Come fanno le piccole imprese ad orientarsi all’interno del mercato dei servizi Cloud & Data Center? Per capirlo Aruba ha verificato, con la collaborazione di Sirmi, i parametri adottati nella selezione del Cloud & Service Provider.

Dall’indagine è emerso che a guidare la scelta non è unicamente il prezzo del servizio, come molti potrebbero immaginare; certamente un pricing competitivo, segnalato dal 31,6% del campione, fa gola ad una piccola impresa che deve mediare tra la volontà di avvalersi di apparati e servizi IT esterni e la necessità di contenere il più possibile i costi che non sono a diretto supporto del core business; tuttavia, se al prezzo concorrenziale non è affiancato un servizio rispondente alle richieste aziendali in termini di configurazione e SLA oltre che in termini di affidabilità e continuità – parametri rilevanti rispettivamente per il 32,7% ed il 31,6% del campione – la piccola impresa, come la grande azienda, continua la sua ricerca altrove.

Questi dati non devono sorprendere in quanto è vero che nelle piccole realtà il processo di migrazione al Cloud avanza lentamente, ma è altrettanto vero che i servizi Cloud trovano applicazione non tanto in servizi IT di supporto, quanto in servizi IT core, come la gestione delle applicazioni aziendali. Sono dunque critici tutti gli aspetti tecnologici del servizio Cloud, dalla copertura funzionale alla capacità di dimensionamento e flessibilità, dalla compatibilità con le applicazioni alla garanzia di continuità del servizio. Importanti sono poi i livelli di servizio garantiti contrattualmente, la disponibilità di un supporto h24, la velocità e professionalità di intervento in caso di disservizio. Sotto la lente d’ingrandimento le piccole aziende mettono dunque sia l’offerta Cloud sia il Cloud Provider, con le sue competenze, i suoi professionisti e le sue infrastrutture di data center.

Particolarmente sensibili a tutti questi aspetti sono ovviamente le aziende attive nel mondo ICT, che devono tutelare, oltre ai propri interessi, anche quelli dei clienti gestiti nel data center del Service Provider. Non dimentichiamoci infatti che per le aziende ICT il primo ambito di applicazione dei server dedicati, così come dei servizi Cloud, è l’ospitalità delle applicazioni dei clienti.

Il fornitore, anche straniero

È rilevante per le piccole imprese che il Service Provider sia italiano? Si direbbe proprio di no, fatta eccezione per i Comuni che discriminano sulla base della nazionalità del Service Provider nel 40% dei casi. Allo stesso tempo, dalla ricerca emerge che la selezione del Partner non è guidata dalla prossimità del data center, rilevante solo per il 4,2% del campione, e neppure dalla natura consolidata della relazione, segnalata da meno del 10% delle imprese analizzate.

Massimo Bandinelli Marketing Manager Cloud & Data Center di Aruba
Massimo Bandinelli Marketing Manager Cloud & Data Center di Aruba

Tutti questi dati pongono il focus sulla posizione assolutamente sfidante del Service Provider, che riesce a distinguersi all’interno dell’arena competitiva solo se dimostra di avere un portafoglio d’offerta a valore, competenze certificate e infrastrutture all’avanguardia.

Aruba ne è consapevole – sottolinea Massimo Bandinelli, Cloud & Data Center Marketing Manager di Aruba – e lo dimostrano sia gli investimenti infrastrutturali che continua a portare avanti (si pensi alla recente costruzione del data center di Ponte San Pietro e alla prossima realizzazione del data center di Roma, prevista entro il 2020) – sia il continuo sforzo di investimento in certificazioni e in partnership di valore.

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