Aziende e pubbliche amministrazioni hanno bisogno di servizi cloud puntuali, affidabili e sicuri così da accelerare il loro processo di trasformazione digitale. Questa esigenza è emersa ancor più nettamente nel corso degli ultimi due anni. A partire dal 2020, infatti, molte organizzazioni hanno iniziato a spostare varie app e carichi di lavoro sul cloud pubblico per far fronte alle esigenze legate all’emergenza sanitaria. Nel 2021, il processo ha subito un’ulteriore accelerazione, frutto di una pianificazione iniziata nei mesi precedenti. Al riguardo, per esempio, i numeri del report Forrester, State of Public Cloud Migration (febbraio, 2022) si rivelano molto significativi.
Dalla ricerca di Forrester condotta sugli operations decision maker di 359 realtà europee e del Nord America, è emerso che già nel 2020, il 63% degli intervistati programmava di espandere ulteriormente il numero di applicazioni e workload in cloud. Nel corso dell’anno successivo questa percentuale è cresciuta ulteriormente, sottolineando i vantaggi dell’adozione di questa tecnologia che si è rivelata elemento differenziante per continuare a competere sui mercati.
L’evoluzione del lavoro, l’adozione di modelli di smart working ibridi e le sfide della digital transformation, comuni a tutti i settori, accelerano oggi l’attuazione dei piani di migrazione. Serve, certo, disporre di una valida strategia che permetta di semplificare le operation e di avvantaggiarsi di una migliore esperienza applicativa (è così per il 78% delle realtà secondo lo studio). Tutto questo è possibile facendo affidamento su fornitori cloud attendibili, riconosciuti, in grado di offrire le risorse necessarie tenendo anche conto dei temi relativi alla governance, alla sovranità sui dati, e ai requisiti di conformità, sicurezza, supporto.
I dati dello studio di Forrester mostrano che nel 2021, le aziende più mature nei loro percorsi di digital transformation hanno continuato a migrare in cloud le loro applicazioni, in particolare le suite per lo sviluppo, i database, i tool operativi. Hanno avviato in cloud i progetti basati sulle tecnologie emergenti (AI e IoT tra gli altri) e hanno scelto di portare in cloud l’utilizzo delle piattaforme per la customer experience (CX), accompagnate in questo percorso dai partner in tutte le fasi dei progetti.
Queste aziende oggi collaborano in modo proficuo con il provider cloud che li ha supportati nella migrazione e sono in grado di identificare i carichi di lavoro più adatti e scegliere le risorse nel cloud pubblico migliori per ridurre le spese, così da massimizzare i vantaggi delle loro scelte.
Per farlo investono anche negli strumenti che permettono di monitorare al meglio le prestazioni, un aspett, questo, che evidenzian anche la maturità raggiunta nei progetti.
Lavorare a stretto contatto con i fornitori dei servizi cloud si rivela in questi casi un’attività strategica vantaggiosa, anche per quello che riguarda le sfide “prestazionali”.
Il 41% delle aziende, secondo lo studio, percepisce la necessità di lavorare all’ottimizzazione delle app in cloud, con una percentuale di poco inferiore che registra il bisogno di migliori prestazioni sui carichi di lavoro migrati in cloud (38%).
Poter contare su risorse di public cloud conformi alle specifiche richieste del Paese di riferimento, riuscire a ridurre i costi associati a migrazioni complesse, la formazione del personale sui servizi cloud, grazie al public cloud, non rappresentano più problemi complessi.
I risultati non tardano ad arrivare, perché la migrazione sul cloud pubblico porta alla disponibilità di risorse IT resilienti e a benefici importanti per il business. Riprendiamo ancora una volta i numeri di Forrester che documentano come le organizzazioni, mentre lavorano per superare le sfide della migrazione in cloud, facilitate dalla scelta del public cloud, riescono a semplificare le operations. In particolare l’80% del campione sperimenta una maggiore velocità nello sviluppo delle applicazioni, e una percentuale di poco inferiore (78%) i vantaggi di applicazioni più coerenti, con prestazioni migliorate nell’esecuzione dei diversi carichi di lavoro.
Gestione IT e operations semplificate portano a traino i vantaggi prestazionali, relativi a sicurezza e alle conformità, vantaggi per il business e per la CX. I numeri: lato IT il 60% delle aziende ha riscontrato una semplificazione nella gestione IT e nelle operations; il 50% il miglioramento delle prestazioni applicative; il 49% maggiore sicurezza. Lato business: oltre la metà delle aziende ha registrato vantaggi diretti per gli utenti finali nell’utilizzo delle applicazioni in cloud e maggior affidabilità di piattaforma per i workload, ritrovandosi di fatto con una postura migliore per potersi concentrare sull’innovazione.
I criteri di scelta del cloud
La disponibilità di funzionalità avanzate, on demand e una migliore usabilità sono tra le caratteristiche più apprezzate nella valutazione dei fornitori cloud, insieme a quelle ricollegabili alla sicurezza
Con l’accelerazione della pianificazione e dell’effettiva migrazione dei carichi in cloud, di fatto, oggi tante organizzazioni hanno superato la fase iniziale della migrazione e vogliono sbloccare i vantaggi IT e di business che accompagnano l’adozione e la scelta del cloud.
La strategia Google Cloud proprio su questi punti è molto chiara: i clienti mantengono il pieno controllo sui propri dati, oltre a disporre di tutti i livelli di controllo sulle informazioni, grazie alle funzionalità disponibili su un cloud agile, scalabile e innovativo. La disponibilità di due Cloud Region in Italia, di prossima apertura, permetterà di servire al meglio tutti gli utenti finali con prestazioni elevate e la disponibilità di applicazioni e dati su server cloud pubblici locali.
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