Netapp vanta oramai quasi trenta anni di esperienza nella gestione del dato, focalizzata nello sviluppo delle soluzioni in questo ambito. Con lo sviluppo del cloud e la scelta di questa architettura vantaggiosa, è cresciuta però anche la complessità, e l’azienda concentra quindi oggi i suoi sforzi sulla semplificazione dell’ecosistema multicloud per fornire alle aziende le soluzioni per riuscire a fare bene, in sicurezza, in tutti gli ambienti e contenendo i costi”. Parte da qui Davide Marini, da oltre un anno country manager di NetApp Italia (e da più di dieci anni in azienda) per fare il punto a valle dell’evento Netapp Insight 2021 durante il quale l’azienda ha annunciato nuove release all’interno del suo portafoglio hbrid cloud per aiutare le organizzazioni ad innovare le proprie infrastrutture IT e accelerare la trasformazione digitale.

Davide Marini, Country Manager Italy di NetApp
Davide Marini, country manager di Netapp Italia

Netapp sfiora oramai i 6 miliardi di dollari di fatturato (fiscal year 2020) e solo nel primo quarter del fiscal year 2022 l’azienda ha maturato 1,46 miliardi di ricavi. “Sono i frutti del lavoro da “specialisti” – prosegue Marini – l’unica modalità oggi premiante insieme alle alleanze attive con Cisco, ma anche Sap, etc. e soprattutto con gli hyperscaler: Microsoft, Google Cloud e Aws in primis”. I risultati dell’azienda confermano la crescita sia nella parte più infrastrutturale dell’offering, sia nella parte cloud. “Ed un altro punto di orgoglio è dato dal fatto che l’azienda è stata premiata con l’inserimento nella top 100 delle Esg company, per le performance finanziarie, ma anche per l’impegno sociale”.

Per Netapp la cultura della diversità e dell’inclusione si traducono oggi in programmi per gruppi di lavoro eterogenei cui vengono affidati task strategici importanti, corsi e tool specifici accessibili da parte di tutte le persone in azienda e funzionali anche allo sviluppo di soluzioni migliori. In Italia, con l’Università degli Studi di Palermo, l’azienda ha stretto una collaborazione per contribuire al finanziamento di un master in ambito big data, per aiutare i giovani a sviluppare skill oggi importanti per un mercato in cui si sente la mancanza di competenze specifiche.

Evoluzione multicloud, Data Fabric al centro

“Il mercato cloud è in accelerazione – prosegue Marini soprattutto per quanto riguarda le scelte hybrid multicloud, che portano maggiore flessibilità ma anche complessità. Allo stesso modo, si assiste anche alla crescita dell’approccio DevOps oramai considerato o già attualizzato da circa l’80% anche del tessuto aziendale italiano”. La direzione strategica su cui punta Netapp vede al centro ovviamente Data Fabric, con l’obiettivo primario di “aiutare i clienti ad accedere e condividere i propri dati in modo sicuro, protetto e agile, in un ambiente distribuito, più o meno complesso. Nella modalità più semplice si parla di uno o due data center distribuiti, in quelle più complesse si parla di un ambiente diffuso ibrido e multicloud”.

Confermata quindi la priorità massima alle alleanze con i principali hyperscaler. Oggi Netapp è l’unica azienda presente con servizi e soluzioni “first-party” all’interno dei marketplace dei principali hyperscaler, ed è in grado di offrire un importante contributo su quattro principali linee di proposta: quella di tecnologie all’interno dei DC dei clienti “future-proof” a protezione dell’investimento (a partire dall’annuncio di Ontap 9.10); il secondo elemento chiave è quello dello sviluppo di nuovi servizi sviluppati in collaborazione con Aws, Google e Microsoft (per esempio Fsx per Ontap su Aws) per la migrazione delle enterprise application verso il cloud; il terzo elemento riguarda la semplificazione declinata nello sviluppo di software e servizi per la gestione dei diversi ambienti (strumenti di gestione e monitoring con l’obiettivo di ottimizzare i costi oltre che la riduzione della complessità, concretamente espressi attraverso l’acquisizione di Cloudcheckr, per esempio, e prima ancora di Spot). Ultimo punto, infine, il tema Cloud Native Approach. Si collocano in questo ambito gli investimenti, per esempio, nell’ambito del progetto Astra, e per la gestione a tutto del ciclo di vita delle applicazioni Kubernetes

