I dati di fatturato 2024 di Eset confermano il trend di crescita che il vendor di cybersecurity sta portando avanti di anno in anno, grazie a una strategia che poggia sul principio prevention first – prevenire prima di essere costretti a reagire – in un mercato in cui le minacce cyber sono all’ordine del giorno.

La crescita del 9% sul 2023 ha portato il giro d’affari complessivo dell’azienda a 691 milioni di euro, spinto dalla regione Emea (+15%) con ricavi nell’area b2b in aumento del 13%, dove la parte enterprise è cresciuta del +21% e i servizi del +56%. Un andamento “specchio” di come si è evoluto il business di Eset in questi anni, a detta del management internazionale incontrato di recente a Milano, che ha spostato sui servizi di sicurezza gestiti la propria proposizione.

“Siamo sempre una technology company – ribadisce Michal Jankech, vice president enterprise, Smb & Msp di Esetcresciuta negli anni senza fare acquisizioni o fusioni con altri vendor del settore, ma contando sulla propria ricerca e sviluppo e sulla relazione con i clienti che necessitano di servizi per gestire le loro problematiche di sicurezza. Ad oggi abbiamo 600mila clienti globali, e nonostante il nostro focus rimanga il mondo Smb, la situazione economica e geopolitica degli ultimi anni ci ha portato ad allargare il nostro interesse verso le large enterprise e il public sector dove l’attenzione alle security operations si è fatta più forte”.

Un trend con una visione a lungo termine sottolineata anche dal Ceo, Richard Marko, alla presentazione dei risultati fiscali a inizio luglio. “Il 2024 ha segnato per la nostra azienda il terzo decennio consecutivo di crescita: un traguardo raro nel settore tecnologico, che riflette la fiducia dei clienti e la qualità dei prodotti. In particolare, abbiamo registrato un forte slancio nella regione Emea in un contesto di minacce in continua evoluzione”. L’azienda resta focalizzata sull’innovazione, con il 95% del codice di proprietà e 847 esperti nel team globale di ricerca e sviluppo, che trova nel Lab di Bratislava un’àncora importante per i clienti europei.

Samuele Zaniboni, manager of sales engineering di Eset Italia - Fabio Buccigrossi, country manager Eset Italia - Miroslav Mikuš, chief sales officer di Eset - Michal Jankech, vice president enterprise, Smb & Msp di Eset
Samuele Zaniboni, manager of sales engineering di Eset Italia – Fabio Buccigrossi, country manager Eset Italia – Miroslav Mikuš, chief sales officer di Eset – Michal Jankech, vice president enterprise, Smb & Msp di Eset

Offerta integrata con AI e servizi

Nel corso dell’anno Eset ha integrato nei propri prodotti le recenti tecniche di intelligenza artificiale, migliorando le capacità di scansione e filtraggio della propria tecnologia. Da Eset LiveGuard Advanced  – il modulo cloud proprietario che sfrutta l’analisi comportamentale per contrastare attacchi mirati e minacce sconosciute – a Eset AI Advisor, che consente ai team di sicurezza di utilizzare la multi-agent AI per analizzare i rischi e gestire gli incidenti in modo più efficace, grazie all’approccio extended detection and response (Xdr), intervenendo sulle minacce prima che diventino veri e propri attacchi.

Ma cardine per il 2024 rimane l’aggiornamento dell’offerta dei servizi di managed detection and response (Mdr), pensati rispettivamente per Pmi e grandi aziende. “Questa decisione ha contribuito alla crescita a doppia cifra nei segmenti btob, affiancato da strategie più mirate per rispondere alle esigenze delle infrastrutture critiche e delle realtà più complesse – precisa Jankechaccelerando anche la fornitura di soluzioni su misura per ambienti ad alta criticità soprattutto in ambito pubblico”.

