sustainable Production Systems di Supsi (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) nell’ambito di un progetto co-finanziato Eit-M, abbiamo realizzato Massi (Manufacturing Assessment for Sustainability Strategic Insights), una soluzione che unisce l’analisi dei dati raccolti direttamente dagli impianti produttivi e costantemente aggiornati tramite survey periodiche, con un’attività di consulenza mirata.
Sulla base degli indicatori di performance sulla sostenibilità (ottenuti con i dati raccolti dagli stabilimenti produttivi) e al supporto di un’attività di consulenza mirata, il management dell’azienda può prendere decisioni sui temi di sostenibilità, individuando i processi di produzione che possono trarre maggior beneficio dalle iniziative di sostenibilità.
Il percorso di sostenibilità parte dalla raccolta di dati di ciascun stabilimento attraverso una survey (da ripetere annualmente o semestralmente). L’interfaccia semplice e intuitiva offerta dall’applicazione Web di Massi consente di esplorare le categorie e le singole domande, raccogliere i dati e soprattutto dà la possibilità a più utenti di accedere alla stessa survey per lo stesso stabilimento (ad esempio utenti che inseriscono dati economici probabilmente saranno diversi da quelli che inseriranno dati ambientali e sociali). Al completamento della survey, il motore dell’applicazione elabora i livelli di maturità per ciascuna dimensione di sostenibilità dell’impianto o degli impianti.
Le performance di sostenibilità sono consultabili tramite una dashboard all’interno dell’applicazione Massi consentendo di analizzare il profilo di sostenibilità per ogni aspetto e per ogni sito produttivo. Due diversi punti di vista sono disponibili nell’applicazione: corporate level e plant level. Il sito produttivo può valutare le proprie performance di sostenibilità e la dirigenza avrà anche la possibilità di fare paragoni tra impianti simili per area geografica o tipologia o con la media degli impianti dell’azienda. Investire in questa soluzione per le imprese significa valutare la propria impronta di sostenibilità, capire quali possono essere le aree di miglioramento e gli obiettivi su cui concentrarsi per migliorare la sostenibilità e ottimizzare l’efficienza dei processi e la produttività.
La soluzione Massi è stata testata e validata con un progetto pilota in due impianti manifatturieri di contesti industriali differenti, rispettivamente produzione di pannelli a base di legno (Sonae Arauco) e prodotti per l’industria automobilistica (Dana Inc.). I due casi di studio hanno permesso di testare e validare l’applicabilità e la flessibilità del modello di sostenibilità al contesto industriale specifico e il profilo di sostenibilità inteso come livello di sostenibilità complessivo dell’impianto e come analisi delle performance di sostenibilità, scendendo a livello di categoria, di indicatore di sostenibilità o domanda per indentificare quali aree specifiche possono essere migliorate.
Infine, è stata testata in questi due contesti la capacità di creare team eterogenei per raccogliere dati che coprano a livello di singolo stabilimento i vari aspetti della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Come costruire il proprio percorso di sostenibilità?
La valutazione delle performance di sostenibilità a livello di impianto è il primo passo da fare in un percorso di questo tipo. Avere informazioni utili per prendere decisioni e intraprendere il percorso richiede una raccolta di dati al fine di poter analizzare e confrontare le performance delle singole categorie della sostenibilità.
Vuol dire realizzazione di prodotti attraverso processi economicamente validi che minimizzino gli impatti ambientali e sociali negativi. La digitalizzazione in un impianto manifatturiero ha invece l’obiettivo di introdurre tecnologie che consentano di migliorare l’efficienza e la produttività degli impianti che si possono ottenere grazie alle tecnologie digitali e traguardando obiettivi di sostenibilità.
La soluzione Massi rappresenta il primo passo che va nella direzione della sostenibilità e della digitalizzazione. Adesso stiamo lavorando per far evolvere l’approccio Cefriel sulla sostenibilità in diverse direzioni: integrare il tema della readiness digitale (oltre alla sostenibilità) come ulteriore dimensione di assessment degli impianti; consentire la validazione e il monitoraggio degli indicatori sulla sostenibilità ambientale ottenuti tramite la survey periodica con i dati raccolti direttamente dal campo (es. dati di consumi energetici, materiali ingresso/uscita) e in grado di creare una sorta di “gemello digitale” e far sì che i dati del singolo impianto produttivo possano essere esposti dall’azienda manifatturiera in un contesto di filiera, a beneficio sia dell’azienda stessa sia dell’ecosistema dei portatori di interesse con cui l’azienda interagisce. Le tecnologie digitali sono sicuramente il miglior alleato della sostenibilità anche per l’industria.
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*Bruno Puzzolante, Senior Innovation consultant Cefriel
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