I temi della transizione energetica e della digitalizzazione sono alla base della trasformazione che Hitachi Vantara sta vivendo, in un momento in cui l’azienda beneficia dell’esplosione del mercato storage cresciuto durante i due anni di pandemia (il primo amore di Hitachi) e dell’avanzata del cloud computing anche in Europa, nonostante i grandi player americani abbiamo una presenza ingombrante, lasciando alle aziende locali solo briciole di mercato.
E’ come sempre pungente Marco Tesini, vice president & general manager Western Europe Hitachi Vantara (“perdere di vista il cloud europeo significa diventare sempre più dipendenti da altre economie”), soprattutto ora che l’esperienza dei due anni di recessione legati al Covid ha messo in discussione la validità della globalizzazione e la necessità di essere più autonomi rispetto a fornitori lontani, sia di componenti di tecnologia ma anche di servizi, per arginare anche minacce cyber che crescono a livello esponenziale (la diffusione dei ransomware insegna).
In questo contesto, la grande madre Hitachi Ltd pur rimanendo una azienda industriale, ha avviato una svolta interessante qualche anno fa, per cavalcare la social digital innovation, impostando un piano triennale che ha come obiettivo la crescita del fatturato del 5-7% in yen (con un Ebitda del 12%) grazie alla spinta su green, digital e innovation. L’azienda, cresciuta non solo in modo organico ma anche attraverso acquisizioni, ha oggi un fatturato mondiale di 80,24 miliardi di dollari nel 2021, in crescita dai 58,24 miliardi di dollari nel 2020. Cresce anche la piattaforma software Lumada, che ha generato nel 2021 12,3 milioni di euro di fatturato (+19%), pari al 15% del fatturato del gruppo. “Un salto epocale per il mondo industriale e per la crescita anche di Hitachi Vantara, che spinge sia la trasformazione digitale di Hitachi sia quella dei clienti” precisa Tesini.
L’approccio di Hitachi Vantara all’interno del gruppo è quello di affrontare lo sviluppo del mercato dalla prospettiva dei dati, aiutando le aziende (più dell’80% le Fortune 100 clienti di Hitachi Vantara) per impostare la propria trasformazione digitale. E’ l’anima digital del gruppo che sta seguendo progetti di trasformazione, sostenibilità, principalmente nei settori legati a energia, trasporti, servizi finanziari, sanità e manifatturiero. “Alcuni dei nostri competitor partono dalle infrastrutture per costruire aziende innovative (gli hypervisor), altre partono dalle applicazioni (i system integrator come Accenture o Delotte), noi invece partiamo dai dati perché abbiamo le due componenti al nostro interno, quella infrastrutturale e quella applicativa. Sappiamo che è difficile per le aziende essere data driven, perché spesso non hanno il controllo sui dati che diventano un elemento di rigidità. Noi partiamo da li” precisa Tesini. La softwarizzazione dell’azienda diventa così il “metodo” per far fronte alle infrastrutture legacy e allo skill shortage.
“La nostra missione è arrivare alla gestione dei dati dei clienti utilizzando le nostre infrastrutture visto che siamo una digital infrastructure company, i dati e la grande conoscenza dei verticali che abbiamo sviluppato negli anni – puntualizza Tesini -. Le aree in cui siamo riconosciuti sono storage, cloud service, industrial software, Iot Platform, e a queste abbiamo aggiungo anche Innovation”. Il tutto offerto in modalità Xaas (Everything-as-a-Service) che affianca alla capacità tecnologica la leva finanziaria racchiusa nell’offerta Everflex, un portafoglio di soluzioni on demand in abbonamento e di servizi gestiti, che permette di allineare la spesa IT all’utilizzo effettivo della tecnologia da parte dell’azienda, per ridurre i costi in maniera efficace, evitare sprechi ed eliminare le interruzioni.
Italia allineata all’Europa
Le tre aree di attenzione – infrastruttura, data fabric e applicazioni – si traducono in progetti di modernizzazione infrastrutturale del core dell’aziende evitando di passare dal lock-in del mainframe al lock-in del cloud (“noi aiutiamo le aziende a capire cosa portare in cloud e cosa, tenere on premise”), di ottimizzazione del data fabric e di sviluppo della parte applicativa partendo dai dati.
