Dopo la crisi dell’anno che si è appena chiuso, il 2024 si apre con mercati più stabili nel settore delle utility e i temi della transizione energetica tornano caldi. Anche perché, è importante ricordarlo, è proprio la produzione di energia elettrica una delle principali fonti di emissioni di CO2, così come documenta l’Autorità Internazionale per l’Energia (Iea) nel report Elettricità 2024.
Alcuni numeri al riguardo possono essere di interesse. La domanda globale di elettricità è cresciuta del 2,2% nel 2023 (cresceva del 2,4% nel 2022). Sono Cina, India e diversi Paesi del sud-est asiatico a registrare, invece, una crescita robusta dei consumi, mentre le economie avanzate marcano cali sostanziali, a causa di un contesto macroeconomico poco brillante. All’orizzonte, invece, gli analisti intravedono che la domanda globale di elettricità aumenterà a un ritmo più rapido rispetto all’attuale nei prossimi tre anni, crescendo in media del 3,4% fino al 2026.

Oggi ci si trova, di fatto, in mezzo al guado. L’elettrificazione deve accelerare per raggiungere gli obiettivi mondiali di decarbonizzazione e nello scenario Net Zero Emissions by 2050 la quota di elettricità nel consumo energetico finale si dovrebbe avvicinare al 30% nel 2030.

Per il nostro contributo serve un ultimo dato di riferimento: riguarda il consumo di energia elettrica nei data center, per l’AI e le criptovalute, che potrebbe raddoppiare entro il 2026. I data center sono importanti motori di crescita della domanda di elettricità in molte regioni. Nel 2022 hanno consumato circa 460 terawattora (TWh), nel 2026 questa cifra potrebbe superare i 1.000 TWh. L’equivalente consumo di elettricità in Giappone. E per questo lavorare sulle efficienze, recita il report, sarà cruciale per moderare l’aumento dei consumi del settore.

Lo confermano i trend identificati da Eaton per il 2024 che evidenziano in primis quanto il settore delle utility possa giocare un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni di CO2 a livello globale, guidando la transizione energetica attraverso la crescente diffusione delle rinnovabili. E proprio la modernizzazione delle reti è tra questi (1).
Il Piano d’Azione dell’UE per le Reti, appena presentato (fine novembre 2023), mira ad affrontare le principali sfide legate all’espansione, alla digitalizzazione e a un migliore utilizzo delle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica all’interno dell’Unione. Questo anche in relazione alle evidenze appena esposte. Nell’UE si prevede una crescita del consumo di elettricità attorno al 60% da qui al 2030, ma circa il 40% delle reti di distribuzione in Europa ha più di 40 anni. Serve modernizzazione, per consentire alla società di sfruttare al meglio tutta l’energia disponibile, consentendo anche a edifici ed infrastrutture di generarla e immagazzinarla, diminuendo la dipendenza dalla rete. 

Quando si parla di rinnovabili, è l’energia solare il primo pensiero e questa si conferma la fonte energetica più conveniente (2) in termini di nuova capacità installata.
Da qui la previsione di investimenti strategici nel fotovoltaico su scala industriale, per quanto sia questo, comunque, un approccio sempre impegnativo per il tema di una connettività alla rete efficace, i requisiti di accumulo dell’energia e la necessità di misure di sicurezza informatica affidabili che rendono la gestione dei progetti sempre più complessa. Lavorare oggi su queste modernizzazioni impegna poi personale qualificato che manca. Serve quindi attivarsi anche sulla riduzione dei costi e della complessità delle installazioni fotovoltaiche su larga scala: una vera e propria priorità per il settore delle utilities.

Paolo Tagliabue
Paolo Tagliabue, product marketing manager, divisione Energy Storage, Eaton Italia

La Strategia dell’Unione Europea per l’Energia Solare, parte del piano REPowerEU per ridurre la dipendenza dell’UE da petrolio e gas, sembra voglia porre rimedio anche a questi problemi.
Senza dimenticare che, come spiega Paolo Tagliabue, product marketing manager divisione Energy Storage di Eaton Italia, “diversi dei punti toccati durante COP28 avranno un impatto sul settore delle utility, ma se dovessimo sceglierne solo una, sarebbe l’Impegno Globale per le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica, che prevede di triplicarne l’utilizzo entro il 2030. Infatti, sarà proprio questo obiettivo a mettere la transizione energetica al centro dello sviluppo e dell’attuazione delle strategie dei mesi a venire”. 

Terzo trend è decisamente più strettamente puntuale e specifico, ma lo stesso di impatto. Riguarda il divieto di utilizzo di esafluoruro di zolfo nei quadri elettrici. E’ un gas serra sintetico persistente per migliaia di anni nell’atmosfera, che per un solo chilogrammo impatta sull’ambiente con emissioni equivalenti ad oltre 25.000 kg di CO2, e la cui eliminazione rappresenta un importante obiettivo ambientale (3). E’ prevista dal 2026. E seguiranno ulteriori interventi normativi dell’UE, allo scopo di mettere al bando l’SF6 anche in altre categorie di commutatori. Le alternative non mancano, ma il lavoro da fare sul territorio, si può immaginare, non è poco.

AI e digitalizzazione – meno sul territorio ma molto di più nei data center – saranno fondamentali (4). Nell’ambito delle utility, potranno contribuire alla scoperta di nuove modalità di integrazione e gestione delle energie rinnovabili. La prima con il supporto ai processi decisionali analizzando velocemente un’enorme quantità di informazioni, ma anche con la selezione curata dei dati, preziosi a scopo previsionale, per capire dove e quando sarà necessaria l’energia e come fornirla in modo rapido ed efficiente all’interno di un sistema decentralizzato.
Faranno da guida le regolamentazioni comunitarie come AI Act e EU Data Act. Infine si tratta di cogliere tutte le opportunità di adattarsi a un panorama normativo in rapida evoluzione. Spinta all’innovazione e capacità di svolgere il proprio ruolo nella transizione energetica e di plasmare un futuro sostenibile e resiliente – ultimo trend secondo Eaton (5) dipenderanno dalla velocità e dalla flessibilità con cui gli attori del settore sanno utilizzare fonti rinnovabili.

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