“Moving forward”. E’ semplicemente “andare avanti” il claim di questa edizione virtuale di Dell Technologies World 2021, a conclusione (si fa per dire) di quasi un anno e mezzo di grandi cambiamenti indotti dall’emergenza che hanno visto ogni tipo di azienda doversi riorganizzare mettendo la tecnologia al centro per superare difficoltà e limitazioni. E con queste considerazioni apre la due giorni di lavori anche Michael Dell, chairman e Ceo di Dell Technologies, che richiama subito l’attenzione con un monito: “Bisogna investire ora, cogliere l’occasione delle sfide che si sono presentate, perché è adesso che è possibile plasmare di nuovo il futuro come lo si desidera”. E sottolinea come al centro di ogni progetto debba esserci l’attenzione per il dato, non in quanto tale, ma come generatore di insight, di informazioni utili e da consumare per fare meglio”, in uno scenario “ibrido e distribuito””.

Il 75% dei dati da qui al 2025 sarà processato ed elaborato al di fuori di un datacenter tradizionale, per una spesa sull’“edge infrastructure” che nei prossimi dieci anni varrà circa 700 miliardi di dollari, mentre Gartner stima che già entro il 2021 oltre il 50% dei dati generati dalle aziende verrà creato ed elaborato “al di fuori del cloud” con un trend su tutti, a prevalere, secondo Dell, quello di “un’infrastruttura intelligente ed automatizzata abilitata dalle tecnologie di Vmware”. Un richiamo, quello a Vmware, tanto reiterato nel corso del keynote, quanto “strategico” da parte di Michael Dell, in relazione all’annuncio dello spin off in nome di una maggiore flessibilità e della creazione di valore per entrambe le aziende.

Jeff Clarke, vice chairman Products & Operations Dell Technologies
Jeff Clarke, vice chairman Products & Operations Dell Technologies

“L’economia si muove sulle autostrade dei dati – fa eco a Michael Dell, Jeff Clarke, vice chairman Products & Operations – e i dati per generare valore hanno bisogno di connettività scalabile e automazione. Connettività per muoversi dall’edge al cloud”. In uno scenario, quello attuale, che ci ha fatto per tanti aspetti riscoprire anche “la centralità del pc come elemento importante di un hybrid world basato sulla resilienza (nel 2020 in Q4 sono cresciuti gli investimenti delle aziende nell’acquisto dei device per lavorare del 17%), ma che pone una serie di sfide solo parzialmente risolte, per esempio legate alle nuove tecnologie 5G e – quasi conseguenza diretta – alla fatica delle aziende nello sfruttare pienamente i dati che vengono generati all’edge (e anche elaborati), raccolti e memorizzati, ad una velocità “decisamente superiore rispetto a quella con cui sono processati ed analizzati per generare insights importanti che suggeriscano le azioni necessarie da intraprendere”.

Jeff Boudreau, presidente e general manager dell'Infrastructure Solutions Group di Dell Technologies
Jeff Boudreau, presidente e general manager dell’Infrastructure Solutions Group di Dell Technologies

Uno spunto colto anche da Jeff Boudreau, presidente e general manager dell’Infrastructure Solutions Group di Dell Technologies che spiega: “L’edge sta rapidamente entrando in competizione con datacenter e cloud pubblici come luogo nel quale le aziende ottengono preziosi insight. Implementando capacità di calcolo, storage e analytics nel punto in cui vengono generati i dati, possiamo creare insight in tempo reale e generare nuove opportunità di business per le aziende”.

A questo proposito le soluzioni “edge” presentate riguardano Dell Technologies Manufacturing Edge Reference Architecture with Ptc, pensata per il manufacturing cui consente di ottenere insight da workstation, dispositivi mobili e altri endpoint distribuiti all’interno dell’ambiente industriale per aumentare l’affidabilità delle linee di produzione, con minori costi operativi e la possibilità di prendere decisioni ponderate in tempo reale. E l’evoluzione di Dell Emc Streaming Data Platform (Sdp) arricchita ora con real-time analytics direttamente all’edge per acquisire, memorizzare e analizzare stream di dati in tempo reale.  

