Il mondo delle Identità Digitali evolve rapidamente, come confermano le soluzioni InfoCert che nell’ultimo anno registrano un forte riscontro di mercato superando ampiamente le aspettative sul 2020. SPID (Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale), in particolare, rappresenta ormai un asset digitale per il Sistema Paese. Sono oltre 25 milioni le identità digitali già rilasciate e si procede ad un ritmo di circa 15 milioni di autenticazioni a settimana. 

È Pasquale Chiaro, Head of Marketing InfoCert referente sul tema dello SPID, a fare il punto sui progressi di questo mercato, identificando altresì le nuove opportunità che si aprono per i fruitori del Digital Trust e in particolare per il mondo dei Professionisti.

Pasquale Chiaro, head of marketing di Infocert
Pasquale Chiaro, head of marketing di InfoCert

“Lo SPID gioca oggi un ruolo sempre più strategico e si conferma uno strumento fondamentale al servizio dei cittadini per dialogare con la pubblica amministrazione – esordisce Chiaro -. Nei mesi scorsi c’è stato ufficialmente lo switch-off dei più grandi service provider pubblici – Inps, Agenzia delle Entrate e Inail, in particolar modo – che hanno spinto ulteriormente questo trend. Nel 2021 la crescita si è concentrata in particolare in tre periodi dell’anno: nella primavera, legata alla predisposizione del 730 online con SPID; nell’estate con le dinamiche relative ai bonus vacanze e all’uso degli ultimi sei mesi del cash back; l’ultima grande accelerazione si è verificata a partire dal 1° ottobre 2021, in concomitanza con la migrazione a SPID delle vecchie credenziali per i servizi online della PA dismesse per i cittadini, imprese e professionisti. In pratica, è stata spenta la possibilità di accedere con pin e vecchie credenziali in favore solo di uno degli strumenti dello SPID, una mossa sicuramente significativa anche per avviare quel salto che la PA non aveva ancora fatto”.  

“In questo contesto, prende oggi piede anche una nuova Identità Digitale finalizzata agli scopi lavorativi, ovvero legata non tanto allo SPID aziendale ma a quello professionale”. Per distinguerli – spiega Chiaro -, il primo dimostra che l’utente appartiene ad una determinata azienda, il secondo non valuta questa informazione ma dichiara che l’utente in quanto persona fisica sta entrando in un determinato portale per scopi professionali.

Identità digitale dedicata al business

SPID Uso Professionale è il nome specifico della nuova Identità Digitale di InfoCert, con cui l’azienda si posiziona tra i principali Identity Provider italiani. “Si tratta di un servizio che cresce anch’esso costantemente e a doppia cifra in termini di rilascio – afferma Chiaro -. Uno strumento che può essere usato in qualsiasi sito della pubblica amministrazione o con altri service provider per servizi privati. Ciò, lo differenzia dallo SPID aziendale, che in questo momento, benché previsto dalla normativa, non è di fatto uno strumento utilizzabile, perché i principali service provider privati e pubblici non demandano al sistema SPID la gestione delle deleghe. Sono ovvero necessarie assicurazioni al di fuori del circuito SPID perché istituti privati e pubblici hanno ancora la gestione delle deleghe interne alle proprie infrastrutture”, sottolinea Chiaro.

La nuova identità digitale dedicata al business si delinea pertanto come l’unico strumento della categoria professionale utilizzabile oggi sul mercato che consente al dipendente di accedere a qualunque portale, e all’azienda di poter chiedere al collaboratore di dotarsi di uno strumento per scopi lavorativi. SPID Uso Professionale – il cosiddetto SPID di tipo 3 – è quindi adatto a tutti i professionisti e lavoratori che vogliono accedere ai servizi del circuito SPID sia pubblici che privati, prevalentemente per scopi lavorativi, magari per esigenza dell’eventuale organizzazione di appartenenza. Tecnicamente, SPID Uso Professionale è ottenibile con una procedura da remoto o presso uno dei partner InfoCert o ancora più rapidamente per i possessori di Firma Digitale o CNS.

Casi d’uso a fattor comune

Le leve sulle quali il mondo del Digital Trust sta puntando grazie a SPID, abilitano soprattutto nel mondo privato una serie di a casi d’uso molto interessanti. “La possibilità di disporre di un account professionale semplifica l’operatività di imprese e professionisti in molteplici contesti lavoratividichiara il manager -, come dimostrano diversi casi d’uso già implementati nei reparti amministrativi di grandi aziende o all’interno di studi associati di avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro – accelerando ulteriormente la diffusione di uno strumento capace di generare valore per l’intero sistema Paese. Un trend che ci auspichiamo possa essere ulteriormente spinto dal Pnrr che si presenta come un’opportunità unica per l’Italia per attuare le riforme necessarie. Gli strumenti e le soluzioni InfoCert concorrono a questo obiettivo, al servizio della PA, della  sanità e delle imprese che ne beneficeranno”, commenta Chiaro.

InfoCert ha trovato anche il modo di sfruttare SPID per consentire il rilascio della firma digitale, due strumenti correlati tra loro come elementi connessi. “Non a caso, ad esempio, in molti contesti assicurativi sta prendendo piede l’apertura di conti correnti online tramite SPID, il che abbatte da un lato i costi di identificazione dell’utente da parte dell’istituto di credito, che possono passare da ore a 10 minuti, e dall’altra riduce i tempi anche per il cliente finale fino anche meno di cinque minuti, per effettuare operazioni burocraticamente invadenti e conferire valore legale che in pochi minuti abilita ad una vita digitale certificata, spiega Chiaro portando altri esempi: “Anche l’apertura di conti correnti online è un’altra modalità molto utilizzata, o il cambio dell’operatore energetico, o ancora, come simbolo del 2021, si è evidenziata l’importanza di avere l’ID per la raccolta online delle firme per il referendum”

“In definitiva, finalmente le organizzazioni non saranno costrette a richiedere ai dipendenti l’uso di uno strumento privato, quale è SPID personale, e di avere comunque la garanzia di usabilità su tutti i portali”, conclude Chiaro.

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