Ormai Chuck Robbins, Ceo di Cisco, è abituato ad aprire Cisco Live! da remoto, perché in quest’anno di pandemia, per la seconda volta, l’evento clou di casa Cisco si è svolto solo in formato digital, pur non mancando di dettagliare le strategie per definire il futuro di networking, sicurezza, partnership, collaboration. Che in casa Cisco porta il nome di Webex
“In questo anno abbiamo capito e dimostrato che la tecnologia può aiutarci a raggiungere qualsiasi risultato” precisa Robbins, con una vena positiva nell’osservare i passi avanti fatti dalle aziende verso quella digitalizzazione che le ha rese più reattive, in grado di definire nuovi ambiti applicativi in cui spostare la propria offerta. “E’ su questo piano che Cisco deve continuare ad operare per digitalizzare attività e processi” sopportando le aziende nello sviluppo di nuove applicazioni che mostrano attenzione verso la customer experience, verso un nuovo modo di lavorare ripensato ibrido (hybrid workspace) in cui rimane fondamentale accedere alle risorse e agli strumenti ovunque le persone si trovano. In cui tutto viene gestito come servizio (“everything-possible-as-a-service”) in modalità multicloud.

Un racconto comune negli eventi mondiali del 20202021, a testimoniare come la sensibilità tra i vendor si sia alzata su problematiche comuni ad aziende, non ultima la sicurezza enterprise che le imprese devono garantire proprio per arginare problemi legati alle modalità di lavoro ibrido e remoto, ma in primis la stabilità della infrastruttura di rete che rimane il clou del business di Cisco, sulla quale poggia la continuità operativa delle aziende.

E così Cisco Live! parla di  un approccio condiviso (semplice, multicloud, app-centrico) a tutte le novità di prodotto, con nuove soluzioni realizzate anche attraverso un approccio condiviso dai diversi team “mettendo a fattor comune competenze e la parte di engineering” precisa il Ceo. “Dobbiamo reimmaginare le applicazioni, rendere più produttivi i team di lavoro, mettere in sicurezza le aziende enterprise, trasformare l’infrastruttura“. Questi i quattro pilastri della strategia. 

Cisco
Chuck Robbins, Ceo di Cisco, in apertura di CiscoLive! 2021

Logica as a service

Davanti a una platea virtuale di 90mila tra clienti e partner, le novità presentate rispecchiano le priorità tecnologiche appena accennate, per consentire la prosecuzione delle attività. Lavoro ibrido e collaboration trovano nelle oltre 400 funzionalità di Webex, l’approccio di Cisco al lavoro intelligente.

Ma guardiamo agli annunci legati alla rete e alla sicurezza. Perché con l’implementazione delle postazioni remote, per consentire la prosecuzione delle attività professionali, è cresciuta la complessità delle reti e l’azienda estesa deve mettersi al riparo da attacchi che prendono di mira endpoint, identità, applicazioni e dati, fruiti nei diversi ambienti.
In questo ambito si inserisce l’annuncio dell’evoluzione dell’architettura Secure Access Service Edge (Sase), le cui componenti possono essere gestite in una unica offerta as a service, con un servizio di abbonamento unificato.

Anche le innovazioni alla piattaforma cloud-native, SecureX, riguardano la protezione completa dall’endpoint al cloud, poggiando sull’idea di fondo secondo la quale senza visibilità non sia possibile proteggere gli asset. E questo tanto più è vero quanto più le aziende ricorrono alle architetture cloud. Da qui l’annuncio dell’integrazione della soluzione di intelligence Internet e cloud ThousandEyes con il portfolio di switch Cisco Catalyst 9000 e Cisco AppDynamics Dash Studio, presentando la prima e unica offerta per la visibilità dell’intero stack, specifica per le reti enterprise e cloud.

