Non è affatto chiusa la partita relativa allo sviluppo del cloud per la PA. Il termine ultimo del 30 settembre entro il quale le “cordate” avrebbero dovuto presentare i propri piani, in verità non esclude il Consorzio Italia Cloud dalla possibilità di portare il proprio contributo, ed il consorzio ha infatti continuato a dialogare in questa direzione con il ministro dell’Innovazione Vittorio Colao, e prosegue la propria attività.
Intanto si rafforza. Infatti, entra a farvi parte ora anche Insiel, la società di servizi informatici del Friuli Venezia Giulia costituita come una Spa in-house alla regione che si unisce a Consorzio Italia Cloud per contribuire alla sua attività di difesa delle imprese e delle competenze italiane del settore.

Michele_Zunino_Presidente del Consorzio Italia Cloud
Michele Zunino, presidente del Consorzio Italia Cloud

Michele Zunino, presidente del consorzio, contestualizza così il nuovo ingresso: “Allargare il tavolo di lavoro ad una delle aziende storicamente più attive nell’ambito dei servizi Ict tra le in-house regionali, rappresenta per il Consorzio Italia Cloud una grande risultato e un’opportunità di confronto e ampliamento della propria base. Questo ci consente di comprendere da vicino le esigenze di un soggetto pubblico complesso come Insiel e di predisporre un piano integrato di proposte che ne valorizzi ruolo e professionalità”, 

L’adesione rafforza il consorzio e si colloca nel pieno delle sue attività anche per quanto riguarda la definizione di un modello industriale per lo sviluppo dei servizi cloud a disposizione della PA, nell’ambito del Polo Strategico Nazionale. Si tratta di puntare sull’idea di un modello cloud federato e diffuso, di valorizzare asset e competenze che sono già operative e disponibili nel Paese; di puntare su una governance integrata per ottimizzare gli investimenti, evitando lo spreco di risorse ma soprattutto con la barra a dritta sull’effettiva protezione dei dati. Dalla riduzione dei tempi di attivazione del Piano Nazionale per il cloud le prime a trarne i maggiori benefici saranno infatti proprio le Pmi più innovative.

Diego Antonini
Diego Antonini, presidente e AD di Insiel 

Abbiamo seguito con attenzione i primi passi del Consorzio Italia Cloud – spiega Diego Antonini, presidente e amministratore delegato di Insiel –  valutandone le azioni e gli obiettivi nel quadro delle iniziative del governo finalizzate alla realizzazione del Piano cloud per le PA. Riteniamo necessario che l’Italia colga l’occasione del Pnrr anche per dare impulso alle iniziative d’impresa radicate nei territori, tra le quali quelle delle in-house regionali sono tra le più significative”.

Secondo Insiel,  mobilitare le imprese italiane e le realtà in-house regionali in questa direzione dovrebbe portare modernizzazione nella gestione dei dati, senza discontinuità in modo da non mettere in crisi la stabilità operativa fondamentale in ambiti strategici per il Paese, e sensibili per i cittadini. “Per quanto ci riguarda – prosegue Antonini obiettivo prioritario è valorizzare le nostre competenze e rafforzare la spinta all’innovazione sui territori, guardando alle esigenze degli locali e dei cittadini. Vogliamo partire dal basso, anche attraverso una sollecitazione della ricerca di settore presso le nostre università, che vantano attività di ricerca ragguardevoli negli ambiti nei quali noi operiamo”.

Il nostro augurio – conclude Zunino è che l’ingresso di Insiel nel consorzio possa essere seguito da altre società in-house e da altre strutture pubbliche interessate a condividere un modello organizzativo esteso ed inclusivo, che possa raccogliere anche l’apprezzamento del governo, oggi impegnato a indirizzare le risorse dei Piani di digitalizzazione del Paese nel quadro del Pnrr.

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