Il Digital Health Summit, l'appuntamento annuale per fare il punto sulla Sanità Digitale, svoltosi in una versione full digital, ha raggiunto anche quest'anno numeri significativi: 4 giornate di lavori, 11 sessioni open tra cui due premi per l'innovazione, 2 workshop a porte chiuse, 7 sessioni branded monovendor. Si sono susseguiti oltre 100 relatori in rappresentanza dell'intera filiera del lifeScience e dell'healthcare.
I temi affrontati sono stati molteplici, grazie al fattivo contributo dell'advisory board dell'evento (Aiic, Aiop, Anitec-Assinform, Aisis, Confindustria Dispositivi Medici, Egualia, IIT, Farmindustria, Federchimica Assobiotec, Fiaso) che nei mesi precedenti ha lavorato all'impostazione dei contenuti. Si è dunque discusso di digital therapeutics, di medicina del territorio, di data governance e interoperabilità dei sistemi, di lifescience e di ricerca scientifica e clinica. Dhs è stato poi l'occasione per dibattere attorno al ruolo del digitale nel supportare ed agevolare i percorsi diagnostici terapeutici dell'assistito, per affrontare con esperti e il vice garante della privacy il tema della protezione dei dati e della cybersecurity e per fare il punto sulla centralità effettiva del cittadino e paziente nel sistema sanitario del nostro Paese
Snodo centrale da cui sono stati sviluppati i contenuti delle singole sessioni è rappresentato dalle prospettive post pandemia del sistema sanitario, in particolare a partire dalle riforme e dagli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la sanità, missione 6.
In occasione dell'evento, NetConsulting cube, in collaborazione con GGallery e Aisis, ha avviato una rilevazione su un campione rappresentativo dei vari stakeholder della sanità volta a cogliere i vari punti di vista sulla sfida epocale che il nostro Sistema Salute si sta preparando ad affrontare. I rappresentanti del Ssn (AO pubbliche e private, Asl, Ircss, aziende Ict, aziende farmaceutiche e del medtech) sono stati chiamati ad esprimersi su opportunità, punti di attenzione e impatti possibili del Pnrr sull'intero ecosistema.
Ne è emerso un quadro in evoluzione, con diverse opportunità da cogliere per generare quel cambiamento di sistema ormai necessario ma che richiede il rafforzamento delle competenze e delle risorse professionali, dei modelli di procurement e la riduzione della burocrazia per realizzare i progetti e le riforme previste nei tempi prefissati.
Occorre prepararsi al meglio per il grande lavoro che attende il settore della Sanità e del Lifescience nel suo complesso fino al 2026, in questo senso anche il sistema dell'offerta digitale e il sistema dell'industria sono pronti a fare la propria parte e a mettersi in gioco per generare il circolo virtuoso dell'innovazione che permetterà all'intero sistema di raggiungere gli obiettivi auspicati.
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