La logica di proteggere i dati con un servizio ricade nell’annuncio Cisco Plus – proposta sia hardware as a service sia software as a service – per offrire ai clienti la gestione delle rete (Networking as a Service (NaaS), per unificare networking, sicurezza e visibilità.

Gordon Thomson, VP for Technology Acceleration di Cisco e Adam MacHale, VP for Service Provider di Cisco
Gordon Thomson, VP for Technology Acceleration di Cisco e Adam MacHale, VP for Service Provider di Cisco

Autenticazione senza password

A livello di esperienza utente, invece (ma sempre per garantire maggiore sicurezza alle risorse aziendali), l’attenzione cade sulla proposta che intende superare le inefficienze dei sistemi di autenticazione tramite password, facilmente eludibili. Cisco Secure ora propone una modalità di autenticazione multifattoriale senza password, indipendente dall’infrastruttura, che permette agli utenti di accedere in modo sicuro alle applicazioni cloud tramite chiavi di sicurezza o tecnologie biometrica.

Il nuovo sistema di autenticazione denominato Cisco Duo fa parte della piattaforma zero trust di Cisco, per rafforzare la sicurezza della fase di login, per offrire alle imprese la protezione di qualsiasi combinazione di applicazioni cloud e on-premise senza bisogno di utilizzare più prodotti di autenticazione. Inoltre, grazie alla compatibilità di Duo con centinaia di applicazioni e fornitori di identità, l’intento di Cisco è quello di fornire un unico strumento per l’autenticazione adeguato a tutti gli scenari. Senza la necessità di modificare l’infrastruttura, si riduce il rischio che gli attacchi di phishing e il furto non riconosciuto di password possano aprire la via agli attaccanti ed è possibile il monitoraggio completo dei comportamenti dei dispositivi tramite la suite di prodotti di accesso sicuro di Duo.

Jay Bretzmann, program director Identity & Digital Trust and Cloud Security, Idc

Diminuisce anche il carico operativo per gli help desk riguardo le richieste di aiuto o di reimpostare le password. Cisco Duo (disponibile in anteprima dall’estate) soddisferà le normative Gdpr“Grazie a questa nuova soluzione – commenta Jay Bretzmann, program director Identity & Digital Trust and Cloud Security, Idc – Cisco è in grado di accelerare l’adozione del processo di autenticazione senza password e, allo stesso tempo, di ridurre i disagi relativi alle password che per anni hanno afflitto gli utenti e i team IT. La transizione sarà un vero e proprio processo per le aziende a causa delle infrastrutture legacy, ma l’autenticazione senza password è un passo fondamentale per abilitare un’architettura di sicurezza zero trust“.

Connettività “convergente”

Non poteva mancare l’attenzione all’evoluzione delle reti, tenendo condo che il traffico dei dati (spinto anche dal 5G) subirà una crescita esponenziale con 29,3 miliardi di dispositivi connessi previsti nel 2023. Una rete da manutenere e assistere che si spera in futuro possa sanare il divario digitale che vede oggi ancora con oltre 3 miliardi di persone escluse dalla rete.

Cisco - Digitalization on fast Forward
Cisco – Digitalization on fast Forward

La risposta è il progetto Converged Sdn Transport, pensato per consentire ai service provider di far convergere più reti in un’infrastruttura comune, efficiente in termini di costi e sicura e scalabile.  Le architetture di Internet vengono semplificate, grazie alla soluzione Routed Optical Networking, volta a far convergere le reti IP e ottiche ed estende la proposizione della piattaforma Cisco Silicon One anche al mercato switching Web scale.

Tra gli annunci Cisco Cloud Native Broadband Network Gateway per i clienti telco (wireline), che si aggiunge alla famiglia di router a banda larga cloud native di Cisco sia per la connettività cablata che mobile, aprendo la strada verso una soluzione unificata di gestione degli utenti, per portare semplificazione ed efficienza e consentire ai service provider di offrire servizi indipendenti dal luogo in cui le persone usano i servizi.

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