Guardiamo ai fatti delle ultime settimane in materia di sicurezza fermandoci sugli annunci di due aziende mondiali eterne rivali – americana una, cinese l’altra – e su un atto super partes firmato dalla Commissione Europea.

Due aziende competitor da sempre non solo sulle tecnologie ma per origine, cultura, politiche interne, sedute ai poli opposti nelle guerre commerciali con modelli di business e logiche manageriali agli antipodi. Profondamente diverse insomma. Cisco e Huawei, entrambe al via con progetti e investimenti in  cybersecurity, minaccia sempre aperta che non fa sconti a nessuno nell’anno del 5G.

Una questione delicata e urgente che ha avuto in settimana anche l’endorsement della Commissione Europea, che sta allineando tutti gli interlocutori del mondo cyber per far sì che si muovano coordinati per arginare le minacce.

Questi tre fatti, singoli e diversi tra loro, puntano  nella stessa direzione: l’importanza strategica della sicurezza della rete per lo sviluppo dell’economia e della società digitali in Europa, abilitando futuri servizi digitali nelle aree chiave della vita dei cittadini.
Entriamo nel merito dei tre fatti.

Il primo. Cisco ha inaugurato il primo centro di co-innovazione dedicato alla sicurezza informatica in Europa (parte della rete mondiale dei co-innovation Center Cisco) presso il Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, con il Ceo Chuck Robbins a fianco di Agostino Santoni, AD della filiale italiana, ministri, partner e assessori. “Prende vita una struttura che rappresenta per tutto l’ecosistema Cisco un luogo in cui creare innovazione sui temi della sicurezza e della privacy – commenta Santoni -. Questo aiuterà a rafforzare l’Italia in un’arena strategica per il suo futuro, la cybersecurity. Mettere la sicurezza al centro della digitalizzazione si riflette positivamente su cittadini ed imprese, creando fiducia nello sviluppo tecnologico che è indispensabile per la crescita di un Paese”. La logica alla base dell’iniziativa è la co-innovazione, dove si lavorerà in particolare su alcuni aspetti della cybersecurity (IoT, privacy, smart city, filiere, infrastrutture nazionali critiche) con l’obiettivo di creare e testare progetti sviluppati insieme ad aziende, università, partner tecnologici. Strategico il confronto con gli altri centri Cisco disseminati nel mondo. Apertura.

Il secondo. Huawei, presso il proprio centro Huawei Cyber Security Transparency Centre di Bruxelles, ha ribadito nella decima edizione del suo DigitALL le azioni concrete per garantire la sicurezza nello sviluppo della rete 5G, per creare una base comune per tutti gli attori dell’ecosistema mobile nel rispetto delle normative europee, cogliendo l’invito della Commissione (Communication on Secure 5G Deployment in the EU).  “Huawei si compiace che l’UE abbia aggiunto chiarezza al processo – precisa Sophie Batas, Huawei director for cybersecurity and data privacy -. Ora possiamo pianificare congiuntamente in anticipo per garantire che l’implementazione del 5G in Europa avverrà secondo i più elevati standard di sicurezza informatica”. Apertura.

Il terzo. La Commissione europea, lo scorso giovedì 29 gennaio, ha approvato un toolkit per definire gli strumenti e le misure di mitigazione (concordate dagli Stati membri dell’UE) per arginare i rischi di sicurezza legati all’implementazione del 5G (su richiesta del Consiglio europeo, sensibile alle raccomandazione della Commissione del marzo 2019) e per creare un solido quadro di misure per garantire un livello adeguato di sicurezza informatica delle reti 5G in tutta Europa. Impliciti approcci coordinati tra gli Stati membri che si impegnano a progredire congiuntamente sulla valutazione obiettiva dei rischi e sulle misure di attenuazione proporzionate, al fine di avere misure chiare entro il 30 aprile 2020. Apertura. 
“Con il 5G possiamo fare grandi cose –
sottolinea Margrethe Vestager, executive vice president per promuovere la European Digital Age. La tecnologia supporta medicina personalizzata, agricoltura di precisione e reti energetiche in grado di integrare tutti i tipi di energia rinnovabile. Questo farà la differenza ma solo se possiamo rendere sicure le nostre reti. Solo allora i cambiamenti digitali andranno a beneficio di tutti i cittadini”.

La sicurezza della rete 5G è una questione di importanza strategica per l’intero mercato e la sovranità tecnologica. Non ha tifosi, non è americana, cinese, europea. Non è maschio, né femmina, non importa attribuirla, come il sesso degli angeli.

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