Lo studio Acronis Cyber Readiness Report 2020, attraverso una ricerca condotta su 3.400 tra aziende di tutto il mondo e lavoratori da remoto all’indomani della pandemia di Covid-19, indaga il vissuto e le scelte delle diverse organizzazioni in relazione ai problemi di sicurezza dovuti all’utilizzo massiccio del lavoro remoto e le soluzioni da adottare in questo ambito. Il primo dato interessante è quello relativo all’adozione di nuove tecnologie per consentire il lavoro a distanza, tra cui gli strumenti per la collaborazione e le soluzioni per la privacy e la cybersecurity degli endpoint adottate complessivamente dal 92% delle aziende intervistate.
Tra le più importanti sfide indicate, oltre il 50% delle aziende segnala la necessità di sensibilizzare ed istruire i dipendenti sul lavoro remoto e quasi una realtà su due l’emergenza di mettere in sicurezza chi pratica lo smart working. Oltre 4 intervistati su 10 segnalano il problema di assicurare la disponibilità delle applicazioni aziendali e delle reti, ed un’organizzazione su quattro quello dell’installazione di software non autorizzato sui dispositivi utilizzati per lavorare. Con un’azienda globale su tre che riporta di essere stata attaccata almeno una volta al giorno e circa 4 su 10 che hanno riscontrato attacchi ai sistemi di videoconferenza nel corso dell’emergenza.
Per continuare l’attività non pochi dipendenti hanno utilizzato nuovi device anche per collegarsi alle reti aziendali. Se per il 36% delle realtà i device collegati sono rimasti sostanzialmente gli stessi – e per il 21% addirittura sono diminuiti – per il 35% complessivo di esse sono cresciuti, anche se in diversa misura, e i dipendenti non hanno ricevuto adeguate linee guida sul loro utilizzo. Con la crescita dell’utilizzo delle piattaforme di collaboration – registrato da una percentuale di quasi il 70% di lavoratori da remoto che si sono attestati sulle diverse soluzioni (Zoom, Webex, etc.) – tra le sfide più sentite dai lavoratori il report registra l’utilizzo sì delle Vpn (30,8%) con il Wifi domestico, ma anche quello della semplice connettività Wifi da parte del 37,1% di essi.
La protezione degli endpoint delle app di collaboration
I numeri richiamano l’importanza delle soluzioni di cybersecurity. Il 39% delle aziende intervistate ha infatti subìto negli ultimi tre mesi un attacco tramite videoconferenza, ora che il personale si affida in modo massiccio ad app quali Zoom, Cisco Webex e Microsoft Teams, mentre le strategie più comuni adottate dagli hacker per colpire i telelavoratori si confermano il phishing, gli attacchi DDoS e quelli mirati alle videoconferenze. In particolare il phishing fa registrare numeri record, mentre solo il 2% delle aziende valuta la presenza di una funzione di filtraggio degli Url durante la scelta di una soluzione di cybersecurity.
Si tratta di una fotografia che dovrebbe generare consapevolezza sul fatto che il modello classico di difesa dei client tramite antivirus e firewall domestico/aziendale è insufficiente.
In proposito Serguei Beloussov, fondatore e Ceo di Acronis, spiega come“in uno scenario che cambia a una velocità straordinaria è evidente che le tradizionali soluzioni antivirus e di backup autonome non sono più efficaci”, mentre le organizzazioni che rinnovano il proprio stack scegliendo protezione dati e cybersecurity integrate possono incrementare la sicurezza, riducendo i costi perché le nuove soluzioni sfruttano i moderni sistemi di automazione e gestione ottimizzata.
Acronis Cyber Protect 15
In questo ambito Acronis propone Cyber Protect 15 che integra protezione dati e diverse funzionalità di cybersecurity di ultima generazione. Per esempio il rilevamento dei comportamenti basato su AI capace di bloccare gli attacchi zero-day, il filtraggio degli Url, precise valutazioni della vulnerabilità, sistemi di protezione delle videoconferenze e gestione delle patch automatizzata. Per quanto riguarda in particolare la protezione delle videoconferenze e dello smart working, la soluzione previene gli attacchi perpetrati ai danni di applicazioni come Zoom, Webex e Microsoft Teams. Un esempio: Acronis Cyber Protect ha risolto la vulnerabilità di Webex prima che venisse rilevata da Cisco. La differenza rispetto ad altre soluzioni si lega poi alle funzionalità integrate in un unico prodotto di backup, disaster recovery, antimalware di ultima generazione, cybersecurity e strumenti di gestione degli endpoint. Caratteristiche che al contempo facilitano il ripristino dei dati e dei sistemi nel più breve tempo possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA