La fabbrica intelligente non è solo parole. Nel mercato manifatturiero italiano, 8 aziende su 10 credono nei benefici della propria trasformazione digitale avvenuta negli ultimi due anni, considerano tecnologie come intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale abilitanti di scenari che cambieranno il modo di lavorare in futuro, innescando un’interazione diversa tra uomini e tecnologie. Oggi il 43% delle Pmi italiane del manifatturiero ha già adottato, o intende farlo entro il 2019, tecnologie o processi innovativi, in particolare per sicurezza informatica, cloud, robotica collaborativa e Internet of thing.

E’ quanto emerge dall’Osservatorio Mecpse presentato da Senaf in occasione della 18esima edizione della fiera di riferimento del Manifatturiero 4.0 (che ha animato Parma dal 28 al 30 marzo), attenta non solo a fotografare l’adozione delle nuove tecnologie, ma anche il sentiment dei giovani su lavoro in fabbrica, formazione e futuro. E degli imprenditori. Negativi i primi, positivi i secondi.

Consapevolezza

I dati dell’Osservatorio del secondo semestre 2018 (indagine condotta da Grs Ricerca e Strategia su un campione di 312 aziende italiane del settore della meccanica nel mese di gennaio 2019) considerano la Fabbrica Digitale la via italiana per l’Industria 4.0, partendo dal fatto che gli imprenditori delle Pmi ritengono oggi di avere un livello di conoscenza medio-alto delle opportunità tecnologiche e digitali (9 su 10) e di volere investire anche nel 2019 su nuove tecnologie abilitanti, continuando a spingere sicurezza informatica (74%), connettività (60%), cloud computing (33%), robotica collaborativa (28%), ricerca e innovazione.

Investimenti che per il 61% delle aziende coinvolgeranno il 10% del fatturato (per il 25% tra il 10% e il 20%) e che si indirizzeranno verso consulenza mirata (51%), trasferimento di conoscenza (42%), confronto con aziende competitor (39%), workshop (21%) e tutorship con le università (15%).

Non si lesina sulla formazione, prioritaria per il cambiamento, definita “la migliore strategia per valorizzare il capitale umano in azienda” dal 49% degli imprenditori, nella difficoltà di dovere arginare certi stereotipi negativi nei giovani, che vedono il lavoro in fabbrica faticoso e manuale (64%), ripetitivo, poco creativo, con poco spazio alla realizzazione personale (48%), poco riconosciuto socialmente (41%) e persino un luogo tecnologicamente arretrato (29%), nell’era in cui tutti professano i benefici dello smart working. La collaborazione con università, istituti tecnici e scuole professionali rimane strategica per il reperimento di profili specializzati e la ricerca di nuove professionalità spinte da Industria 4.0, oltre che un cambiamento culturale (46%).

“Ci troviamo in uno scenario in cui, entro il 2030, parlare di digital skill sarà la priorità e i profili specializzati più ricercati saranno figure come l’ingegnere robotico, i programmatori di intelligenze artificiali, gli specialisti dei big data o dell’Iot, se guardiamo ai risultati emersi dall’Osservatorio” commenta Maruska Sabato, project manager di Mecspe, che spinge iniziative di conoscenza applicata per soddisfare il fabbisogno urgente di competenze tecniche, come l’iniziativa Mecspe Young & Career, per ricerca e selezione di giovani specializzati, diplomati/laureati “con l’obiettivo di essere un ponte tra industria e mondo giovanile, e stimolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro da parte degli imprenditori”.

Bilancio Impresa 4.0 e futuro

Imprenditori che per il 42% affermano di avere beneficiato “positivamente” del Piano Industria 4.0, messo in campo più di due anni fa, seguiti da un 43% che lo ha giudicato “discreto” (una buona base di partenza ma non ancora sufficiente) e da un 11% “negativo” (sarebbe stato preferibile un piano maggiormente strutturato). “Il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo (80%), così come la proroga dell’iper-ammortamento di macchinari e infrastrutture funzionali alla digitalizzazione (79%), i bonus alla formazione 4.0 (71%), la Nuova Sabatini (67%) e gli incentivi agli investimenti in startup innovative (51%) sono considerate le iniziative più rilevanti previste per incentivare la diffusione dell’Industria 4.0″ approfondisce la ricerca.

In questo contesto le imprese italiane del comparto della meccanica e della subfornitura giudicano il loro andamento aziendale soddisfacente (62%) e nella seconda metà del 2018 rispetto al 2017 i fatturati hanno registrato una crescita per il 53%, mentre il 38% dichiara un giro d’affari stabile e solo il 9% in calo. Per quanto riguarda le previsioni per il 2019, sul fronte dei fatturati il 40% si aspetta una crescita, il 48% stabilità e il 12% un calo (con l’export  fattore di traino per 7 Pmi su 10 che dichiarano di esportare i propri prodotti e servizi).

Ma sul futuro del mercato, il sentiment degli imprenditori dice che nei prossimi 3 anni, il 12% sospetta una contrazione dello scenario in cui opera, contro un 40% apertamente convinto dello sviluppo del proprio mercato di riferimento e un 48% senza sentore di grosse variazioni rispetto all’andamento attuale. Maggiore attenzione sarà riservata alla sostenibilità nelle scelte aziendali: il 34% ha già incrementato il proprio impegno negli ultimi anni, il 32% pensa di farlo in futuro, con un 15% che lo ritiene un fattore strategico competitivo per distinguersi sul mercato. La direzione degli investimenti sostenibili? Riduzione dei consumi (61%), attenzione all’inquinamento e all’impatto ambientale (57%), attenzione all’etica nel rapporto con fornitori e clienti (47%), progetti Crs verso i dipendenti (36%), sostegno all’economia del territorio (23%), eco-sostenibilità dei prodotti (21%), adesione a progetti di beneficienza (12%).

È un lungo nutrito elenco con una infinita  carrellata di dati, ma credo valesse la pena puntualizzare le intenzioni di un comparto che anima la nostra economia, dove la fabbrica intelligente – che ci piace pensare già 5.0 – può giocare un ruolo strategico per spingere l’adozione delle tecnologie innovative, di cui tutti i giorni Inno3 parla, e attirare talenti. Giovani.

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