In un settore sanitario moderno, soggetto a tagli di budget e carenza di personale, la trasformazione digitale rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza operativa, la qualità delle cure e l’accessibilità ai servizi.
Questa consapevolezza è diffusa tra le realtà del settore, che stanno investendo in uno o più progetti per raggiungere questi obiettivi. Secondo quanto emerge dall’indagine condotta nel 2023 da NetConsulting cube, i seguenti sono i cinque progetti su cui sono principalmente coinvolte, oggi e nel prossimo futuro, le 200 organizzazioni pubbliche e private facenti che operano nell’ambito della sanità digitale.

Il 34% del campione indica di avere investito e di investire nel corso dei prossimi 18/24 mesi in progetti legati agli apparati elettromedicali. Per queste realtà, infatti, investire in nuovi dispositivi elettromedicali consente di migliorare le cure diagnostiche e terapeutiche, aumentare la precisione e ridurre i tempi di trattamento, migliorando di conseguenza i risultati per i pazienti.

Complessivamente il 47% delle organizzazioni investe (27%) e investirà (9%) in progetti applicativi per gestire meglio le informazioni mediche, creare sistemi di supporto decisionale per i medici e coinvolgere i pazienti tramite soluzioni interattive. Da un punto di vista applicativo gli ambiti in cui esse sono e saranno maggiormente impegnate riguardano il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), la gestione documentale e dei procedimenti amministrativi, l’estensione della copertura dei servizi da includere nella cartella clinica elettronica ospedaliera.

Il 34% di realtà intervistate dichiara di avere già investito in progetti di telemedicina, mentre il 13% prevede di implementarli in futuro per consentire ai pazienti di accedere alle cure da remoto, ridurre i tempi di attesa, migliorare l’accessibilità alle cure. In totale si arriva quindi al 47% del campione impegnato in questo ambito. Televisita, teleconsulto e telemedicina per alcuni pazienti cronici sono quelli che più di altri attirano interesse ed investimenti.

Oltre una realtà su due (53%) indica progetti legati all’interoperabilità dei dati come priorità anche per il futuro. Consentire lo scambio sicuro ed efficiente di dati migliora il coordinamento, riduce errori e ottimizza la gestione dei dati del paziente. L’interoperabilità deve avvenire a più livelli, includendo interoperabilità tecnologica tra sistemi, interoperabilità sintattica per la lettura del dato, interoperabilità semantica e organizzativa.

Complessivamente il 60% delle organizzazioni intervistate ha effettuato (46%) ed effettuerà (14%) investimenti infrastrutturali, fondamenta di tutti i progetti sopra citati, interessando ambiti di modernizzazione e ottimizzazione delle infrastrutture fisiche e digitali nelle strutture sanitarie. Ciò consente un ambiente più sicuro, efficiente e scalabile per l’erogazione delle cure. I principali ambiti di investimento collegati a questa tipologia di progetto sono: la cybersecurity, il potenziamento dello storage, business continuity e disaster recovery e infine il cloud applicativo e quello infrastrutturale.

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