E’ Brad Smith, vice chair e presidente di Microsoft, con Melanie Nakagawa, responsabile della sostenibilità, a presentare l’Environmental Sustainability Report di Microsoft per il 2024 (riferito all’anno fiscale 2023). Il bilancio per la sostenibilità Microsoft fa riferimento ad un primo passo significativo compiuto quattro anni fa, quando l’azienda si è impegnata a raggiungere, entro il 2030, un bilancio favorevole riguardo le emissioni CO2, l’obiettivo “zero sprechi”, e il segno più, per quanto riguarda il reintegro dell’acqua.
Punti di riferimento che oggi costituiscono anche lo scheletro dei capitoli del Report: Carbon, Water, Waste, Ecosystems.

Preme di più, in questo contesto, cogliere alcuni spunti dei due manager, proprio dalle riflessioni di presentazione del bilancio. “Le nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale generativa, promettono innovazioni che possono aiutare ad affrontare la crisi climatica. Allo stesso tempo, l’infrastruttura e l’elettricità necessarie per queste tecnologie creano nuove sfide per soddisfare gli impegni di sostenibilità in tutto il settore tecnologico. Mentre facciamo il punto della situazione come azienda nel 2024, rimaniamo risoluti nel nostro impegno a raggiungere i nostri obiettivi climatici e a fornire ad altri la tecnologia necessaria per costruire un futuro più sostenibile”

Brad Smith, vice chair e presidente di Microsoft
Brad Smith, vice chair e presidente di Microsoft

Non si nasconde la delusione per le conclusioni di Dubai COP28, che hanno chiarito che il mondo non è per nulla sulla buona strada nel raggiungere gli obiettivi critici per la salvaguardia del clima. Si è intrapresa la giusta via solo in determinati Paesi, ed in determinate aree di impegno.

Microsoft, in particolare, ha messo a fuoco la riduzione delle emissioni operative dirette (Scope 1 e 2), l’abbattimento del carbon footprint, l’impegno per la circolarità per ridurre al minimo gli sprechi e riutilizzare l’hardware cloud, la volontà di migliorare la protezione delle biodiversità e la protezione della Terra. Ma il management riconosce anche la strada ancora da fare, in punti in cui Microsoft è indietro. Sono “la riduzione delle emissioni indirette e Scope 3, quella del consumo dell’acqua ed il suo reintegro, perché al momento il saldo di Microsoft non è positivo, considerati gli elevati consumi nelle operazioni del data center”.

Solo per mettere più a fuoco impegno e risultati negli ambiti di riferimento. Per quanto riguarda il carbon footprint, l’azienda ha lavorato su riduzione delle emissioni di carbonio e incremento dell’uso di elettricità carbon free. Microsoft ha adottato un approccio pionieristico nel supportare l’infrastruttura elettrica carbon free , effettuando investimenti a lungo termine per portare più elettricità carbon free nelle reti in cui opera e vedendo crescere il portafoglio contrattuale di asset di energia da fonti rinnovabili a oltre 19,8 gigawatt (GW).

Se nel 2023, si sono viste diminuire le emissioni di Scope 1 e 2 diminuire del 6,3% rispetto alla baseline del 2020, le emissioni indirette (Scope 3) sono però aumentate del 30,9% e quindi nel complesso, in tutti gli Scope 1-3, le emissioni di Microsoft sono aumentate del 29,1% rispetto alla baseline del 2020. Un bilancio negativo da mettere in relazione con la costruzione di più data center. Per certi aspetti Microsoft “riflette” esattamente le sfide che il mondo deve superare per sviluppare un IT sostenibile.

Le evidenze più importanti per il 2023
Le evidenze più importanti per il 2023 (fonte: Environmental Sustainability Report Microsoft, 2024)

Concretamente, per migliorare, Microsoft ha lanciato un’iniziativa per identificare e sviluppare le misure aggiuntive necessarie per ridurre le emissioni di Scope 3. Al momento sono state individuate 80 misure tra cui nuovi specifici requisiti per i fornitori selezionati su larga scala e ad alto volume così da utilizzare elettricità al 100% priva di emissioni di carbonio per i beni e i servizi forniti da Microsoft entro il 2030. Miglioramenti nella misurazione dei consumi, incremento di efficienza, attivazione di partnership e sviluppo di mercati sostenibili tra gli impegni cui fanno riferimento i manager nella presentazione del rapporto.

Melanie Nakagawa
Melanie Nakagawa, responsabile della sostenibilità, Microsoft

Per quanto riguarda il consumo dell’acqua, a parte gli impegni sui territori (invitiamo a leggere il rapporto al riguardo), Microsoft registra la necessità di ridurne il consumo e di reintegrare più di quanto consuma in queste operazioni. In fiscal year 2023 i progressi ci sono stati, ora gli investimenti puntano a ridurre l’intensità con cui l’azienda attinge alla preziosa risorsa, anche attraverso la realizzazione di data center progettati e ottimizzati per supportare carichi di lavoro AI senza consumare acqua per il raffreddamento. Nel 2023, Microsoft ha poi aderito alla Coalition for Water Recycling, e Water United, è la nuova iniziativa per consorziare i settori pubblico e privato e puntare alla riduzione delle perdite d’acqua nel bacino del fiume Colorado.

L’impegno per ridurre la produzione di rifiuti nell’anno fiscale 2023 ha portato Microsoft a  un tasso di riutilizzo e riciclo dell’89,4% per server e componenti in tutto l’hardware cloud, un obiettivo sempre più importante man mano che le esigenze di servizi cloud continuano a crescere. E l’azienda sta accelerando il lavoro per riutilizzare e riciclare l’hardware cloud ovunque, ma anche altri componenti tra cui anche la fibra ottica. Lasciamo alla lettura del rapporto anche in questo caso le integrazioni, così come gli impegni assunti per la protezione degli ecosistemi ed i percorsi di sostenibilità per consentire ai clienti e ai partner di gestire meglio le risorse e ottimizzare i sistemi. 

Per approfondire l’approccio alla sostenibilità di Microsoft:

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