Apex, infrastruttura as-a-service e on-demand

In nome di una maggiore flessibilità, necessaria per essere più veloci e reattivi, protagonista in occasione di Dell Technologies World 2021 è però la declinazione sul campo del modello di offerta infrastrutturale as-a-service presentata per la prima volta in autunno, come Project Apexper incontrare i modelli di consumo effettivi di risorse che utilizzano le aziende.

Apex permette di ridurre tempistiche e complessità relative all’acquisizione, alla gestione, alla manutenzione e all’assistenza delle infrastrutture IT fisiche, rende rapido scalare orizzontalmente e verticalmente per dare risorse alle applicazioni, e permette di gestire tutto attraverso un’unica console, e così variare in modo dinamico e veloce l’allocazione delle applicazioni e delle risorse con conseguente rimodulazione della fatturazione. In pratica le aziende possono scegliere i servizi tecnologici più adatti alle proprie esigenze con i partner di Dell che si focalizzano sul disegno delle architetture e la gestione dell’infrastruttura. Le organizzazioni possono implementare le risorse Apex in 14 giorni ed estenderle in soli cinque giorni e resta in casa del cliente la possibilità di  monitorare e gestire le proprie soluzioni Apex.

Secondo Idc, entro il 2024 la metà dell’infrastruttura datacenter sarà utilizzata in modalità As a Service. Ed Apex già oggi è utilizzabile per storage, cloud e computing.
Con Apex Data Storage Services, Dell Technologies mette a disposizione lo storage enterprise e offre la possibilità di implementare la tecnologia on-premise, presso le sedi dei clienti, piuttosto che all’interno di strutture di co-location. Le aziende possono scegliere tre livelli di performance per lo storage a blocchi e a file a seconda delle rispettive necessità con abbonamenti su base annuale o triennale, e la capacità parte da soli 50 TB per poi aumentare in base alle necessità.

In ambito cloud invece Apex Hybrid Cloud e Apex Private Cloud integrano risorse storage, di calcolo e di rete con il supporto di applicazioni sia tradizionali sia cloud-native. Le aziende possono scegliere tra risorse cloud ibride o private per soddisfare i requisiti dei workload critici come quelli legati all’utilizzo dell’AI o di una Virtual Desktop Infrastructure.

Selezionate le risorse cloud desiderate, i clienti possono accedere al deployment di cloud ibrido e beneficiare di un’infrastruttura che abbraccia cloud privati, cloud pubblici e ambienti edge, per scegliere dover far girare i diversi workload ed ottimizzare i costi operativi. La disponibilità “infrastrutturale” as a service comprende con Apex Custom Solutions. Con Apex Flex On Demand, si ha a disposizione, server, storage, la protezione dati e l’infrastruttura iperconvergente selezionando esattamente le soluzioni e i servizi che si desiderano per poi scalare l’utilizzo in modo dinamico pagando quanto effettivamente consumato.

Apex Data Center Utility aggiunge un ulteriore livello di flessibilità applicando servizi gestiti e misurazione custom al datacenter del cliente. L’esperienza self-service trasversale sulle risorse infrastrutturali gestite è possibile attraverso Apex Console con cui i clienti gestiscono gli abbonamenti ai servizi mentre lasciano a Dell il compito di far corrispondere la tecnologia e i servizi che occorrono per ottenere i risultati desiderati. La console comprende suggerimenti pratici e capacità di analitica predittiva, e permette di tenere sotto controllo utilizzo e spesa mettendo a punto i servizi Apex.

L’infrastruttura as-a-service con Apex nei DC di Equinix

La proposta Apex, si collega direttamente all’annuncio della collaborazione con Equinix volta ad ampliare la disponibilità dei servizi Dell Technologies Apex attraverso i data center Equinix. In pratica Dell mette a disposizione dei clienti una serie di opzioni per il deployment dell’infrastruttura nei DC Equinix, con il compito di gestire l’infrastruttura nel data center Equinix scelto dal cliente, consolidando i costi della co-location all’interno di un’unica fattura. Le aziende possono ottenere i servizi Apex nelle geografie di prossimità e passare a un modello di costi operativi per pagare solo le risorse implementate e utilizzate.

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