La logistica rappresenta un comparto nevralgico: è il cuore pulsante e il sistema circolatorio degli agglomerati urbani e dell’economia globale, ed è da sempre estremamente cruciale perché garantisce l’accesso a oggetti fondamentali per sostenere il commercio, la crescita delle aziende e l’evoluzione di società e individui. Come dimostrato dalla Banca Mondiale, infatti, le nazioni più competitive e sviluppate, e con un maggior Pil, sono in genere caratterizzate anche dalle migliori performance logistiche sotto molteplici punti di vista.
Tante e variegate le sfide globali della logistica
Alla luce delle sue caratteristiche strategiche, la filiera logistica si colloca al centro di importantissime sfide globali che l’evoluzione della pandemia da Covid-19 e il recente conflitto stanno intensificando.
Negli ultimi anni, il settore è stato interessato dal ridisegno dei tradizionali equilibri geografici e settoriali. Fattori geopolitici ed industriali hanno messo in discussione leadership consolidate e rivisto il baricentro di importanti comparti, come quello manifatturiero. La situazione sarà ulteriormente influenzata dalla guerra tra Russia e Ucraina, con impatti sulle catene di approvvigionamento globali, sulla circolazione delle merci e altri colli di bottiglia. Da un punto di vista tecnologico, la propensione verso il commercio elettronico, aumentata esponenzialmente durante i mesi di lockdown del 2020, ha reso ancor più critica l’esigenza di gestire in modo intelligente magazzini e trasporti e ha reso urgente l’avvio di iniziative di integrazione e collaborazione. Dinamiche sociali e demografiche pongono l’attenzione sulle tematiche di sostenibilità, un elemento che i player del settore prendono sempre più in considerazione nei loro piani di sviluppo e crescita. Infine, il settore sta assistendo ad una evoluzione delle condizioni economiche che lo governano: aumentano i costi del carburante – per effetto sia delle tematiche di sostenibilità sia della guerra in Ucraina – e del personale – sostenuti dalla crescente mancanza di conducenti.
Tali elementi possono mettere a rischio la ripresa delle tante aziende per le quali le attività logistiche di movimentazione e trasporto merci rappresentano una componente imprescindibile a supporto di competitività e crescita.
Logistica italiana tra criticità ed evoluzione
La filiera italiana della logistica non è esente dalle sfide globali appena descritte. Ciò è particolarmente evidente se si analizzano le performance delle imprese che vedono nella logistica il core business aziendale. Dalla lettura dei principali indicatori macroeconomici di tali player emerge, effettivamente, come dal 2020 il comparto abbia iniziato a soffrire in misura significativa delle conseguenze della pandemia. A tal proposito, secondo ISTAT, a fine 2020, l’indice generale del settore trasporto e magazzinaggio è calato del 17,2% a causa di difficoltà registrate in tutti i principali segmenti che compongono il comparto, ovvero trasporto aereo, marittimo e su strada. Il 2021 ha evidenziato un progressivo miglioramento delle performance della filiera logistica, soprattutto rispetto al 2020, ma nel passaggio da un trimestre all’altro i dati di Istat riflettono il persistere di criticità connesse all’andamento dei contagi da Covid-19 e ai conseguenti impatti negativi sulle attività produttive e sulla domanda di trasporto. Le previsioni relative all’andamento del comparto nel breve periodo sono quindi improntate ad un certo pessimismo che recepisce non solo il perdurare dell’emergenza sanitaria ma anche e soprattutto l’evolversi del conflitto in Europa dell’Est.
In questo scenario, è fondamentale che a livello di Sistema Paese le aziende che svolgono e gestiscono attività logistiche sia come business primario sia come elemento abilitante dell’offerta possano contare su una crescente digitalizzazione e innovazione dei sistemi produttivi così come su infrastrutture logistiche più moderne, resilienti e sostenibili. Da questo punto di vista, lo sviluppo futuro di tali realtà beneficerà, senza dubbio, delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Delle 6 missioni che compongono il Pnrr, sono le prime 3 ad esercitare un impatto significativo, almeno in ottica previsionale e potenziale, sull’evoluzione delle attività logistiche in chiave digitale e di sostenibilità.