Soluzioni che traggono beneficio anche dalle partnership sviluppate durante l’anno, come quella con Intel per integrare la protezione degli endpoint con le architetture dei processori, o quella con Stellar Cyber per lo sviluppo di soluzioni Xdr evolute o con Mindflow per l’integrazione della piattaforma GenAI per l’iperautomazione dei processi. Rimangono strategiche le collaborazioni con il mondo accademico così come la strategia di go to market: “Ci affidiamo a una rete di partner con competenze sul contesto globale delle minacce e a reseller in grado di comprendere la complessità delle aziende di qualsiasi dimensione nei singoli mercato locali – aggiunge Miroslav Mikuš, chief sales officer di Eset -. Il nostro obiettivo è essere un partner affidabile di cybersecurity sull’intero spettro delle aziende, dalle medie alle grandi”.

Focus sui servizi di security in Italia

Eset
Fabio Buccigrossi, country manger Eset Italia

La crescita del fatturato mondiale trova conferma anche nell’andamento della filiale italiana, nata 2019 con Fabio Buccigrossi, ancora oggi country manager della filiale, che conta 44 persone, partita da un business di 8 milioni di euro (ereditati dal distributore) e arrivata oggi a 20 milioni di euro“Merito dei partner che in questi cinque anni hanno lavorato perché la percezione del mercato di Eset non fosse solo quella inziale legata alla vendita dell’antivirus Nod32, ma che fosse quella di un vendor in grado di garantire protezione dei dati 24 ore 7 giorni alla settimana –  precisa Buccigrossi -. A supporto di questa strategia abbiamo deciso di aprire un Soc italiano per aiutare le piccole aziende senza un esperto di sicurezza in casa a gestire le loro problematiche”.

Una struttura utilizzata da più di 200 clienti italiani con l’obiettivo di essere uno snodo anche i partner. “Il nostro futuro è nei servizi di security – precisa Buccigrossi – e questo implica che anche i nostri partner dovranno spostarsi sui servizi. Solo il binomio tecnologia e servizi permette di arginare gli attaccanti prima che l’attacco venga perpetrato. I clienti vengono così gestiti insieme ai managed service provider nel modo corretto”. A marzo Eset aveva annunciato l’estensione del proprio servizio Mdr anche ai managed service provider (Msp) che finiscono sotto attacco perché sono la porta di accesso verso molte aziende.

L’approccio anche in futuro rimarrà quello della prevention first che è “una nostra peculiarità – conclude il country manager prevedendo di raggiungere i 21 milioni di euro di fattuato nel 2025  -. Perché siamo consapevoli che non ci sono tecnologie in grado di bloccare gli attaccanti ma esistono servizi in grado di gestire gli eventi e prevenirli. Per proteggere davvero un’azienda serve anticipare l’attacco. Il nostro approccio utilizza tecnologie in grado di individuare i segnali deboli, automatizzare le difese e ridurre il tempo tra rilevazione e risposta“. Un modello che abilita una protezione proattiva per identificare e neutralizzare le minacce prima che possano causare danni.

“È necessario per questo puntare su una protezione multilivello – precisa Samuele Zaniboni, manager of sales engineering di Eset Italia che coordina le attività di prevendita e i servizi offerti -. Ma le aziende non hanno le risorse per gestire complesse soluzioni Xdr e gestirne i costi. Noi siamo la risposta a queste esigenze: i servizi Mdr rappresentano un’alternativa efficace, in grado di colmare eventuali lacune e offrire performance superiori alle aspettative. Soluzioni come Edr, Xdr e i servizi Mdr offrono oggi un controllo più profondo e tempestivo su ciò che accade negli endpoint e nella rete, rafforzando la sicurezza senza appesantire l’IT”.

Riassume Jankech i tre pillar della strategia “technology driven, prevention first, customer led” con una attenzione da azienda europea al tema della sovranità dei dati.
Le prossime innovazioni sui prodotti – legate all’AI agentica – arriveranno sul mercato nel Q1 del nuovo anno fiscale, appena avviato.

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