Digitalizzare i processi è la condizione necessaria per restare competitivi nella filiera produttiva e distributiva. Percorso particolarmente richiesto nel mondo del tessile e meccanotessile italiano, un settore dalla forte tradizione territoriale che vede protagonisti alcuni distretti come quello comasco, biellese e pratese. Un tessuto imprenditoriale rappresentato in gran parte da piccole e medie imprese, che oggi iniziano a cogliere i benefici della digital transformation mettendo in atto il cambiamento. Si registra infatti qui una maggiore interazione tra vecchie macchine per filatura e telai con i nuovi strumenti tecnologici, verso un modello di Industria 4.0.
Tra gli esempi virtuosi di come sia possibile realizzare in questo settore essendo nelle vesti di Pmi il passaggio da industria tradizionale a smart factory, Roj Technology si distingue per aver intrapreso da tempo la strada dell’automazione.
L’azienda ha messo in campo il concetto di connessione con il territorio, dal Piemonte alla Lombardia, con l’obiettivo di dare una spinta propulsiva alla propria trasformazione da industria tessile tradizionale ad azienda di elettronica. Obiettivo raggiunto, poiché oggi, grazie ad un progetto di innovazione della fabbrica, dei prodotti e dei processi organizzativi grazie allo smart working e alla formazione e-learning delle risorse umane, l’azienda è una tra le realtà più all’avanguardia nel panorama europeo.
“Al centro del progetto che stiamo implementando c’è l’aggiornamento tecnologico dei prodotti e dei processi, con l’obiettivo di ritorno degli investimenti entro cinque anni – dichiara Franco Oliaro, amministratore delegato Roj Technology –. Siamo orgogliosi di poter affermare che il progetto è stato sviluppato internamente da un team composto da direzione di produzione e ingegneria di produzione insieme ai partner tecnologici selezionati”. Tra i partner che contribuiscono in vari ambiti tecnologici allo sviluppo della strategia di Roj, Intel, Stm, Abinsula, Osai Automation System, Federmacchine, Intesa Sanpaolo, Politecnico di Torino.
Smart factory, evoluzione a tappe
Roj Technology nasce negli anni ’60 a Biella, al centro del distretto per la lavorazione della lana, contestualmente alla crescita del meccanotessile degli anni ’70. L’azienda diventa nel tempo un marchio di qualità legato agli alimentatori di trama; nel 2000 avvia il processo di connessione con l’ingresso nel gruppo Vandewiele. L’accesso al gruppo internazionale consente a Roj di dare il via alla costruzione di una rete con aziende interne ed esterne che punta sullo sviluppo tecnologico e porta alla progettazione e realizzazione di soluzioni integrate a supporto di settori chiave, quali electrotex, mechatronics, digitronics, engineering.
In particolare, nell’electrotext, Roj realizza un progetto di integrazione dei propri porgitrama su piattaforma IIOT con comunicazione diretta 3G. Nella meccatronica partecipa alla crescita dell’agricoltura di precisione con i suoi motori e sistemi dedicati alla distribuzione di sementi, piante e fertilizzanti. In quest’ambito, nel 2017 nasce la gamma di prodotti Agri-Motion e la collaborazione con i maggiori player mondiali nel Precision Farming, siano produttori di attrezzature agricoli o produttori di sistemi di posizionamento. Nella digitronica, l’azienda opera, oltre che con i progetti con Linux Embedded, con applicazioni sofisticate di comunicazione wireless, anche in acqua, e di geolocalizzazione. Nell’engineering, si punta allo sviluppo di procedure, attrezzature e software di collaudo o di tracciabilità. Questa competenza permette di stabilire una partnership con i fornitori di tecnologia in senso bidirezionale: oggi Roj produce elettronica, assembla gruppi o macchine in un rapporto di co-engineering e co-design con i propri fornitori per progetti dedicati a produttori di livello globale.
Tornando al percorso di Roj, il processo di trasformazione verso l’Industria 4.0 inizia nel 2014 con un progetto di logistica interna avanzata che attraverso un sistema logistico intelligente integrato con il sistema Erp porta al completo e ottimale controllo del flusso del materiale.
In quest’ambito si investe in modo ingente nell’implementazione della logistica interna avanzata, verso l’automazione e gli strumenti di monitoraggio continuo dei processi. Tale analisi è infatti fondamentale per assicurare affidabilità del prodotto, anche attraverso la qualificazione dei materiali e la tracciabilità dei componenti.
Nel 2018 Roj Technology completa la trasformazione in smart factory, attraverso la realizzazione del progetto 4.0 che garantisce oggi maggior flessibilità produttiva, formazione continua delle risorse attraverso il learning management system e la valorizzazione delle competenze attraverso lo smart working per un lavoro più sostenibile.
Crescita dimensionale e tecnologica
Il processo di trasformazione di Roj porta oggi ad un ampliamento delle capacità aziendali, si in termini dimensionali che di processi. L’azienda conta oggi 260 dipendenti, tra manager, ingegneri, tecnici e operai, personale amministrativo, mentre i processi implementati consentono: l’incremento delle capacità fino a 250 milioni di componenti SMT all’anno; la tracciabilità completa dei materiali e dei dati di test con marcatura laser dei PCB in linea; i controlli di processo SPI e AOI in linea; il collegamento flessibile tra i processi con magazzini intermedi e indirizzamento automatico dei trasporti su AIV (Autonomous Intelligent Vehicle); il sistema cyber-fisico (Industria 4.0); l’adeguamento degli impianti in conformità alla certificazione ATF 16949:2016.
Il progetto è stato sviluppato internamente da un team composto da direzione di produzione e ingegneria di produzione insieme ai partner tecnologici selezionati con un’architettura in grado di gestire diverse funzioni, come l’indirizzamento degli ordini di produzione rilasciati da ERP alle isole di lavoro individuali; l’estrazione dei materiali da parte del Warehouse Management System (WMS) secondo liste di prelievo generate dal Manufacturing Execution System (MES); il trasferimento di ordini di produzione su macchine in base a priorità di schedulazione; l’attivazione manuale degli ordini a bordo linea, dopo completamento dei set-up non automatici; il settaggio automatico della linea; chiamate dei racks (unità di carico per semilavorati) dal magazzino automatico (da MES a WMS); l’enforced routing; l’avanzamento di produzione (da MES a ERP); la registrazione personale (manodopera indiretta); i depositi di materiali WIP al magazzino racks (da MES a WMS).
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