In dettaglio, all’interno della Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, la componente 2 andrà a supportare la digitalizzazione dei processi produttivi e logistici attraverso l’utilizzo di soluzioni Ict (ad esempio Piano Transizione 4.0, sviluppo di connessioni ultraveloci in fibra ottica e 5G). La Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione economica” giocherà un ruolo importantissimo nell’evoluzione della logistica in chiave sostenibile con interventi specifici sulla filiera delle aziende in ambito agroalimentare e iniziative dirette allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e di un sistema di trasporto locale sempre più carbon free. La Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” pone l’attenzione sullo sviluppo della rete ferroviaria e sul rafforzamento delle tematiche di intermodalità e logistica integrata.
I filoni di attività della Missione 3 rappresentano solo una parte delle azioni che il Pnrr ha formulato a sostegno degli operatori di trasporto e logistica. Infatti, nei prossimi 10 anni, il Pnrr complessivamente metterà a disposizione del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili circa 62 miliardi di euro a copertura di iniziative che sono centrate non solo sull’esigenza di ammodernare le infrastrutture di trasporto ma anche le flotte per aumentarne l’efficacia e migliorarne la sostenibilità, e che vedono un ruolo strategico di strumenti e soluzioni digitali.
IT e digital a supporto della resilienza business
Lo scenario globale e i suoi impatti a livello nazionale trovano riscontro puntuale nelle priorità business delle aziende attive nei diversi settori che partecipano a vario titolo alla filiera logistica. Una recente indagine svolta da NetConsulting cube su un campione composto da circa 50 aziende, tra imprese manifatturiere, retailer, utilities, operatori di trasporto etc. mostra, infatti, come gli obiettivi business nella filiera logistica allargata siano sempre più concentrati su iniziative dirette a migliorare la capacità di reagire alle tensioni del mercato. In particolare, il focus delle imprese riguarda prevalentemente l’ottimizzazione dei processi operativi e il monitoraggio dei costi aziendali così come il miglioramento della gestione dei clienti e, più in generale, del livello di qualità dell’offerta. Solo il controllo di questi elementi consente alle aziende di affrontare in modo efficace le possibili criticità e discontinuità delle supply chain e di continuare ad erogare un servizio efficace.
La ricerca della resilienza, sia operativa che commerciale, vede un supporto essenziale da parte di strumenti e tecnologie IT. Per quanto riguarda la resilienza operativa, le aziende sono sempre più propense ad adottare soluzioni tecniche/core business evolute che consentano di rendere intelligente la gestione delle attività produttive, di trasporto e di gestione del magazzino in un’ottica di smart enterprise. Grazie all’integrazione di funzionalità mutuate dai più recenti paradigmi digitali, tali soluzioni permettono alle imprese di aumentare la produttività e l’efficacia delle attività svolte con ricadute positive sulla soddisfazione dei clienti. Monitoraggio delle operation e della manutenzione, gestione e monitoraggio dei consumi di carburante e dei relativi costi, pianificazione e ottimizzazione dei viaggi, controllo delle consegne e dei percorsi, digitalizzazione dei documenti di trasporto, tracciamento della flotta e degli asset/oggetti a magazzino e negli impianti sono solo alcuni dei benefici che derivano dall’utilizzo di soluzioni di core business digitally-augmented, ovvero potenziate grazie all’integrazione di componenti tecnologiche evolute.
In questo quadro, in linea con quanto emerge dalle rilevazioni di NetConsulting cube, architetture cloud, cybersecurity, analytics, piattaforme IoT, sensorizzazione estesa sono i presupposti tecnologici più importanti ai fini dell’evoluzione delle soluzioni di core business.
Esigenza di supporto esterno
Nell’indirizzare le tematiche di smart enterprise a diversi livelli – stabilimenti, magazzini e trasporti – e nell’applicarle alla loro realtà, le aziende non possono prescindere dal supporto di fornitori esterni.
Nello specifico, le imprese si rivolgono a fornitori che dispongono di un portafoglio ampio di competenze e soluzioni, adatto a rispondere alle diverse priorità nella gestione dei principali processi operativi.
Le aziende premiano anche i fornitori che sono in grado di supportarle nei loro percorsi di digitalizzazione e che lo fanno con una logica end-to-end che copre le fasi di assessment/ analisi del bisogno, di sviluppo applicativo e progettazione, di implementazione/ integrazione e delivery, di assistenza e formazione, e di project management.
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