Si parla molto di intelligenza artificiale, ma si fatica ancora a capire quanto processi automatizzati aiutino le aziende a ottimizzare il lavoro, in ufficio e sul campo. Ancora di più si fatica a comprendere i benefici della relazione tra automazione robotica e lavoro umano, perché mancano spesso dati reali di analisi sull’argomento.

Idg Future of Work Infographic
Idg Future of Work Infographic

Un tema che Appian, grazie alla propria piattaforma di sviluppo low-code che indirizza la creazione di applicazioni aziendali, cerca di analizzare per indirizzare meglio la propria ricerca e sviluppo, ormai imprescindibile da AI e ML nell’ambito del Business Process Management che automatizza i processi enterprise dall’inizio alla fine, senza bisogno di codice personalizzato.

Una recente ricerca Future of Work Survey Report, condotta con il supporto di Idg e Ltm Research ,  misura il livello di integrazione delle tecnologie emergenti per l’automazione intelligente nei processi aziendali: intelligenza artificiale, machine learning e automazione dei processi robotici, in accordo con la gestione delle attività umane nella gestione dei processi aziendali. Tutti elementi che devono essere indagati (e integrati).

Il futuro del lavoro

Il tema dell’analisi –  condotta a livello globale su 500 leader IT di aziende con oltre 1.000 dipendenti e giunta alla terza edizione – è di fatto il futuro del lavoro. Evidenziando, in sintesi, un’enorme disconnessione tra i vantaggi aziendali previsti dell’automazione intelligente e la tipica capacità di un’organizzazione di mettere in pratica tali benefici. “Le organizzazioni vogliono dedicare meno tempo alla configurazione e all’integrazione dei dati in modo da poter accelerare lo sviluppo di applicazioni che migliorano l’esperienza del cliente e le prestazioni operative” sostiene Malcolm Ross, VP Product di Appian, che porta avanti lo sviluppo nella direzione di semplificare la creazione di applicazioni potenti per le aziende enterprise, nei principali vertical di  mercato (manifatturiero, utility, sanità, energetico, finance).

Potenziale ancora da sfruttare

Oltre la metà (54%) delle organizzazioni aziendali del panel non dispone di alcuna applicazione di intelligent automation attualmente implementata, nonostante i Cio siano tutti d’accordo che un’efficace automazione intelligente possa avere un grande potenziale per le loro imprese. L’86% dei dirigenti afferma infatti che l’integrazione intelligente dei processi migliorerà l’esperienza del cliente, il 92% crede che renderà l’esperienza dei dipendenti più gratificante,  il 69% afferma che porterà alla monetizzazione di nuovi business..

I Cio delle organizzazioni aziendali in Nord America e Europa sentono l’urgenza di mettere in pratica i benefici offerti dall’intelligent automation. Tuttavia, la stragrande maggioranza ammette che le loro aziende non possono attualmente farlo: l’86% dei dirigenti intervistati indica che il lavoro umano, i sistemi di intelligenza artificiale e l’automazione robotica debbano essere “ben integrati entro il 2020“.

Solo il 12% dichiara che le loro aziende “riescono a farlo già in maniera ottimale”.  “Le aziende vogliono accelerare lo sviluppo di applicazioni che migliorano l’esperienza del cliente e le prestazioni operative – continua Ross -. La nostra nuova release è una pietra miliare che porta saldamente l’integrazione e la RPA (robotic process automation) nel mondo dello sviluppo low-code/no-code e amplia la missione di Appian nel semplificare la creazione di applicazioni potenti”.

Mancano strategia e team dedicati

Malcolm Ross, VP Product di Appian
Malcolm Ross, VP Product di Appian

Sebbene si registrino al momento singoli casi di implementazione di alcune emergenti tecnologie di automazione, la mancanza di una strategia precisa e di un chiaro allineamento agli obiettivi di business dell’azienda portano ad una serie di implementazioni isolate e ad avere team interni deputati allo sviluppo di applicazioni oberati di lavoro e sotto pressione. Del 46% di aziende che dispongono di una forma limitata di automazione intelligente, il 50% conta un personale IT superiore a 20.000 dipendenti.

Tra le criticità, l’89% degli intervistati afferma che le proprie organizzazioni lottano per adattarsi alla tecnologia; l’80% afferma che le proprie organizzazioni non riescono a capire in che modo l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare il contesto in maniera radicale; il 66% ha difficoltà a integrare gli investimenti e le competenze IT esistenti con la tecnologia IA e RPA.
Si segnala anche la necessità di cambiare la cultura dell’IT nel 44%
dei casi e le pratiche di sviluppo delle applicazioni nel 31% delle risposte.
 

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