Netapp, passi avanti nella proposizione tecnologica

Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering di NetApp
Roberto Patano, senior manager Solutions Engineering di NetApp

Entra nei dettagli delle novità tecnologiche Roberto Patano, senior manager Solution Engineering di Netapp Italia: “Il viaggio di trasformazione verso il cloud, oggi è condiviso  dal mercato italiano in rapida crescita, anche quest’anno per circa il 16%. Di fatto ci troviamo al “giro di boa”. Confrontando la parte di private e public cloud rispetto a quella on-prem, ecco che oggi sono effettivamente comparabili. Pur tenendo conto della componente prevalente SaaS, IaaS e PaaS crescono di più e rivelano l’effettiva maturazione. Serve tenere alta l’attenzione lungo il “percorso”; serve capire i bisogni infrastrutturali, i workload, l’impatto sul finance e tenere al centro il tema della sicurezza”.

Netapp incontra i clienti nel percorso indipendentemente da dove si trovano con soluzioni, partner e partnership. Due sono però i punti chiave, che anche Gartner individua, come tendenze per il 2022. La prima, appunto, legata a Data Fabric e all’utilizzo migliore del dato per ridurre costi e sforzi e accelerare il time to value; la seconda è relativa all’evoluzione delle piattaforme cloud native perché su di esse poggeranno le nuove iniziative digitali. Quindi l’importanza della parte di containerizzazione e quella agile.

Netapp vuole agire anche in questi ambiti e su più livelli: sviluppa quindi la parte di ottimizzazione dello storage (indipendentemente dal tipo di storage, ed anche per quanto riguarda la data protection), quella relativa alla data analytics e alla compliance, all’analisi dell’efficienza infrastrutturale (per comprendere per esempio dove è più opportuno portare i workload, oltre che identificare i problemi, etc.), ed all‘ottimizzazione per capire in modo automatico come si sta utilizzando l’infrastruttura per abbattere i costi ed elevare l’efficienza complessiva.

Gli ambiti operativi di Netapp
Gli ambiti operativi di Netapp

E gli annunci in occasione di Insight 2021 pure si focalizzano su quattro pilastri, spiega Patano, la parte di foundation legata al cloud, la gestione semplificata, l‘utilizzo e il “consumo” di risorse e l’expertise Data Fabric.
L’annuncio del nuovo Ontap 9.10.1 si colloca proprio all’interno del primo pilastro. Permette alle aziende di proteggersi autonomamente dagli attacchi ransomware, “con lo storage in grado di identificare in modo nativo comportamenti anomali e provvedere ai necessari snapshot per preservare le informazioni” sfruttando machine learning, con funzionalità di rilevamento preventivo integrato e recupero accelerato dei dati.

La nuova release offre anche prestazioni di livello enterprise per gli ambienti San i workload moderni con supporto Nvme/Tcp, capacità di storage a oggetti estese e gestione semplificata. Inoltre, l’ultima release di Ontap alimenterà il nuovo Aff A900, il sistema all-flash di nuovissima generazione per i carichi di lavoro business critical. Per quanto riguarda la parte di storage ad oggetti è stata invece aggiunta la possibilità di backup diretto.

Nell’ambito della proposizione relativa alla containerizzazione, matura ulteriormente il progetto Astra nato per offrire una soluzione in grado di gestire la parte dati come quella “ambiente” delle infrastrutture containerizzate. Ora Netapp con Astra Data Store – installabile in modalità software defined all’interno di un cluster Kubernetes – offre file sharing nativo per i container e le virtual machine. Un passo importante per riuscire a portare anche gli ambienti containerizzati all’interno del disegno Data Fabric (anche per quanto riguarda la protezione). 

