L’obbligatorietà della fatturazione elettronica diventerà prestissimo effettiva anche tra privati, ovvero negli scambi commerciali B2B tra imprese e professionisti.
La manovra finanziaria per il 2018 approvata dal governo lo scorso 30 novembre ha infatti definito il suo avvio dal 1° gennaio 2019. Non ci saranno proroghe, alcuni dettagli tecnici sono ancora da definire, ma è certo che partirà.
Si tratta di uno dei punti cardine della lotta all’evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate e, dopo l’introduzione della fattura elettronica verso la PA, di un’ulteriore manovra governativa che punta a dare una decisa svolta digitale all’economia del paese verso la semplificazione fiscale e la dematerializzazione, che ad oggi stenta ancora a decollare.
I dati parlano chiaro: come quelli del Desi (Digital economy and society index), secondo cui l’Italia è quart’ultima su 28 Paesi europei sul livello di digitalizzazione, o quelli dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & e-commerce B2B del Politecnico di Milano, che evidenzia come in Italia oltre un’azienda su due investa meno dell’1% del fatturato in progetti di digitalizzazione e l’85% delle imprese non abbia usufruito delle agevolazioni concesse dai governi come i voucher digitalizzazione o il Piano Industria 4.0.
Da obbligo a opportunità
Si apre quindi una nuova sfida che attende il paese e soprattutto la miriade di mono, micro e piccole imprese che saranno coinvolte nei nuovi processi. Si stima siano oltre 5 milioni le partite IVA che dovranno dotarsi entro l’anno.
Uno scenario che, al di là dei pessimismi individuali e delle difficoltà oggettive, può rappresentare invece una grande opportunità. Che molti peraltro hanno già colto: per una grande impresa su due e per il 34% delle Pmi l’obbligo è infatti considerato un’opportunità per ottimizzare i processi aziendali.
I risparmi derivanti dalla fatturazione elettronica sono evidenti e dimostrano un abbattimento dei costi del processo stimato da un minimo di 5,5 euro fino a 8,2 euro, non considerando il potenziale risparmio che si avrebbe digitalizzando tutto il processo dell’ordine.
Lo sottolinea Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia: “Senza ombra di dubbio l’obbligatorietà della fatturazione elettronica darà una svolta all’intera trasformazione in senso digitale del mondo produttivo italiano – commenta Pierfrancesco Angeleri, Managing Director di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia -, che evidenzia anche un dato una volta tanto positivo per l’Italia: “Il Desi dice che già oggi il 30% delle aziende italiane scambia fatture elettroniche contro una media europea del 18%. A questo risultato ha contribuito senza dubbio l’obbligatorietà della fatturazione digitale verso la PA, ma è proprio questo che rende ottimisti.”
Da gestione documenti a flussi di dati
Per supportare le realtà che dovranno affrontare questi nuovi processi, Wolters Kluwer ha ripensato la propria offerta, soprattutto in termini di user experience, e creato una soluzione ad hoc; Fattura Smart, un software ingegnerizzato per le piccolissime e piccole imprese che punta su flessibilità e semplicità, ideato per un target magari non avvezzo alla tecnologia ma che utilizza abitualmente device mobili. Rilasciato a fine 2016 nella sua prima versione per la PA, l’applicativo ha avuto nel periodo di tuning una crescita esponenziale, dichiara la società.
Il software in cloud si rivolge sia allo studio professionale che al suo cliente puntando all’efficientamento dello studio e alla semplificazione della gestione delle fatture da parte del suo cliente, creando un flusso end to end.
Nel recente incontro organizzato a Milano dall’azienda, Lara Gaudino, SME Factory Manager ed Eleonora Radaelli, Accounting Factory Manager di Wolters Kluwer Tax&Accounting Italia spiegano con un’applicazione pratica l’iter dell’e-fattura evidenziando come il prodotto non richieda nessuna formazione.
Fattura Smart: un HUB fa da postino
Fattura Smart consente allo studio professionale, oltre all’offerta di un servizio per l’emissione delle fatture, di ottenere dalla propria clientela un flusso dati strutturato che ne automatizza l’importazione.
Il processo è sintetizzato nell’identità del commercialista (Anna), che rende disponibile il servizio al suo cliente (Ben) sul Portale di Collaboration e allo stesso tempo riceve i dati per la contabilità. Il cliente può così immediatamente emettere e ricevere fatture elettroniche ed inviare i dati per la contabilità al commercialista. SDI, il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, riceve le fatture del cliente; al centro, il sistema offre un HUB che agisce come “postino” e fa da interscammbio recapitando i documenti ai clienti e ricevendoli dai fornitori.
In particolare, attraverso il software il commercialista acquisisce la traccia delle consegne eseguite dal cliente e del loro stato di avanzamento verso la contabilizzazione, verifica direttamente nella piattaforma di condivisione il punto sulle consegne, demanda al servizio il controllo di codice fiscale e partita IVA, automatizza la registrazione contabile delle fatture. Il cliente può conteggiare quante fatture sono state pagate o sono da pagare, salvare il documento già numerato in formato Pdf, inviare la fattura via e-mail direttamente dall’applicativo, produrre XML per B2B o FEPA, fornire i plichi delle fatture con una semplice selezione ed eliminare i costi di carta e francobolli.
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