Priorità, sfide e aspettative relative a come le organizzazioni stanno facendo evolvere le proprie strategie applicative per soddisfare i clienti. Sono questi i temi del report State of Application Strategy di F5 che ha coinvolto oltre 1.500 decisori in ambito IT, a livello globale appartenenti ad aziende che operano in diversi settori di mercato e differiscono per dimensioni organizzative, con un’importante presenza nel campione di realtà tecnologiche, finance, retail, ma anche di cloud service provider e aziende del manifatturiero

Il report giunge quest’anno all’ottava edizione ed in particolare si focalizza proprio sulle sfide che le organizzazioni devono affrontare nel percorso di trasformazione delle infrastrutture IT, per poter fornire e proteggere servizi digitali oggi integrati in tutte le attività quotidiane. Controllo, contenimento dei costi, miglioramento delle esperienze: le aziende sono alla ricerca di un equilibrio su questi elementi. Da qui anche l’interesse crescente per le analisi comportamentali sofisticate e le soluzioni basate su AI e ML che permettono di valutare meglio il contesto per fornire sicurezza e offrire prestazioni migliori e insight sulle applicazioni adattive. Entriamo nei dettagli.

Le sfide applicative nel contesto multicloud
Le sfide applicative nel contesto multicloud (fonte: State of Application Strategy Report, F5) 

La prima importante evidenza riguarda un aspetto che è sempre in cima anche alle sfide legate alla sicurezza. E cioè la visibilità. La mancanza nei diversi ambienti applicativi è una criticità dichiarata in particolare da chi effettua deployment di applicazioni su cloud multipli, non a caso seguita, a breve distanza, dalla difficoltà di supportare una sicurezza coerente.

“La ricercaspiega Kara Sprague, Evp e GM, App Delivery di F5 mostra che un’organizzazione oggi gestisce in media centinaia di applicazioni distribuite su data center, cloud multipli e all’edge, e adotta più di 20 diverse tecnologie per la sicurezza e la delivery delle app. Con un portfolio così in crescita e sempre più distribuito, le organizzazioni ricercano sicurezza coerente, visibilità end-to-end e maggiore automazione nelle implementazioni delle loro app per ridurre la complessità ]…[ e rispondere alle minacce emergenti in tempo reale”.

Kara Sprague
Kara Sprague, Evp e GM, App Delivery di F5

Si parla di una complessità ardua da sostenere. Le difficoltà nascono dalla sovrapposizione di policy incoerenti tra loro, come dalla frammentazione dei dati, con la stratificazione di soluzioni nel tempo, anche puntuali, che contribuiscono ad incrementare il livello di complessità.
Elementi questi che determinano la fragilità dei sistemi ed il calo delle prestazioni, considerato come la disponibilità e l’utilizzo di un numero sempre maggiore di app comporta che servizi e sicurezza nel rilascio non siano più vincolati ad un modello di distribuzione o alla “posizione” delle applicazioni. Un aspetto che permette una maggiore flessibilità ma incide anche sulla coerenza di insieme fino a riflettersi su un possibile degrado dell’esperienza finale degli utenti.
Anche per questi motivi alle aziende servono insight strategici. Lo pensa il 95% degli intervistati che, infatti, ha in programma di estrarre dati operativi per ottenere insight che li aiutino a migliorare l’esperienza del cliente e promuovere la crescita aziendale.

La quasi totalità del campione dichiara però di non essere attualmente in grado di estrarre tali informazioni dai sistemi esistenti. E, anche se sulla base di un uso esteso dell’AI e dell’ML, sono ancora molte le aziende alle quali mancano il personale o le capacità per identificare con successo quali siano i dati rilevanti e quindi sfruttarli al meglio.
L’intelligenza artificiale assume in questo contesto un ruolo centrale: nove su dieci delle organizzazioni sentite per la ricerca prevedono di implementare soluzioni basate su AI e machine learning per fare emergere insight e proprio per questo trasparenza, integrazione e governance dei dati vengono sentite come bisogni importanti, mentre si registra la convergenza tra IT e OT, tra sistemi informatici e tecnologie operative.

Le tecnologie cui le aziende guardano con maggiore interesse (fonte: State of Application Strategy Report, F5) 

In particolare si ritiene che l’integrazione dei sistemi OT che gestiscono le operazioni industriali e aziendali con i sistemi IT incentrati sui dati aiuti a completare il ciclo di automazione e a rendere le aziende digitali più adattive alle condizioni di mercato e ai bisogni dei clienti.

Non solo, il 77% degli intervistati adotta già un approccio Sre. La sigla si riferisce all’approccio di ingegneria del software denominato Site Reliability Engineering e prevede l’uso da parte dei team di software per la gestione dei sistemi e l’automazione di tali operazioni, un elemento chiave per affrontare le sfide, così come l’evoluzione in parallelo dell’utilizzo di modelli distribuiti e incentrati sull’applicazione.

Al mancato utilizzo dei dati sembrano correlate una serie di criticità come i problemi alle supply chain di rifornimento delle materie prime e relative alla pianificazione della produzione che si riflettono poi sui profitti e sulla relazione con i clienti. Le prestazioni sono a tal punto importanti e centrali che oltre tre intervistati su quattro sarebbero pronti, potendo scegliere, a disattivare le misure di sicurezza per migliorare le prestazioni.
Da qui la preferenza per soluzioni per la sicurezza basate sull’identità, in grado di superare il paradigma delle app tradizionali garantendo allo stesso tempo una user experience più accattivante.

F5 il rimpatrio delle applicazioni dal cloud al data center
Il rimpatrio delle applicazioni dal cloud al data center anno su anno (fonte: State of Application Strategy Report, F5) 

L’ultimo dato del report che desideriamo commentare suona, tra gli altri, come campanello di allarme sulla necessità di “rivedere” i paradigmi. Se è vero infatti che il 93% delle aziende campione utilizza soluzioni As a Service basate sul cloud e l’84% pianifica di spostare i carichi di lavoro all’edge – di fatto dimostrando come le organizzazioni oggi gestiscono ogni tipologia di sistema, dalle applicazioni mobile container-native fino ai monoliti legacy che sono fondamentali per le operazioni aziendali – fa riflettere la percentuale di intervistati (67%), in crescita del 27% rispetto all’anno precedente, che ha deciso di “rimpatriare” le applicazioni (o pianifica di farlo entro 12 mesi), ovvero di spostarle di nuovo dal cloud a un ambiente data center.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: