Nel contesto attuale, l’energy trading non è più una “funzione” riservata a poche aziende specializzate. È piuttosto diventato un ambito strategico di business che abbraccia sostenibilità, il tema/problema della volatilità dei mercati, le tecnologie di digitalizzazione e vede oggi l’ingresso di nuovi player. Si parla per questo di una trasformazione strutturale, che richiede approcci integrati e tecnologie avanzate. Ne parliamo con Nazario Martino, Head of Energy & Utilities Sector di NTT DATA Italia, per comprendere come evolve questo mercato e quali strumenti sono oggi imprescindibili per sostenerne le sfide.
Il valore strategico delle nuove commodity
Fino a pochi anni fa, il trading nel settore energetico ruotava intorno a un numero limitato di commodity: gas, elettricità, petrolio e carbone. Ma il panorama sta rapidamente mutando. “Oggi assistiamo a una progressiva estensione del perimetro di trading verso asset non convenzionali, legati direttamente alla transizione energetica in atto”, esordisce Martino. Tra questi figurano metalli industriali strategici come rame, nichel e alluminio, utilizzati in batterie, turbine e infrastrutture elettriche. “La domanda di rame, per esempio, è destinata a crescere del 50% entro il 2030 secondo Iea (Agenzia Internazionale dell’Energia, Ndr), e questo lo rende un asset chiave anche per i trader energetici”, osserva Martino. A fianco a questa estensione di interesse verso nuove commodity un altro elemento di crescente rilevanza sono le Garanzie d’Origine (GO), certificati digitali che attestano la provenienza da fonti rinnovabili di una determinata quantità di energia. “Le GO – si sottolinea – stanno diventando a loro volta vere e proprie ‘commodity finanziarie’. E la loro volatilità le rende appetibili non solo per i trader Esg, ma anche per chi cerca strumenti di copertura”.
Infine, entrano nei portafogli al centro degli interessi anche le soluzioni di accumulo avanzato: batterie agli ioni di litio, sistemi Bess (Battery Energy Storage Systems) e altre tecnologie per la gestione flessibile dell’energia, “e con la crescita delle fonti rinnovabili intermittenti, lo storage – inteso come possibilità di immagazzinare risorse energetiche – diventa essenziale per bilanciare i carichi e apre la strada a nuovi prodotti negoziabili”, prosegue Martino. In questo scenario, NTT DATA fornisce soluzioni a supporto dell’intero ciclo di vita di questi asset, integrando sistemi front e back office anche per la gestione di tutte le relative commodity. In particolare “accompagna le aziende nell’adozione di piattaforme Etrm (Energy Trading and Risk Management) capaci di gestire l’estensione del portafoglio, le regole di compliance e le dinamiche di prezzo anche per nel caso in cui al centro dell’attenzione ci siano gli asset emergenti”, chiarisce Martino.
Circular economy, sostenibilità leva per il valore
Un altro elemento che impatta sempre più sulle logiche di trading è l’economia circolare. “Oggi anche il fine vita di un’infrastruttura energetica può rappresentare un nuovo punto di partenza per la valorizzazione dei materiali – afferma Martino. Parliamo di tonnellate di rame, ferro, acciaio, trasformatori, componenti elettronici, cablaggi: tutti materiali che, se gestiti correttamente, generano valore”.

La sostenibilità ambientale si traduce per questo in leva economica. Per esempio, “lo stesso dismantling, lo smantellamento di una centrale o di una rete, la corretta tracciabilità e ricollocazione dei materiali consente non solo di ridurre l’impronta carbonica ma anche di creare nuove opportunità di trading secondario”.
Secondo uno studio del World Economic Forum, l’economia circolare potrebbe generare un risparmio di circa mille miliardi di dollari all’anno, già entro il 2030 adottando le opportune strategie e al digitalizzazione, “per questo è fondamentale disporre di piattaforme che gestiscano il ciclo vita degli asset in modo digitale, tracciabile e integrato sia con i sistemi Etrm sia con quelli finanziari”, osserva Martino.
In questo ambito NTT DATA propone soluzioni avanzate per la gestione del ciclo di dismissione, dalla classificazione dei materiali al reinserimento in catene di fornitura; soprattutto è in grado di “tracciare gli asset con logiche digital twin, ed integrando gli analytics per calcolare il valore residuo con la possibilità di generare report Esg specifici e compliant per aiutare le aziende a fare circular trading”, osserva Martino.
