Dopo le indiscrezioni, arriva la notizia ufficiale dell’accordo. Il gruppo giapponese Toshiba trasferirà a Sharp l’80,1% delle azioni in circolazione di Toshiba Client Solutions, la consociata interamente controllata nel settore dei personal computer.
La chiusura dell’accordo è prevista per il 1° ottobre 2018, quando il TCS sarà deconsolidato dal Gruppo Toshiba.
L’operazione ha un valore di 4 miliardi di yen, pari a circa 36 milioni di dollari, molto meno di quanto ipotizzava il mercato, e viene letta come una “svalutazione”, simbolo del disimpegno da parte di Toshiba di quasi tutto il ramo consumer, ma anche riflesso di un settore dei personal computer ormai flat, dove la diffusione di smartphone e tablet pesa sempre più.
Toshiba continuerà a fornire licenze di marchio per i prodotti e le apparecchiature per PC progettate, fabbricate e vendute da TCS, continuando a fornire ai propri clienti in tutto il mondo prodotti e servizi.
Il gruppo aveva trasferito le attività relative ai PC in TCS nell’aprile 2016 come parte di una più ampia riorganizzazione strutturale; successivamente aveva implementato una serie di misure per stabilizzare il business, tra cui lo spostamento dell’attenzione verso il mercato B2B, la riorganizzazione del personale e dei siti operativi, interrompendo anche l’approvvigionamento ODM e valutando opzioni strategiche con terze parti.
Operazione che nei numeri non ha evidentemente funzionato. Le vendite della divisione acquisita sono calate a 1,4 milioni di unità dai 7,7 milioni di 7 anni fa. In perdita da 5 anni, il comparto della società giapponese non ha retto l’impatto della concorrenza, soprattutto dei mercati orientali, cinese e taiwanese.
Termina così l’avventura di Toshiba in un comparto che l’aveva vista pioniera nel 1985, con il lancio del primo PC laptop del mondo, guidando la svolta di massa dal desktop alla mobilità informatica e portandola ai vertici del mercato.
Sharp fa leva sulle politiche Foxconn
Lato Sharp, con questa operazione il gruppo torna in un settore di cui si era disfatta nel 2010, nell’ambito di un progetto di sviluppo che vedeva al centro l’intelligenza artificiale per connettere i vari beni di consumo durevoli, dai pc, a smartphone, a tv, frigoriferi.
Sotto la proprietà e il management della taiwanese Foxconn, che l’ha acquisita completando ad agosto del 2016 l’operazione di take over, Sharp può far leva sulle competenze e le energie finanziarie di quest’ultima. Foxconn è infatti un grande produttore di prodotti di elettronica e lavora per grandi brand e potrà quindi consentire una politica di prezzi decisamente concorrenziale.
Sharp punta anche a far crescere il proprio business nei PC sfruttando il suo know how e le tecnologie che già ha al suo interno; la strategia prevede infatti di continuare a utilizzare il marchio Dynabook.
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