Per quanto riguarda gli annunci relativi al secondo pilastro (gestione semplificata), l’intento di Netapp di offrire sempre un unico punto di controllo si sviluppa ulteriormente ora con Cloud Manager, che oggi consente di monitorare i volumi, ma anche gestire per esempio le attività di backup, quelle di analisi dei dati per la compliance, il monitoring infrastrutturale anche di networking e calcolo sia negli ambienti Vm sia in quelli containerizzati (relativamente ad Astra) e infine il monitoraggio anche della parte Global File Cache (per la gestione geografica dei dati ed avvicinarli a chi li utilizza).

Le potenzialità di Cloud Manager
Le potenzialità di Cloud Manager

All’interno di questo comparto di soluzioni Netapp introduce Dark Files Support, importante per la PA e per gli enti governativi che preferiscono non “avere una porta  aperta verso Internet”. Netapp offre la possibilità di “gestire come servizio” questo tipo di funzionalità (backup etc.) ma in modalità on-prem, senza connessione ad Internet.

All’interno sempre dei data services per l’hybrid cloud, Cloud Insights, in grado di gestire già gli ambienti di virtualizzazione Vmware e Hyper-V, oggi può gestire anche gli ambienti di containerizzazione, con la visualizzazione del singolo container per l’ottimizzazione necessaria del caso. Sempre nell’ambito dell’attività per la gestione semplificata delle risorse si collocano le più recenti acquisizioni: in primis quella di Cloudcheckr (che estende la famiglia di soluzioni Spot) come strumento per ottimizzare le risorse, offrire il controllo delle risorse a livello clou e scegliere le risorse che effettivamente rispondono ai requisiti con il massimo risparmio possibile.

Le ultime acquisizioni di Netapp
Le ultime acquisizioni di Netapp

Per quanto riguarda le soluzioni relative ad indirizzare la Consumption Flexibility. Netapp ha lanciato già qualche anno fa il programma Keystone, la proposta di storage as a service, per portare in casa la propria infrastruttura hardware, pagandola però come servizio che continua a crescere. Il programma ora evolve anche relativamente a Cloud Volume Ontap, con un pricing basato sulla capacità e una licenza freemium per favorire la sperimentazione. Keystone rappresenta un modello di fruizione flessibile per le imprese, servendo come piattaforma per fornire servizi di dati business-critical attraverso l’intero data fabric hybrid cloud.

Ultimo punto toccato dalle novità in occasione di Insight 2021, quello relativo alla Data Fabric expertise. Netapp ha adeguato la parte relativa ai servizi, e con i Flexible Professional Services vuole favorire un approccio “flessibile” al supporto degli specialisti da parte delle aziende in trasformazione, dall’assessment fino all’implementazione ed alla post-vendita per ottimizzare al meglio l’infrastruttura. Un modello che vale anche per i partner. I NetApp Flexible Professional Services (FlexPS) sono disponibili anche per i clienti che richiedono un supporto on-demand mentre eseguono la transizione verso il cloud ibrido. Un’offerta in abbonamento con cui le organizzazioni possono ottenere l’aiuto professionale di cui hanno bisogno per progettare e costruire una strategia Data Fabric, implementare soluzioni e ottimizzare il loro cloud ibrido, con costi prevedibili ed evitare ritardi nell’approvvigionamento.

La partnership con gli hyperscaler rivela infine la sua centralità anche in relazione agli annunci che gli hyperscaler stessi hanno fatto proprio in relazione ai servizi con soluzioni Netapp. Google ha annunciato l’integrazione di Netapp Volume Services all’interno di Google Cloud Vmware Engine (Gvce), per utilizzare lo storage Netapp all’interno di Gvce, Azure ha annunciato un’estensione dei servizi di backup che ora consente di effettuare repliche cross-region e in ultimo, già citata, la disponibilità di FSx per Netapp Ontap. Storage as a Service basato su Ontap acquistabile come servizio, con un approccio squisitamente cloud oriented. 

L’offerta di Netapp per ogni singolo punto del viaggio in cloud delle aziende è quindi ben mappata dallo schema che segue e che proponiamo a chiusura del journey in cloud

Il journey verso il cloud e le soluzioni
Il journey verso il cloud e le soluzioni Netapp che lo accompagnano

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