Energy trading, algoritmi e AI
Il vero game changer per l’energy trading è oggi però l’intelligenza artificiale. L’AI permette non solo di leggere possibili anticipazioni nell’andamento dei mercati ma anche di automatizzare decisioni complesse, grazie a modelli di machine learning che analizzano in tempo reale grandi moli di dati: “L’AI è in grado di intercettare correlazioni nascoste nei dati meteorologici, nei carichi di rete, nei prezzi delle emissioni. Questo significa poter prevedere con più precisione e agire con più velocità”, spiega Martino. Nel contesto europeo, dove la volatilità è accentuata da fattori geopolitici e dalla crescita delle rinnovabili, la rapidità nell’agire è fondamentale. Basterebbe richiamare al riguardo il dato della borsa dell’European Power Exchange Spot secondo cui “oltre la metà dei volumi di scambio è già oggi eseguito automaticamente tramite algoritmi – ricorda Martino -. Chiaro che chi non automatizza sarà presto fuori mercato”.
NTT DATA ha sviluppato un portafoglio di soluzioni per il trading algoritmico integrato con modelli AI. Prosegue Martino: “Aiutiamo i clienti a sviluppare e implementare strategie di esecuzione automatizzata e high-frequency trading, grazie all’uso di AI predittiva e modelli di ottimizzazione basati su reinforcement learning”. La combinazione con GenAI introduce una dimensione ulteriore. “Sì, perché con la GenAI è possibile interrogare in linguaggio naturale i modelli previsionali, generare report in tempo reale e accedere ai dati senza conoscenze tecniche specifiche – sottolinea Martino-. Si democratizza l’accesso all’intelligenza e si riduce il time-to-decision”. Una possibilità abilitata dalla proposizione NTT DATA e dalle sue soluzioni ETRM in cloud che supportano l’intero ciclo operativo “dalla gestione dei contratti alla schedulazione, dal pricing al risk management, fino al reporting normativo”, spiega. Ambiti in cui una proposizione cloud agevola poi l’utilizzo delle logiche di real-time analytics, oggi centrali per ottimizzare il portafoglio energetico. “Le nostre soluzioni raccolgono e analizzano dati da fonti eterogenee – Scada, IoT, mercati – e permettono di reagire in tempo reale a variazioni di prezzo, eventi imprevisti o anomalie operative”. L’obiettivo resta offrire una visione completa del portafoglio energetico, integrando AI, analytics e automazione. Così da “dare al cliente la capacità di prendere decisioni informate in pochi secondi, in un contesto dove i margini si giocano spesso in millisecondi”, dettaglia Martino.
Energy management, scenario aperto e in evoluzione
Una lettura di scenario ancora più approfondita evidenzia come “se un tempo il trading era appannaggio esclusivo delle utilities, oggi anche aziende dell’automotive, del food, della logistica o del manifatturiero entrano nei mercati energetici”, dettaglia Martino che analizza anche le cause di questa evoluzione e spiega che “poiché il costo dell’energia è una voce primaria di spesa per molte imprese, anche non del comparto energy/utilities, l’adozione di strategie di energy management e il trading di fatto si configurano come risposte concrete per ridurre i costi operativi”. E non si tratta solo di efficienza: oggi anche Pmi e grandi gruppi entrano nei mercati spot o a termine per acquistare energia, aggregano la domanda tramite consorzi, partecipano a programmi di demand response.
“È una trasformazione profonda, che richiede nuove competenze, nuovi strumenti e un cambio di mentalità”. NTT DATA in coerenza con i trend ha deciso di accompagnare questa trasformazione con soluzioni modulari, per questo offre la possibilità di “implementare piattaforme che permettono alle aziende di monitorare consumi, simulare scenari, ottimizzare gli acquisti e integrare fonti di energia autoprodotta nei portafogli di consumo – precisa Martino -. L’obiettivo è rendere ogni azienda parte attiva del mercato energetico.
La trasformazione dell’energy trading richiede allora un approccio sistemico: “Non basta aggiungere una tecnologia: serve un disegno strategico che integri competenze, processi e piattaforme”. In questo, NTT DATA si propone come partner di trasformazione. Conclude Martino: “Lavoriamo su più livelli: dalla governance dei dati alla compliance regolatoria, dall’ottimizzazione del portafoglio alla gestione degli asset, fino all’adozione di modelli AI e di nuove architetture cloud-native. La nostra forza è unire competenze verticali, visione globale e presenza locale. Perché il nuovo energy trading è complesso, dinamico e globale”. Ma con gli strumenti giusti, diventa anche una straordinaria leva di valore.
Per saperne di più scarica il white paper: Tecnologie chiave per energy traders
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