I tema della sicurezza nel lavoro da remoto, al di fuori dei perimetri aziendali, ha ricevuto alta attenzione da parte dei Cio, in questo periodo di emergenza sanitaria, ma è destinato a restare sulle loro scrivanie ancora per molto tempo. Le aziende hanno infatti realizzato quanto sia importante che, a poter proseguire l’attività di business, non siano solo determinate figure apicali, ma il numero più elevato possibile di dipendenti. Così, anche l’accesso da remoto al desktop aziendale, prima considerato utile, ma solo una possibilità in più, oggi invece serve a garantire efficienza ed operatività a tutti.
Tante aziende si sono trovate in difficoltà non avendo pensato per tempo ad approntare un’infrastruttura Vpn sufficientemente adeguata, altre hanno valutato che non fosse questa la strada migliore da seguire ma non avevano alternative. Mentre quelle che hanno optato per soluzioni affrettate nel tentativo di abilitare il lavoro da remoto hanno rischiato grosso in termini di sicurezza, produttività o hanno dovuto affrontare problemi di networking.
E’ questo l’ambito operativo di Citrix che ha fatto dell’offerta di un workspace unificato, con funzionalità di networking e soluzioni di analytics il suo core business, ed offre la possibilità di gestire e monitorare tecnologie diverse in ambienti cloud complessi. Per il lavoro da remoto l’azienda ha deciso di estendere su cloud la sua soluzione Remote PC Access, e la rende disponibile come parte di Citrix Desktop Service e Citrix Desktop Essentials.
Si tratta di un’offerta di virtual desktop per accedere in modo sicuro alle app, come ai dati ed alle risorse, anche da remoto, senza bisogno di configurare una Vpn che in diversi casi non offre un’esperienza utente all’altezza e rallenta le operazioni. Per esempio, una recente ricerca negli Usa, condotta da OnePoll per conto di Citrix (su 2000 dipendenti che lavorano da remoto in questa modalità) rivela come questo spesso si traduca in performance di rete lente e nel mancato accesso alle app necessarie per lavorare, mentre una ricerca condotta dalle università di San Diego, UC Berkeley, dall’Università dell’Illinois a Chicago, e da Spain’s Madrid Institute of Advanced Studies (Imdea) ha messo in luce problemi di sicurezza e di privacy.
La soluzione proposta da Citrix si basa sulla possibilità di distribuire un desktop virtuale installando un piccolo client (Vda), che permette la connessione in maniera remota al PC Windows o Linux, da ovunque ci si trovi, utilizzando non solo un pc ma praticamente qualsiasi dispositivo, anche senza Vpn, ma con misure di sicurezza robuste come l’autentificazione multifattoriale. Non solo, Citrix Remote PC Access sfrutta le tecnologie Citrix Hdx (High Definition User Experience) e questa modalità di accesso remoto supporta i display 4K e 8K e il rendering 3D.
E’ possibile distribuire Remote PC Access ai desktop fisici ed alle infrastrutture desktop virtuali sia su cloud pubblico, sia on-premise, ma mentre fino ad oggi Remote PC Access è stato proposto incluso in Citrix Virtual Apps and Desktops Advanced/Premium e Citrix Workspace Premium Plus, la novità odierna riguarda la proposta come integrazione di Citrix Virtual Desktops Essentials e Citrix Virtual Desktops Service.
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