Nasce a Trieste Opificio Digitale, un grande progetto di sviluppo per l’Industria 4.0 ideato con l’obiettivo di creare una forte integrazione tra impresa manifatturiera, supply chain e clienti per favorire la crescita delle aziende sul territorio.
A darne l’annuncio, in un evento online, i partner dell’iniziativa, a partire da Wärtsilä Italia, capofila del progetto, insieme ad Area Science Park, EY e Cnr-Iom, e con la collaborazione del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente.
Il nuovo impianto produttivo, cofinanziato dal Mef e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, ha un valore di investimento complessivo di 13 milioni di euro da sviluppare in un arco temporale di 36 mesi.
Laboratorio di tecnologie evolute
Il progetto si basa su una struttura operativa industriale aperta che coinvolge attori diversi della filiera. Ne fanno parte aziende, consumatori, clienti finali e fornitori che condividono informazioni e dati grazie a tecnologie evolute di intelligenza artificiale, Iot, machine learning e realtà aumentata per creare servizi ad alto valore aggiunto per la manifattura 4.0, come la manutenzione da remoto e la manutenzione predittiva, che semplificano e rendono più sicure le attività di training e digitalizzano le postazioni di lavoro consentendo lo scambio continuo di informazioni e dati tra operatori e macchine. Un luogo dove sistemi di realtà virtuale e aumentata creano servizi a valore aggiunto verso una produzione “zero defect”.
Un’iniziativa di sistema che intende creare servizi digitali innovativi per la grande manifattura metalmeccanica ma vuole al contempo coinvolgere e mettere al centro i fornitori rappresentati da tutte quelle piccole e medie imprese che in Italia costituiscono oltre il 90% del tessuto produttivo nazionale.
“E’ per noi motivo di grande soddisfazione far parte di un progetto strategico e visionario che parla di fabbrica del futuro – esordisce Stefano Casaleggi, direttore generale Area Science Park, che ospita il progetto sul proprio suolo -. Un contesto di digitalizzazione della supply chain, che a me piace definire value chian per l’importante contributo che porta alla catena dei fornitori e al mondo delle Pmi come elemento fondamentale per la competitività del Paese. Vogliamo contribuire a dare impulso alla creazione di un ecosistema manifatturiero, guidato dalle competenze di un’azienda all’avanguardia come Wartsila, mettendo a fattor comune tecnologie e capacità di ricerca per colmare la carenza di competenze digitali, indispensabili per la competitività e la creazione di nuove filiere estensivamente digitalizzate”.
“Partecipando a questa iniziativa vogliamo rendere disponibili le nostre competenze tecnologiche per far parlare pubblico-privato, che si muovono oggi a velocità diverse, cambiare le abitudini digitali delle aziende con l’obiettivo di fare dialogare i vari attori della filiera, per affiancare e assistere le aziende nell’integrazione dei processi di trasformazione digitale – interviene Michele Balbi, partner EY -. Grazie al progetto di Opificio Digitale, con il team di EY supportiamo le imprese in un’integrazione digitale a 360 gradi che passa dai processi di sviluppo di tecnologie innovative nell’ambito del manufacturing, alla formazione delle persone e delle loro competenze, raggiungendo benefici impatti in termini di efficienza, competitività e sostenibilità ambientale”.
“Il nostro contributo al progetto è rappresentato dai dati scientifici e dall’utilizzo della ricerca scientifica applicata alla manifattura – dichiara Stefano Fabris, direttore dell’Istituto Officina dei materiali Cnr-Iom -. Nell’ambito di Opificio Digitale svilupperemo algoritmi basati sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico che verranno applicati per ottimizzare la filiera produttiva. Partecipare a questo ambizioso progetto permette di realizzare una delle principali missioni del Cnr, ovvero di sviluppare competenze nell’ambito della ricerca di frontiera e di tradurle in un concreto avanzamento tecnologico, favorendo così la competitività del sistema industriale del Paese“.
Wärtsilä Italia guida i processi
“Con Opificio Digitale si concretizza un’avventura nata tre anni fa tra difficoltà iniziali e stop and go dettati dalla necessità di mettere insieme una nuova cultura aziendale, ma che oggi rappresenta una grande occasione per tutte le industrie e gli imprenditori che vogliono cogliere il momento per avviare una rapida trasformazione dell’azienda, puntando su digitalizzazione e innovazione”; interviene così Andrea Bochicchio, presidente & managing director Wärtsilä Italia, raccontando le motivazioni che hanno fatto scaturire il progetto e le dinamiche con cui questo si sviluppa.
“Opificio Digitale – racconta il manager – renderà disponibili le tecnologie e chiederà agli imprenditori di formare il proprio personale, di mettersi in gioco per co-creare innovazione sul campo ma con una completa apertura, lasciando agli attori la libertà di andare avanti con la profondità desiderata: si realizzerà così un ecosistema fatto di persone, innovazione in fabbrica e in filiera, e soprattutto si concretizzerà una nuova cultura industriale in un periodo in cui c’è voglia di rivalsa. Siamo all’inizio di un grande progetto che condivideremo creando nuova competitività applicando all’intera filiera i principi che hanno trasformato Wärtsilä Italia in una fabbrica innovativa e interconnessa grazie alla tecnologia”.
La storia di Wärtsilä Italia nasce nel 2000 all’interno della capogruppo finlandese Wärtsilä Corporation, attiva nella fornitura di soluzioni per la generazione di energia per il ciclo di vita degli impianti per il settore marino e terrestre. La realtà italiana, circa 1.150 dipendenti, ha investito nella realizzazione di uno stabilimento di produzione moderno per la fornitura di soluzioni in grado di incrementare l’efficienza e la capacità di assemblaggio e collaudo dei motori. Oggi quello di Trieste è uno dei più grandi impianti di produzione del gruppo, che ospita un centro di eccellenza per la formazione di esperti in campo motoristico, un Hybrid Centre, primo centro ibrido su scala reale, ed un Contract Management Expertise Centre, supporto operativo da remoto ai clienti per i contratti di manutenzione.
La “fabbrica diffusa”
Opificio Digitale si fonda su due pilastri: da un lato la piattaforma software open source che costituisce la base dell’ecosistema di supporto alla produzione, da condividere lungo tutta la filiera produttiva; e dall’altro uno spazio collaborativo, un luogo fisico all’interno degli stabilimenti triestini di Wärtsilä Italia, dove i vari attori del progetto possono interagire, formarsi e condividere tecnologie e conoscenze con università, centri di eccellenza e aziende.
Dal punto di vista operativo, l’ecosistema OD si basa sullo sviluppo, da parte dei partner di progetto, di cinque moduli che ne costituiscono l’ossatura, ovvero: un’architettura software per facilitare lo smart data acquisition & analytics; una piattaforma software open source per lo smart manufacturing per gestire in modo semplice l’esecuzione della produzione e i dati di processo interni ed esterni alla fabbrica; una piattaforma che favorirà lo sviluppo di applicazioni basate su algoritmi di intelligenza artificiale; una serie di moduli aggiuntivi basati sugli algoritmi sviluppati che andranno ad aggiungere “intelligenza” all’ecosistema, adattabili a diversi contesti del manufacturing; un modulo per l’interoperabilità con differenti tecnologie di advanced manufacturing (cobot, agv) e l’integrazione con piattaforme e strumenti di realtà aumentata e virtuale per semplificare e rendere più sicure le attività di assemblaggio, il training e migliorare la sicurezza dei lavoratori.
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