Il settore aerospaziale si trova oggi al centro di una trasformazione sostanziale, guidata da megatrend condivisi a livello globale che riguardano le possibilità di innovazione con le tecnologie di frontiera, la sostenibilità ambientale, la digitalizzazione dei processi e la riorganizzazione dei compiti per gli addetti ai lavori del comparto.
Partiamo da alcuni numeri: secondo le previsioni più recenti dell’International Air Transport Association (Iata), la flotta globale di aerei dovrebbe passare dagli attuali 28.400 velivoli a oltre 46.800 entro il 2043, con una crescita media annua superiore al 3%. Questo incremento, trainato dalla domanda di mobilità e dall’espansione delle economie emergenti, impone agli operatori del comparto la revisione delle logiche di produzione, progettazione e manutenzione. Aiuta l’interpretazione di questo scenario, con un’analisi in prospettiva europea, Sopra Steria Next – società di consulenza strategica del gruppo Sopra Steria – che, nel rapporto Next Perspectives Aerospace, analizza i driver di trasformazione destinati a ridefinire le priorità e le strutture operative dell’industria aerospaziale nel nostro continente.
Il documento individua tre assi evolutivi strategici principali: l’efficienza dei processi, la decarbonizzazione del settore e la costruzione di ecosistemi industriali sovrani, tutti connessi tra loro da un utilizzo sistemico delle tecnologie digitali.
Partiamo proprio da questo ultimo punto che porta con sé il tema dell’impatto del cambiamento tecnologico sul capitale umano.
Il tema delle competenze, gli effetti dell’automazione e dell’AI
Secondo quanto riportato nello studio, entro il 2027 più di un terzo della forza lavoro delle principali aziende aerospaziali sarà rinnovato. A questa dinamica si aggiunge una trasformazione ancora più profonda sul fronte delle competenze: entro il 2030, il 39% delle skill attualmente presenti nel settore diventerà obsoleto. Ciò richiede non solo una nuova strategia di recruiting, ma anche un massiccio investimento nella formazione continua, nella riqualificazione del personale e nella creazione di percorsi professionali ibridi, capaci di integrare conoscenze ingegneristiche tradizionali con competenze in ambito dati, AI, automazione e cybersecurity.
Il tema delle competenze è particolarmente sensibile anche in relazione alla crescente automazione dei processi produttivi. Tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa, le piattaforme digitali di progettazione e i digital twin stanno rivoluzionando la catena del valore, con l’obiettivo di ridurre sensibilmente il time-to-market dei nuovi velivoli. In fase di progettazione, l’AI permette la generazione automatica di soluzioni strutturali ottimizzate sulla base di vincoli aerodinamici, ambientali e di costo, con una velocità e una capacità di iterazione finora impensabili. Nella produzione, l’integrazione tra robotica e ambienti simulati digitalmente consente di testare e validare processi in ambienti virtuali prima di implementarne fisicamente le modifiche. Secondo Sopra Steria, l’adozione strutturata di questi strumenti può generare miglioramenti operativi significativi: si parla di una riduzione dei tempi e dei costi di processo del 40-50% in alcune aree critiche della catena produttiva e di guadagni fino all’80% in ambito logistico, grazie all’automazione intelligente del magazzino, alla previsione dinamica della domanda e all’ottimizzazione in tempo reale dei flussi materiali.
Le urgenze ambientali
Se la produttività rappresenta un obiettivo chiave, l’urgenza ambientale impone una trasformazione altrettanto profonda sul piano della sostenibilità. Il comparto aerospaziale, responsabile secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente di circa il 3% delle emissioni totali di CO2 nel continente, è chiamato a decarbonizzare il proprio modello industriale.

Il report Next Perspectives Aerospace evidenzia che le soluzioni green dovranno essere simultaneamente disruptive e incrementali: non basteranno singole tecnologie innovative, ma servirà un cambiamento sistemico che coinvolga tutto il ciclo di vita del velivolo. Tra le aree di maggiore interesse emergono lo sviluppo di sistemi di propulsione alternativi – ibridi, elettrici e a idrogeno –, l’alleggerimento strutturale grazie a nuovi materiali compositi, la diffusione dell’eco-design nei componenti critici e l’adozione di carburanti sostenibili per l’aviazione (Saf). Su quest’ultimo punto, gli analisti stimano che i Saf potrebbero contribuire a ridurre le emissioni fino all’80% rispetto ai combustibili tradizionali, ma evidenziano anche la necessità di almeno 10-15 anni per un’adozione su scala industriale.
In parallelo, l’ottimizzazione delle operazioni di volo attraverso tecnologie digitali – come la trajectory optimization e la gestione in chiave predittiva delle condizioni meteo – può offrire benefici immediati in termini di risparmio energetico. In questo contesto, anche la gestione intelligente dell’energia diventa un elemento cardine per abbattere i consumi in volo e a terra, migliorando la performance ambientale complessiva dei vettori.
Verso ecosistemi digitali sovrani
A rafforzare questa strategia di sostenibilità, il report individua un terzo pilastro su cui costruire il vantaggio competitivo del futuro: la creazione di ecosistemi digitali sovrani. Il concetto di sovranità, declinato sia sul piano tecnologico sia su quello della governance dei dati, è sempre più rilevante in un contesto geopolitico frammentato e caratterizzato da crescenti pressioni normative. La possibilità di costruire piattaforme interoperabili e aperte, in cui più soggetti possano collaborare in sicurezza, è fondamentale per sostenere lo sviluppo di soluzioni comuni, valorizzare le risorse condivise e proteggere il know-how industriale europeo.

In quest’ottica, strumenti come i dataspace settoriali – spazi di condivisione sicura dei dati lungo la catena del valore – diventano il punto di contatto tra imprese, enti regolatori, fornitori e clienti. Tali ambienti consentono di standardizzare i formati, stabilire regole di accesso e promuovere la collaborazione tra attori diversi senza compromettere la proprietà o la riservatezza delle informazioni. A ciò si aggiunge, anche per questo ambito, il crescente utilizzo dei gemelli digitali, che permettono di monitorare in tempo reale lo stato dei sistemi e di simulare scenari futuri, facilitando l’intervento preventivo e riducendo i tempi di fermo.
Sullo sfondo, emerge una visione industriale in cui la tecnologia non è un fine, ma un mezzo abilitante per supportare una trasformazione organica, resiliente e orientata al lungo termine. Le parole di Roberto Balzerani, direttore della divisione PA, Energy e Telco & Innovation di Sopra Steria Italia, sintetizzano la prospettiva: “L’industria aerospaziale vive questa fase di trasformazione, spinta da soluzioni AI-powered che migliorano efficienza e sostenibilità. Intelligenza artificiale, digital twin e quantum computing rappresentano oggi gli acceleratori digitali in grado di rivoluzionare progettazione, produzione e manutenzione dei velivoli, ottimizzando performance e risorse ]…[“. Quello delineato dal report di Sopra Steria è dunque un futuro in cui la crescita dell’industria aerospaziale non può prescindere da una gestione integrata di innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, trasformazione organizzativa e autonomia strategica. Una sfida di sistema che richiede coerenza, investimenti e cooperazione su scala internazionale, ma che può anche rendere il settore uno dei motori più avanzati della transizione digitale europea.
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