Anche l’Italia, guidata da Salvatore Turchetti, country manager Italy di Hitachi Vantara, si allinea alla strategia internazionale e ai trend che rimarcano la necessità di avere infrastruttura agili, edge to cloud (1), di trarre valore da dati e analytics (2), di gestire la convergenza IT e OT nel mondo industriale (3) e di gestire il tutto come servizio (anything as a service (4). “Per quanto riguarda la modernizzazione infrastrutturale la nostra capacità di automatizzare le infrastrutture si appoggia su Everflex, un framework finanziario che copre le varie esigenze del mercato – precisa Turchetti -. Per quanto riguarda la modernizzazione applicativa, ci comportiamo come fossimo consulenti lavorando per microservizi che permettano anche alle soluzioni di meglio dialogare con le infrastrutture sottese. Per ottimizzare il data fabric cerchiamo invece di democratizzare l’accesso ai dati nel migliore dei modi”.
Un ruolo chiave lo gioca la piattaforma Lumada in grado, partendo dalle informazioni, di arricchirle i software con dati, correlandoli ed elaborandoli con l’uso dell’intelligenza artificiale. “Il 100% delle nostre soluzioni sono state rinfrescate negli ultimi 12 mesi per rispettare le esigenze del mercato, e gli ambiti rinnovati riguardano la modernizzazione di tutte le soluzioni, dalla storage, al cloud ibrido, agli analytics, fino all’approccio XaaS per garantire l’agilità dell’IT (Everflex), portando anche la nuova release di Lumada in ambito data fabric”. L’ultima release rilasciata è Lumada Inspection Insights, una soluzione digitale end-to-end per l’ispezione, il monitoraggio e l’ottimizzazione degli asset ed equipment critici.
Casi replicabili e internazionali
Una strategia, quella di Hitachi Vantara, che va ad accrescere il concetto della One Hitachi (“che si sta facendo sempre più forte” precisa Tesini) dove l’anima digitale del gruppo supporta tutte le aziende sorelle nei progetti di digitalizzazione, attingendo alle competenze verticali delle varie realtà ma anche stringendo partnership tecnologiche di sviluppo congiunto con partner strategici.
Come nei casi dell’inglese Optimise Prime, che di è rivolta a Hitachi Vantara per creare una rete grid per le macchine elettriche a Londra, o il Gruppo Bmw che nel suo progetto di migrazione in cloud ha affidato a Hitachi Vantara la gestione dell’intera infrastruttura mondiale in modalità IaaS, utilizzando il framework Everflew.
In Italia il caso di Rainforest Connection permetterà grazie a sensori IoT sul territorio, di raccogliere informazioni su territorio, aria, acqua, ecosistema nel bacino territoriale gestito dall’Autorità Appennino meridionale. Oggi l’organizzazione che opera a livello mondiale per prevenire la deforestazione illegale nelle foreste pluviali, impiega analisi predittiva, sensori acustici, che hanno portato allo sviluppo di un database di suoni della foresta tra i quali quelli che spesso precedono il disboscamento.
In Italia, il fatturato è raddoppiato negli ultimi 5 anni, grazie soprattutto a progetti nel mondo del finance, assicurazione, PA centrale e industria e anche a partnership di sviluppo congiunto con Strategic Alliance Partner tra cui Aws, Microsoft, Google, Veritas, Commvault, Vmware, Cisco, Weka, Oracle, Sap.
“Obiettivo dell’anno fiscale iniziato il 1 aprile è mantenere trend di crescita a 2 digit (12%) andando a estendere capacità di copertura delle nostre soluzioni alle esigenze del mid market su tutto il territorio nazionale, con sviluppo di soluzioni e team dedicati per andare a indirizzare un mercato con richieste particolari – conclude Turchetti -. Faremo un co-investimento per far crescere i partner con i nostri distributori che hanno fatto un importante passo avanti in ambito soluzioni. Oggi abbiamo 14 partner ma puntiamo ad averne 20 entro fine anno. Per il mid market stiamo sviluppando la conoscenza delle nostre tecnologie”. Oggi il giro d’affari in Italia è raccolto al 50% dall’offerta di infrastruttura, che contiene anche la parte di storage, mentre il restante 50% si divide tra software e servizi.
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